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Calcinculo (2022)

Recensione

Calcinculo: diventare grandi in un ambiente che ci rende fragili

Calcinculo review

Chiara Bellosi, per il suo secondo lungometraggio, che segue “Palazzo di giustizia”,  sceglie uno script di Maria Teresa Venditti e Luca Bei. Una sceneggiatura di sostanza, che nel 2018 ha vinto il Premio Franco Solinas Miglior Sceneggiatura e la Borsa di studio Claudia Sbarigia, che premia il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile.

Al centro della storia abbiamo Benedetta, un’adolescente in difficoltà, come tante.  Desiderosa di aprirsi al mondo vive in una famiglia alla quale sembra non appartenere. La madre rimpiange una carriera come ballerina alla quale ha dovuto rinunciare, rifugiandosi in terrazzo per ballare da sola. Il padre sembra vivere solo per se stesso, e le due sorelle minori sono troppo piccole per poter condividere pene e dilemmi. A sovrastare tutto, come un macigno, il sovrappeso di Benedetta. Il cibo è per lei compensazione emotiva, ma a casa sembrano non accorgersene. Cruciale un momento del film in cui la ragazza rifiuta del cibo dalla sua amica di sempre. Potrebbe sembrare un momento banale, ma in quella manciata di secondi la Bellosi mostra con chiarezza come ad un momento di felicità corrisponde il disinteresse per il cibo.

Calcinculo: quelli che ci da la vita e quelli che noi vorremmo dare al mondo

Calcinculo personaggi

La storia si snoda come un singolare racconto di formazione in cui Benedetta subisce la fascinazione della vita sregolata di Amanda, che ha il pregio di saperla accettare per ciò che è. “Lei se vuole può dimagrire, ma voi stronzi ci rimanete”, le parole con le quali Amanda apostrofa dei ragazzini che chiamano cicciona Benedetta e che, probabilmente, fanno breccia nel cuore della giovane, che per il suo peso non si sente accettata, soprattutto in famiglia.

La macchina da presa segue da vicino la brava Gaia Di Pietro, qui alla sua prova d’esordio, riuscendo a trasferire sul grande schermo le sue emozioni, il suo malessere. La ricerca di un’accettazione, soprattutto da una madre che si,  le vuole bene, ma sembra non riuscire a dimostrarlo, incapace di qualsiasi gesto d’affetto profondo, portano la ragazza a seguire Amanda nel suo vagabondare. Così ad un tratto ”Calcinculo” assume le caratteristiche di un road movie, metafora del viaggio interiore che effettuerà Benedetta alla conquista della sua indipendenza emotiva.

La difficoltà dello stare al mondo, per adolescenti alla ricerca di se stessi, e adulti che si son perduti

La Bellosi confeziona un racconto che commuove e rattrista, una sorta di fiaba oscura in cui la bambina si perde e deve ritrovare da sola la strada, non necessariamente quella verso casa. A dare il peggio di se sono gli adulti, che sembrano non percepire le reali esigenze della ragazza. Perfetta Barbara Chicchiarelli nel ruolo di questa madre insoddisfatta, che forse non riesce ad amare nel profondo la figlia perché ritiene che il suo arrivo abbia decretato la fine delle sue ambizioni nel mondo della danza. Particolarmente riuscita l’interpretazione di Andrea Carpenzano, bravo nel far trasparire l’animo randagio e lunatico di Amanda, incapace di trovare una stabilità emotiva.

É questo un racconto di solitudini e d’insoddisfazione, in cui o ci si accontenta di niente, vivendo di rimpianti, o si decide di non ricevere con rassegnazione i ‘calci in culo’ che la vita ci regala, iniziando a darli al mondo, nella speranza di conquistare un piccolo spazio in cui preservare noi stessi.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Chiara Bellosi
  • Cast: Gaia Di Pietro, Andrea Carpenzano, Barbara Chichiarelli, Giandomenico Cupaiuolo, Francesca Antonelli, Alessio Praticò, Paola Tintinelli, Claudia Salerno, Germana Petavrachi, Rachele Petavrachi
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Italia, 2022
  • Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
  • Data di uscita: 24 marzo 2022

Calcinculo - poster

“Calcinculo” è la seconda regia di Chiara Bellosi dopo l’esordio con “Palazzo di Giustizia”. Il film è basato su un soggetto di Lucia Giovenali e Maria Teresa Venditti, la sceneggiatura scritta a quattro mani, Luca De Bei e la stessa Venditti, è stata la vincitrice nel 2018 del Premio Solinas e della Borsa di Studio Chiara Sbarigia per celebrare, si cita testualmente, il “talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile”.

Dopo la presentazione alla 72esima Berlinale, in concorso nella sezione Panorama, il film arriva al cinema il 24 marzo distribuito da Luce Cinecittà. La pellicola – una produzione tempesta con Rai Cinema in co-produzione con tellfilm – vede come protagonisti l’esordiente Gaia Di Pietro, Andrea Carpenzano e Barbara Chichiarelli. Nel cast anche Giandomenico Cupaiuolo, Francesca Antonelli, Claudia Salerno e Alessio Praticò.

Calcinculo : la trama

Protagonista è Benedetta, una quindicenne a cui la famiglia sta stretta. Il padre è assente, la madre, che ha rinunciato a malincuore al sogno di diventare ballerina le sta addosso controllandola nell’alimentazione. Un giorno, il caso vuole che conosce Amanda, con cui entra subito in confidenza e che vorrebbe seguire nel suo mondo sregolato, ma che le permette finalmente di conoscere un briciolo di libertà. Ed ecco il mix perfetto di dramma e speranza: una teenager obesa, una genderqueer nomade e una famiglia che soffoca i sogni e le speranze. Essere randagia, allora, può diventare la soluzione più immediata per prendere la vita a “calci in culo”, prima che sia la vita a farlo.

Trailer

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