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Correndo Atrás (2018)

Recensione

Correndo Atràs – Recensione: Alla Festa del Cinema di Roma 2018 un film brillante su una giovane promessa del calcio e il suo scopritore

Correndo Atràs film

In una favela di Rio, un simpatico cialtrone chiamato da tutti Bufera (Aìlton Graca) cerca di dare una svolta alla sua vita dopo aver scoperto nel giovane Glanderson (Juan Paiva) ,un talento calcistico.

Il regista Jeferson De mette in scena il libro di Helio de la Pena “Vai na bola, Glanderson”, attraverso una narrazione all’insegna della leggerezza, con un giovanissimo interprete al suo primo ruolo.
“Correndo Atràs” inizia con la ridicola apparizione di Bufera coperto da un costume di scimmia che cerca di vendere robaccia nel traffico di Rio. Il regista ce lo presenta mentre combatte a modo suo con l’ex moglie e un piccolo mafioso a cui deve soldi. Intorno a lui un’umanità colorita e povera ma non priva di quella speciale leggerezza che sembra contraddistinguere i brasiliani.

L’incontro con Glanderson, un ragazzo con sole tre dita a un piede, è il motore di una storia di rivalsa in chiave molto easy. Si sorride e molto davanti alle disavventure di Bufera e dei suoi vecchi amici, uniti dal ricordo di una squadra persa nel tempo. Potrebbe sembrare banale usare il calcio in un film brasiliano, ma non lo è. Lo sport è una convincente chiave di lettura per veicolare un messaggio di speranza. Del resto, il regista ha avviato proprio nella sua città un progetto per avvicinare i ragazzi di colore al mondo dell’audiovisivo e lì ha trovato il giovane Juan Paiva, un attore nato.

Correndo Atràs: un’opera che parla di integrazione con il linguaggio dell’ironia

Correndo Atràs recensione

“Correndo Atràs” è fresco e leggero come un sorso d’acqua fresca in un giorno estivo. Il tema politico, spesso trattato in modo violento nel cinema brasiliano, qui ha i toni della commedia, ma non per questo la storia si annacqua e perde di sostanza. Anzi, arriva tutta al pubblico la cialtroneria dei protagonisti e diverte. Tuttavia, non si può fare a meno di notare come tutto il cast sia di colore, cosa non banale in un film brasiliano.

Il montaggio è veloce e aiutato da una convincente colonna sonora e, tra tutti, nel cast brilla la performance di Aìlton Graca, un omone carico di simpatia tutta carioca.

“Correndo Atràs! è un ottimo mix di impegno e intrattenimento.

Ivana Faranda

 

Trama

  • Regia: Jeferson De
  • Cast: Lázaro Ramos, Tonico Pereira, Nicole Bahls, Juliana Alves, Ailton Graça, Dadá Coelho, Antonio Pitanga, Rocco Pitanga, Francisco Gaspar, Teka Romualdo, Hélio de la Peña, Lellêzinha, Juan Paiva, Bnegão
  • Genere: commedia, colore
  • Durata: 86 minuti
  • Produzione: Brasile, 2018
  • Distribuzione: n.d
  • Data di uscita: n.d

Correndo Atràs locandina

Jefferson De con “Correndo Atrás” celebra la vita, esaltando i risvolti positivi che essa può avere, raccontando la storia di un uomo di mezza età, apparentemente senza speranze, che riesce a dare una svolta alla sua esistenza tramite le ambizioni calcistiche di un giovane ragazzo.

Correndo Atrás: la forza dei sogni

Paulo Ventania è un uomo di mezza età che ha inseguito il successo per tutta la vita, non riuscendo però mai a raggiungerlo. Per tirare avanti si accontenta di vendere cianfrusaglie nel traffico della popolosa Rio, ma un giorno un fortuito incontro gli darà finalmente l’opportunità che tanto aveva sperato. Attraversando la periferia della città, Ventania incontra Glanderson, un giovane ragazzo con il sogno del pallone, dotato inoltre di un discreto talento, a discapito del suo inconveniente fisico di avere solo tre dita a un piede. Paulo ha piena fiducia nel ragazzo e si improvvisa così come suo manager. Insieme i due attraverseranno tutto il paese in cerca di contatti e di opportunità, dando iniziò a una divertente avventura che cambierà le loro vite.

: l’amore per il pallone

Da Pelé a Neymar, nei giorni passati e in quelli moderni, il calcio rappresenta da sempre un pilastro della cultura brasiliana e la più grande ambizione di ogni ragazzo del posto. “Correndo Atrás” cattura al pieno questo spirito, restituendo allo spettatore un frizzante quadro generale dei sogni di una generazione di giovani e anziani di un paese strabiliante ed enigmatico, che sta ancora scoprendo il suo potenziale.

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