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Girl (2018)

Recensione

Girl – Recensione: la rivelazione del Festival di Cannes

Girl 2018

Proiettato per la prima volta a Cannes, “Girl”, opera prima del regista Lukas Dhont, ha conquistato subito il pubblico per la sua raffinatezza e l’abilità con cui un tema delicato e discusso come quello della transessualità è stato affrontato.
Lara è una ragazza di sedici anni intrappolata nel corpo di un ragazzo e con una sola grande passione: la danza classica. Nonostante sia molto giovane è sicura della propria identità e, supportata da una famiglia amorevole, assume già gli ormoni per iniziare il cambiamento del suo corpo e si prepara all’operazione decisiva che potrà avvenire solo superata la maggiore età. Già questo presenta una differenza non indifferente rispetto a tante altre pellicole sul tema: Lara non deve lottare per farsi accettare da chi ama o nascondere quello che è, e questo pone tutta la sua storia in una luce differente.

Perchè il vero dramma di Lara è l’impazienza, la fatica di dover attendere per potersi finalmente riconoscere nel riflesso dello specchio; il suo è un percorso lungo, che richiede anni, ma tante, troppe piccole cose nella sua vita le ricordano che il corpo che abita non ha la stessa forma della sua anima.
La giovane protagonista però non urla, non si lascia andare a crisi isteriche o vittimismo adolescenziale; quieta, riservata, introversa, la battaglia di Lara è sempre dentro di sè, è nelle ferite e nello scotch che usa per nascondere la propria mascolinità, è nei lunghi sguardi allo specchio e nei suoi muscoli spigolosi che non può ammorbidire.

Girl: la danza come specchio della sofferenza

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In tutto questo tumulto che è la vita di Lara, l’unica vera grande passione che la spinge a non arrendersi mai e non cedere davanti a nulla è la danza, riflesso di tutto ciò che lei ambisce a essere: delicata, elegante, leggiadra. E tutto ciò che ancora non è, ma che cerca di diventare giorno dopo giorno.

Non è la prima volta che la danza viene scelta come tramite di una grande sofferenza interna e come metafora della perfezione irraggiungibile; il regista Lukas Dhont ne fa un uso sapiente, con inquadrature che permettono allo spettatore di ballare insieme a Lara, di sentire quella difficoltà che lei prova a muoversi in un corpo non suo, quella fatica mista a determinazione che spinge sempre più in là, oltre i limiti umani.

Una rivelazione l’attore protagonista, il ballerino Victor Polster, al suo debutto sul grande schermo. I suoi lineamenti androgini, il suo fisico sinuoso e gli sguardi penetranti danno corpo, in ogni senso, ad un personaggio vivo, che soffre e respira proprio come noi.

Valeria Brunori

Trama

  • Regia: Lukas Dhont
  • Cast: Victor Polster, Arieh Worthalter, Oliver Bodart, Tijmen Govaerts, Katelijne Damen, Valentijn Dhaenens, Magali Elali, Alice de Broqueville, Alain Honorez, Chris Thys
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 105 minuti
  • Produzione: Belgio, 2018
  • Distribuzione: Teodora Film
  • Data di uscita: 27 settembre 2018

Girl loc“Girl” è una pellicola drammatica che ripercorre le vicende di Lara, un’adolescente che, insieme al padre e al fratello, si trasferisce in un’altra città per inseguire il sogno di diventare una ballerina di danza classica. Il trasferimento e le stremanti lezioni presso una delle scuole di balletto più prestigiose del paese non sono le uniche difficoltà che la protagonista deve affrontare. Infatti, Lara, ogni giorno deve combattere contro se stessa perché la vita è stata tanto ingiusta con lei da farle nascere nel corpo di un ragazzo, un corpo che detesta e che cerca di cambiare in tutti i modi. Ad aiutarla in questo percorso difficile che prevede la cura degli ormoni è il padre che, insieme a un gruppo di specialisti, offre alla ragazza il giusto sostegno psicologico.

Girl: un film drammatico fatto di esordi

“Girl” è il primo lungometraggio del regista esordiente Lukas Dhont, conosciuto per aver realizzato i cortometraggi “Headlong” (2014) e “L’Infini” (2014).

Il film, tratto da una storia vera, è stato presentato in anteprima mondiale durante il Festival di Cannes 2018, dove ha ricevuto un riscontro positivo dalla critica portando a casa ben quattro premi, tra cui la Caméra d’Or al regista e il premio al Miglior Attore nella sezione Un Certain Regard per il giovanissimo protagonista Victor Polster.

Per quanto riguarda la scenografia, il regista ha collaborato con Angelo Tijssens; mentre il montaggio è stato affidato a Alain Dessauvage.

In Italia la pellicola è distribuita da Teodora Film, la casa di distribuzione cinematografica fondata da Vieri Razzini e Cesare Petrillo.

Trailer

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