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Daniel Day-Lewis

Biografia

Daniel Day-Lewis è un attore che si è destreggiato sempre tra scelte di qualità e film d’autore, interprete che non ha mai lasciato nulla al caso, dotato di un talento recitativo capace di rendere unica ogni sua performance.

Daniel Day-Lewis, il Mohicano dagli occhi verdi

(Londra, 29 aprile 1957)

Primo piano Daniel Day-LewisDaniel Day–Lewis è uno degli attori più rappresentativi del panorama cinematografico internazionale. Nasce il 29 aprile del 1957 a Londra da una famiglia benestante, il padre infatti è il famoso scrittore Cecil Day–Lewis, la mamma Jill Balcori è una nota attrice. Dal 1993 è cittadino irlandese. Frequenta ottime scuole, ma ha un buon ricordo solo della Bedales School di Londra, molto probabilmente perché gestita in modo più moderno, non oppressivo, come altri istituti di quel livello.

Fin da giovanissimo prova un intenso interesse per la recitazione, ma il suo esordio cinematografico del 1971 con “Domenica, maledetta domenica” di John Schlesinger è un disastro, a tal punto da farlo allontanare dai set per tanti anni, in cui si dedica solo al teatro (eccetto dei piccoli ruoli, come in “Gandhi” di Richard Attemboroug nel 1982), recitando in famose compagnie, come l’illustre Royal Shakespeare Company. Un concreto ritorno al cinema, accompagnato da una notevole notorietà, avviene nel 1985 con “My Beautiful Laundrette” di Stephen Frears e “Camera con vista” di James Ivory, dove recita a fianco di Helena Bonham Carter. Lo troviamo poi nel 1988 in “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, adattamento di Philip Kaufman dell’omonimo romanzo di Milan Kundera.

Un ‘piede sinistro’ che vale l’Oscar

Daniel Day-Lewis con orecchino e cappelloMa è il 1989 l’anno della gloria, quando vince l’Oscar come Migliore Attore Protagonista e il Bafta con “Il mio piede sinistro” di Jim Sheridan, battendo il Tom Cruise di “Nato il 4 luglio”, il Robin Williams di “L’attimo fuggente”, il Morgan Freeman di “A spasso con Daisy” e il Kenneth Branagh dell’ “Enrico V”. La pellicola è tratta dall’autobiografia di Jack Brown, l’amore e la dedizione con la quale interpreta la figura di quest’uomo, paraplegico dalla nascita, che grazie ad un carattere e ad una volontà di ferro, riesce a controllare a tal punto il suo piede sinistro tanto da permettergli di diventare pittore e scrittore, lo pone in cima all’interesse di pubblico e stampa, che oltre ad interessarsi al suo talento lo inserisce in cima alle classifiche degli uomini più sexy, iniziando a scavare nella sua vita privata facendolo finire su tutti i rotocalchi per la turbolenta relazione con Isabelle Adjani, dalla quale ha un figlio. Per un uomo come lui, che non ama apparire e ritiene che il lavoro dell’attore consista e trovi la sua realizzazione solo in un’intima connessione con i ruoli che interpreta, tutta quest’attenzione mediatica rappresenta una gran fatica.

Daniel Day-Lewis, ‘sedotto dal male’

Nel 1992 in “L’ultimo dei Mohicani”, di Michael Mann, dà vita a Occhio di Falco, personaggio che entra subito nel cuore degli spettatori. Nel 1993 lavora ancora con Jim Sheridan in “Nel nome del padre”, un film a basso costo dove il suo ruolo sentito e toccante gli regala una nomination per l’Oscar. È dello stesso anno “L’età dell’innocenza” di Martin Scorsese con Michelle Pfeiffer. Nel 1996 lavora per Nicholas Hinter in “La seduzione del male” e conosce la futura moglie, coautrice della sceneggiatura, Rebecca Miller, figlia del famoso drammaturgo Arthur, che sposa a fine riprese e dalla quale avrà due figli. Nel 1997 è nuovamente diretto dall’ormai amico Sheridan in “The Boxer”. Stanco e forse un po’ deluso per lo scarso successo dell’ultima realizzazione decide di ritirarsi per un po’ dalle scene, e si trasferisce assieme alla moglie a Firenze, amato set di “Camera con vista”, riuscendo a farsi assumere come apprendista da un noto calzolaio.

Straordinario nei panni di Abraham Lincoln

Daniel Day-Lewis con sguardo fissoÈ Scorsese che riesce a convincerlo a tornare sulle scene nel 2002 per calarsi nella parte del Macellaio in “Gangs of New York” al fianco di Leonardo DiCaprio: è nuova nomination all’Oscar e un nuovo Bafta. Nel 2005 è diretto dalla moglie in “The Ballad of Jack and Rose”. Nel 2007 con la splendida performance ne “Il Petroliere” di Paul Thomas Anderson ottiene il secondo Oscar, battendo attori dello spessore di George Clooney e Johnny Depp, il terzo Bafta, lo IOMA, il primo Golden Globe, a dimostrazione di una bravura disarmante. Il 2009 lo vede nuovamente nelle sale con “Nine” (2009) di Rob Marshall, ispirato a “8 e 1/2” di Fellini, dove veste i panni di Guido Contini, che furono del mai dimenticato Marcello Mastroianni.

Nel 2011 ritorna sul set, dopo lunghi mesi di preparazione, per vestire i panni del presidente più amato della storia americana Abraham Lincoln nella pellicola diretta da Steven Spielberg “Lincoln” (2013). È proprio questa sua incredibile interpretazione a valergli, un BAFTA Award, un Guild Award, un Golden Globe ed infine il terzo Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 2013.

 

Maria Grazia Bosu

Filmografia

Daniel Day-Lewis Filmografia – Attore

Daniel Day-Lewis sorridente ai microfoni

Cinema

  • Domenica, maledetta domenica, regia di John Schlesinger (1971)
  • Gandhi, regia di Richard Attenborough (1982)
  • Il Bounty, regia di Roger Donaldson (1984)
  • My Beautiful Laundrette, regia di Stephen Frears (1985)
  • Camera con vista, regia di James Ivory (1985)
  • Nanou, regia di Conny Templeman (1986)
  • L’insostenibile leggerezza dell’essere, regia di Philip Kaufman (1988)
  • Un gentleman a New York, regia di Pat O’Connor (1988)
  • Fergus O’Connel – Dentista in Patagonia, regia di Carlos Sorin (1989)
  • Il mio piede sinistro, regia di Jim Sheridan (1989)
  • L’ultimo dei Mohicani, regia di Michael Mann (1992)
  • L’età dell’innocenza, regia di Martin Scorsese (1993)
  • Nel nome del padre, regia di Jim Sheridan (1993)
  • La seduzione del male, regia di Nicholas Hytner (1996)
  • The Boxer, regia di Jim Sheridan (1997)
  • Gangs of New York, regia di Martin Scorsese (2002)
  • La storia di Jack & Rose, regia di Rebecca Miller (2005)
  • Il petroliere, regia di Paul Thomas Anderson (2007)
  • Nine, regia di Rob Marshall (2009)
  • Lincoln, regia di Steven Spielberg (2012).

Televisione

  • Shoestring, 1 episodio (Serie TV) (1980)
  • Thank You, P.G. Wodehouse, regia di Brian Morgan (1981)
  • Artemis 81, regia di Alastair Reid (1981)
  • How Many Miles to Babylon?, regia di Moira Armstrong (1982)
  • Frost in May, regia di Ronald Wilson (Miniserie TV) (1982)
  • BBC Play of the Month, 1 episodio (Serie TV) (1983)
  • My Brother Jonathan, regia di Anthony Garner (1985)
  • Screen Two, 1 episodio (Serie TV) (1986)

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