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Come Play – Gioca con me (2020)


Recensione

Come Play – Gioca con me: un horror semplice dai sottili spaventi

come play - scena

“Come Play – Gioca con me” è un horror semplice dai sottili spaventi. Segue le vicende di un ragazzino autistico che si ritrova alle prese con una orrenda creatura notturna esile e spigolosa, la quale fa capolino improvvisamente dal suo dispositivo elettronico. L’orrore che sopraggiunge dallo schermo, per la verità, è cosa ben nota nella cinematografia di genere (“Poltergeist”, “The Ring”); tuttavia, delle atmosfere debitamente inquietanti unitamente ad alcuni avventurosi movimenti di macchina, consentono al film di infilarsi mordace negli occhi dello spettatore, ponendolo in uno stato di turbamento nonché di genuina apprensione.

E’ certamente in grado, la pellicola, grazie a qualche tipico orpello orroristico ed un apparato tecnico più che onorevole, a ricavarsi uno spazio sufficientemente ampio all’interno delle paure ataviche del pubblico (chi non ha mai temuto l”uomo nero”!), dandogli il tempo di immergersi nell’universo psico-fisico del piccolo protagonista, per quanto in maniera compassata, ma attraverso un irrefutabile moto di tensione pura e cocente.

Un’acuta allegoria della solitudine e dell’alienazione infantile

 Azhy Robertson

Il regista Jacob Chase realizza, dunque, un intrigante film di mostri che altro non è se non un’acuta allegoria della solitudine e dell’alienazione infantile. Sebbene non risulti poi in definitiva così terrificante, perlomeno per uno spettatore non occasionale, “Come Play – Gioca con me” rivela ad ogni modo tutta la sua efficacia nell’apparire come uno studio ben eseguito su delle angosce dell’anima che ci rendono sin da piccoli vulnerabili, e che soltanto grazie a chi ci ama davvero possono essere, presto o tardi che sia, dolorosamente ma comunque definitivamente sconfitte.

La prestazione del giovane Oliver (Azhy Robertson) è cosa degna di nota; egli riesce con capacità diremmo pre-verbale a farci partecipi del travaglio non solo interiore che sta affrontando sulla scena, rendendoci praticamente impossibile di non provare il desiderio di proteggerlo da quel mostro che rappresenta null’altro se non il suo mal di vivere.

Mirko Tommasi


Trama

  • Regia: Jacob Chase
  • Cast: Azhy Robertson, Gillian Jacobs, John Gallagher Jr., Winslow Fegley, Jayden Marine, Rachel Wilson, Alana-Ashley Marques
  • Genere: horror
  • Durata:
  • Produzione: Stati Uniti, 2020
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: n/d

Come play - Gioca con me“Come play – Gioca con me”, diretto da Jacob Chase, con protagonista il giovanissimo Azhy Robertson, insieme a Gillian Jacobs e John Gallagher Jr. è un horror a tinte drammatiche che coinvolge grandi e piccoli contro un mostro che ha raggiunto il mondo degli umani attraverso il cellulare di un bambino.

Come play – Gioca con me: la trama

Oliver è un bambino di nove anni solo e incompreso. È sempre alla ricerca di amici, ma tra profonda timidezza e inadeguatezza, passa le giornate in solitaria. Si sente diverso dagli altri e combatte il suo perenne isolamento attraverso una serie di strumenti elettronici, da smartphone a tablet. Tutti quei dispositivi sono gli unici nei quali trova conforto e rifugio, affascinato da come sono costruiti, organizzati e dalla miriade di dettagli e funzioni che li compongono. Inseparabile dal suo cellulare, un giorno entra in contatto con una creatura sovrannaturale e misteriosa, che lo prende di mira e che ha dei piani terribili per il mondo degli esseri umani.

I genitori di Oliver si rendono presto conto di questo mostro materializzatosi proprio attraverso questi dispositivi e tenteranno il tutto per tutto per combatterlo e salvare il piccolo Oliver.

La struttura del film di Jacob Chase

Horror thriller visionario, “Come play” è scritto e diretto da Jacob Chase, conosciuto per il corto horror “Larry” che racconta una storia quasi identica a “Come play”, con la differenza che il protagonista ha un età diversa, è infatti un giovane sui trent’anni.

Il primo lungometraggio di Chase, con un cast di esordienti e giovanissimi attori, vede insieme grandi a piccoli a combattere uno spaventoso mostro che prende di mira un bambino. Questa creatura è però, apparentemente, solo in cerca di un amico. L’idea di poter esser visto e di fuoriuscire letteralmente da un dispositivo elettronico ricorda il genere del mockumentary, unendo concreto e astratto.

Tablet, smartphone e altri strumenti considerati inanimati, diventano qui arma e al tempo stesso pericolo, fuori dal controllo degli esseri umani che li creano, e usano spesso come aiuto, intrattenimento, svago e che infondo anche una certa sicurezza.

Trailer

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