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Collateral Beauty

Recensione

Collateral Beauty – Recensione: lacrime facili

Collateral Beauty

Può essere veramente facile far piangere un pubblico: si può ad esempio avere come protagonista un padre a cui è morta la figlia di 6 anni; oppure si può avere un padre che sta morendo di tumore pochi mesi dopo la nascita del primogenito; o una donna che ha dovuto rinunciare a mettere su famiglia per perseguire una carriera e si ritrova sola a quarant’anni passati; o ancora un uomo divorziato la cui figlia non vuole più parlargli perché gli addossa la colpa della separazione.
Oppure si possono avere tutti e quattro.

Si percepisce forse una costante in questo elenco?
I figli sono la principale fonte di gioia e di dolore nella nostra vita e scrivere un film incentrato su situazioni drammatiche che li coinvolgono in diversi modi può solo risultare in una valle di lacrime. Ma, una volta asciugatisi gli occhi e soffiatosi il naso, ecco che la domanda sorge a poco a poco: perché?

Perché realizzare un film che altro non è se non un mezzo per far piangere, senza comunicare molto altro? Perché puntare sul sentimentalismo facile anziché fare un’analisi realistica e approfondita di questo dolore che si è voluto mostrare? Perché portare sullo schermo l’ennesima pellicola dalla morale “la vita fa schifo, stacce”?
La risposta è una sola: perché è facile.

È facile far commuovere lo spettatore con un’insalata di disgrazie difficili da accettare. Funziona solo sul momento, però: una volta usciti dal cinema, ci si rende conto che questo dramma facile ha lasciato poco o niente dentro noi.

Collateral Beauty: un brutta copia di “A Christmas Carol”

A sommarsi a questo fiume di lacrime va l’idea (poco) originale di far interagire il protagonista, perso nel suo dolore, con l’Amore, la Morte e il Tempo. Sembrerebbe la solita solfa, se non fosse che stavolta si tratta di attori assoldati dagli amici di Will Smith per fargli credere di star andando fuori di testa; peccato che anche questa, che sembra inizialmente l’unica buona idea nonché perno su cui si basa la pellicola, viene risolta in modo scontato e poco interessante.

“Collateral Beauty” è un film sulla perdita e il dolore, che riesce ad essere superficiale nel suo voler mettere il dito in tutte le piaghe a tutti i costi.

Valeria Brunori

Trama

  • Regia: David Frankel
  • Cast: Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña, Helen Mirren, Naomie Harris, Keira Knightley, Jacob Latimore, Enrique Murciano, Kylie Rogers, Natalie Gold, Liza Colón-Zayas
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 94 minuti
  • Produzione: USA, 2016
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data di uscita: 4 Gennaio 2017

Collateral BeautyIl film “Collateral Beauty”, diretto da David Frankel (“Il diavolo veste Prada”, “Io & Marley”, “Il matrimonio che vorrei”) vede come protagonista il grande Will Smith. Al suo fianco un cast stellare composto dal premio Oscar Helen Mirren, Kate Winslet, Keira Knightley, Edward Norton, Michael Peña e Naomie Harris.

Un famoso pubblicitario di New York cade in un profondo stato di depressione dopo aver vissuto una tragedia personale. Il gruppo più stretto di colleghi e amici decide quindi di aiutarlo escogitando un piano non convenzionale, che funziona, ma in modo del tutto inaspettato.

Trailer

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