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Contro l’ordine divino (2018)

Trama

  • Titolo originale: Die göttliche Ordnung
  • Regia: Petra Volpe
  • Cast: Marie Leuenberger, Max Simonischeck, Rachel Braunschweig, Sibylle Brunner, Marta Zoffoli, Bettina Stucky
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Svizzera, 2018
  • Distribuzione: Merlino Distribuzione

Contro l'ordine divino - locandina italiana

Siamo nel 1971. Nora, giovane madre e casalinga, vive in un pittoresco villaggio della Svizzera assieme a suo marito e i suoi due figli. Nel tumultuoso periodo del ’68, la campagna svizzera non rimane colpita dai disordini sociali che il movimento di protesta porta con sè, e dunque neanche la vita di Nora ne risente molto: vive un’esistenza tranquilla, amata da tutti. Rimarrà però coinvolta nella battaglia per il suffragio femminile, arrivando a convincersi che tutti devono votare per le elezioni che si terranno il 7 febbraio 1971.

Contro l’ordine divino, il racconto del suffragio in Svizzera

“Contro l’ordine divino” è diretto dalla regista italo-svizzera Petra Volpe, da anni residente a New York. La pellicola, che ripercorre il cammino dell’emancipazione femminile in Svizzera, mescolando realtà, dramma e commedia, ha vinto il prestigioso Nora Ephron Prize al Tribeca Film Festival che si svolge ogni anno nella metropoli d’oltreoceano.

L’idea per il film è venuto a Petra Volpe quando stava preparando il suo primo lungometraggio (“Traumland”, uscito nel 2013): in quel periodo ha cominciato a pensare al soggetto di “Contro l’ordine divino” e a come la Svizzera sia approdata relativamente tardi rispetto alle altre nazioni occidentali a concedere il diritto di voto alle donne, cioè solamente nel 1971.

Petra Volpe in un’ intervista ha anche spiegato l’origine del titolo del suo lavoro, che proverrebbe “Dalla propaganda antifemminista dell’epoca che affermava “Ammettere le donne alla politica è andare contro l’ordine divino”, un’argomentazione molto forte, poiché significa non solo mettersi contro l’uomo ma anche anche contro Dio”, aggiungendo il fatto che in un paese conservatore come la Svizzera “c’era addirittura anche un movimento femminile molto forte contro il diritto di voto, che faceva uso di argomentazioni apocalittiche che giungevano a prevedere la sparizione della Svizzera nel caso le donne avessero ottenuto il diritto di voto”.

Con questa pellicola Petra Volpe ha ricevuto sette nomination e tre statuette all’ultima edizione dei premi Quartz, gli Oscar svizzeri.

 

Trailer

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