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Desconocido – Resa dei conti

Trama

  • Titolo originale: El Desconocido
  • Regia: Dani de la Torre
  • Cast: Luis Tosar, Javier Gutiérrez, Goya Toledo, Elvira Mínguez, Paula del Río, Fernando Cayo, Marco Sanz, Antonio Mourelos, Ricardo de Barreiro, María Mera
  • Genere: Thriller, colore
  • Durata: 120 minuti
  • Produzione: Spagna, 2015
  • Distribuzione: Satine Film
  • Data di uscita: 31 Marzo 2016

DesconocidoEsordio alla regia per Dani de la Torre con il thriller “Desconocido – Resa dei conti”, premiato ai Goya con il Miglior Montaggio e il Miglior Sonoro. Protagonista del film è Carlos, interpretato dal celebre attore Luis Tosar, un direttore bancario ambizioso e che ha procurato ai suoi clienti investimenti fallimentari, facendo perdere loro ogni risparmio.

Nessuno aveva mai realizzato quanto la sua colpa fosse devastante per gli investitori, fino a quando una mattina, accompagnando i figli a scuola, trova sul sedile posteriore dell’auto un cellulare: da questo momento in poi la vita di Carlos ha una tragica svolta. La voce di uno sconosciuto dall’altra parte dell’apparecchio acustico gli intima di versare su un conto bancario tutti i suoi averi: se non lo farà la macchina in cui sta viaggiando esploderà, portando alla morte lui e i suoi figli.

Determinato a non far accedere nulla di male ai suoi bambini e a salvarsi la pelle, il protagonista di “Desconocido – Resa dei conti” inizierà un’adrenalinica e coinvolgente corsa contro il tempo, tampinato da un lato da un nemico invisibile che rivuole i suoi soldi e dall’altro dalle autorità, che credono che l’uomo voglia far saltare in aria se stesso e i suoi figli per porre fine a tutti i problemi familiari.

In un angoscioso vortice di tensione, in “Desconocido – Resa dei conti” Carlos capirà quali sono le cose che davvero contano nella vita.

Recensione

Desconocido – Resa dei conti: alta tensione in versione spagnola e l’action-thriller non è più un’esclusiva dei blockbuster movie americani

Desconocido 1

Carlos Tosar è un capace e stimato dirigente di banca. Come tutte le mattine, tra una telefonata di lavoro e una mezza discussione con la moglie, esce di casa per recarsi in ufficio e portare a scuola i figli. La sua routine giornaliera si trasforma improvvisamente in un terrificante incubo: la telefonata di uno sconosciuto lo informa che nella sua macchina è stata piazzata una bomba che verrà fatta esplodere se non verserà tutto quello che possiede sul conto dell’ignoto ricattatore. Con i figli a bordo e con la voce dello sconosciuto nell’auricolare inizia per Carlos un’estenuante corsa contro il tempo per soddisfare le richieste dello sconosciuto che non gli darà pace finché non avrà i soldi richiesti.

Action-thriller di stampo americano con retrogusto europeo, “Desconocido – Resa dei conti” naviga a vele spiegate verso la classica forma dell’alta tensione a stelle e strisce, ma non ne è una squallida copia, anzi. Nell’abitacolo spagnolo i posti sono tutti occupati dall’omaggio ai grandi road-movie d’oltreoceano che, indubbiamente, fanno da navigatore, al volante però c’è un pilota che conosce molto bene la strada intrapresa e, soprattutto, intuisce delle preziose scorciatoie.

Desconocido – Resa dei conti: una pellicola d’azione non superficiale

Spinto forzatamente su un baratro senza fine, Carlos ci obbliga a respirare e a sudar freddo con lui. La suspense non molla la presa: il plot è giusto, il montaggio non dà respiro, l’interpretazione del protagonista è coinvolgente. Il motore romba che è un piacere e ingrana la quinta quando l’aspetto umano contamina la vicenda: l’evoluzione del rapporto padre-figli durante la prova più dura della loro vita è descritta con un tratto non superficiale. E’ il momento di far cadere le maschere di padre assente e dedito al lavoro e di figli distratti e concentrati solo sulle scaramucce adolescenziali. Anche il rapporto vittima-carnefice viene sviluppato in modo articolato diventando un doloroso e nefasto gioco di ruolo che confonde l’individuazione corretta del persecutore e del perseguitato, del truffato e del truffatore.

La benzina, purtroppo, è leggermente annacquata e ogni tanto il meccanismo gira a vuoto. Alcuni snodi cruciali passano troppo facilmente le maglie della credibilità e si avvertono dei fastidiosi vuoti d’aria dovute alle mancanze nella sceneggiatura. Tecnicamente però la pellicola ha sempre il serbatoio pieno ed alcune defaillance sono ascrivibili all’ambizioso esordio nel lungometraggio del regista spagnolo. Errori che gli si possono facilmente perdonare visto le grandi potenzialità mostrate: il “desconocido” (sconosciuto) Dani De La Torre sembra avere le carte in regola per diventare molto celebre.

Riccardo Muzi

Trailer

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