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Caterina Caselli – Una vita cento vite (2021)

Recensione

Caterina Caselli – Una vita cento vite: un’opera che affascina

caterina caselli una vita cento vite immagine

“Caterina Caselli – Una vita cento vite” è un documentario sincero ed interessante in cui l’artista racconta se stessa. La sua infanzia, gli inizia della carriera come cantante, il successo, il matrimonio, la scelta di non esibirsi più e dedicarsi all’attività di produttrice, per promuovere la musica italiana nel mondo.

Sono state davvero tante le vite della Caselli, e si comprende da subito che il fulcro di ogni sua scelta sono stati gli affetti familiari, che ha posto al centro di tutta la sua vita. Dall’amore per la mamma, che ha inizialmente ostacolato la sua passione per la musica e il canto, a quello per il padre, perso troppo presto, a quello per il marito, e per la famiglia di quest’ultimo, che l’ha accolta con affetto, fino ad arrivare ai figli. L’artista ha saputo reinventarsi, per amore di un equilibrio familiare che era per lei importante preservare.

Un viaggio nel tempo, tra ricordi pubblici ed emozioni private

Le immagini scorrono veloci, passando dalle parole attuali dell’artista, che si racconta con onestà, alle interviste d’epoca, che ci riportano ad un mondo che pare lontanissimo. Il Cantagiro, il Festivalbar, i Sanremo di fine anni sessanta, i ricordi della Caselli spaziano dalle sue scelte professionali al legame con i suoi colleghi. “Caterina Caselli – Una vita cento vite”, non racconta solo i punti salienti della vita pubblica e privata della cantante, ma mostra anche come la storia del paese possa essere letta attraverso le vicende di un singolo. Interviste, scelte musicali, abbigliamento, sono uno spaccato sociale dell’Italia, della quale ne mostrano l’evoluzione. I lunghi viaggi in macchina per fare le serate, le radio libere che hanno sparigliato le carte in tavola, fino alla conquista da parte della musica italiana delle platee internazionali.

Dallo schermo traspaiono vitalità e determinazione

Il documentario è realizzato in modo impeccabile da Francesco De Maria, per un risultato finale elegante e raffinato, con un montaggio che rende il girato fresco e godibile. La Caselli è sempre a suo agio, anche nei momenti in cui rivive dolori che hanno lasciato in lei ferite ancora aperte, seppur con sofferenza, riesce a trasferire allo spettatore il suo vissuto. Così si ha l’opportunità di parlare anche di un tema difficile come quello del suicidio e della depressione, un male quest’ultimo che fino a una trentina d’anni fa non tutti i medici sapevano diagnosticare, ricorda Caterina.

Queste opere, quando fatte con questa cura, restituiscono al pubblico uno spaccato della storia del paese, attraverso persone, come in questo caso la Caselli, che in esso hanno lasciato un’impronta.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Renato De Maria
  • Genere: Documentario
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Italia, 2021
  • Distribuzione: Nexo Digital
  • Data di uscita: 13 dicembre 2021

Caterina Caselli Una Vita Cento Vite Locandina “Caterina Caselli – Una vita, cento vite, di Renato De Maria, è un documentario che racconta la vita della cantante Caterina Caselli, il ‘Casco d’oro’ degli anni Sessanta. Il successo arriva al Festival di Sanremo del 1966 con un brano, Nessuno mi può giudicare, che ha segnato un’epoca. Il film, in cui è la stessa artista a raccontarsi, attraverso ricordi, gioie e dolori, successi e dispiaceri, mostra la sua vita a tutto tondo, non solo la Caterina pubblica.

Il racconto di una vita al servizio della musica

Il documentario restituisce la figura di una donna forte e determinata, che ha fatto della sua passione per la musica una professione, prima come cantante, poi come produttrice. La caselli ha sempre saputo interpretare i segni del tempo, prevedendone i cambiamenti, in un guardare a testa alta le sfide che la carriera le ha imposto. Da artista simbolo di una generazione ribelle a scopritrice di talenti si è sempre dimostrata un passo avanti agli altri.

Il documentario è stato presentato al Festival del Cinema di Roma 2021, alla presenza dell’artista e del regista, prima del suo passaggio nelle sale cinematografiche.

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