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Buster Keaton

Biografia

Buster Keaton, attore, regista e sceneggiatore statunitense, è tra i maestri del cinema muto classico, entrato di diritto nella storia del cinema mondiale per le sue doti eccezionali ed il suo stile unico e inimitabile come interprete e come regista cinematografico.

Buster Keaton: un genio del cinema muto Hollywoodiano

 

(Piqua, 4 Ottobre 1895 – Woodland Hills, 1 Febbraio 1966)

Buster Keaton biografiaJoseph Frank “Buster” Keaton nasce a Piqua, Kansas, negli Stati Uniti, il 4 ottobre del 1895. Figlio di acrobati, Buster Keaton cresce nell’ambiente del music-hall e del vaudeville (i suoi genitori viaggiano in un “medicine show”), e all’età di tre anni si unisce a loro come interprete per la compagnia. I suoi sono grandi amici dell’illusionista Harry Houdini ed è proprio quest’ultimo a rinominare il piccolo Frank “Buster” – dopo aver visto il piccolo cadere esclamò “What a buster!” – “che capitombolo!” – da qui il leggendario nome. La famiglia Keaton, pur non essendo tra le compagnie più famose, ècertamente molto impegnata tra spettacoli e tournèe. Il crescente successo di pubblico e critica, accresciuto negli anni,  convince il giovane Keaton a lasciare la famiglia nel 1917 e trasferirsi da solo a New York.

Gli esordi e il successo

A New York, Buster Keaton, giovane di belle speranze, conosce Natalie Talmadge (poi divenuta la moglie nel 1921), segretaria di produzione di un famoso comico. Grazie a questo fortunato incontro, entra a soli vent’anni, nel mondo del cinema come spalla-antagonista di Fatty Arbuckle. I due diventano ben presto buoni amici. Dal 1917 al 1919 partecipa a ben quindici cortometraggi, tra i quali si ricordano: “Chiaro di luna”, “Il fattorino”, “Fatty alla festa”. Negli ultimi mesi di guerra Keaton deve rinunciare al lavoro e prestare servizio militare.

Sul finire del 1919, su proposta di Joseph Schenck (suo cognato), Keaton decide di aprire un suo studio, affidandosi alle doti atletiche maturate nell’infanzia e su un minimo di conoscenze tecniche acquisite grazie ai primi ingaggi. Nasce la Buster Keaton Comedies. Circondatosi di persone fidate, inizia a produrre, con la loro collaborazione, cortometraggi comici, fra i quali, tanto per citarne alcuni, “One week”, “Neighbours” e “Convict 13”. Tra il 1920 e il 1923 Keaton, con la sua compagnia, interpreta ben 23 cortometraggi di cui cura anche la regia. A vedere queste pellicole si nota una certa distanza e discontinuità rispetto allo stile con cui aveva iniziato, quando era diretto da Arbuckle.

Il primo è “The High Sign” (1920), al quale segue una lunga serie di film che rappresentano il meglio delle comiche di quei tempi a Hollywood, fra cui “The Goat”, “The Playhouse” e “The Boat”.

Pensati come se fossero dei lungometraggi, si evince da subito la capacità di Keaton di raccontare, il suo eclettismo stilistico, la sua riconoscibilità come autore, interprete e regista. Questo gli permette di passare senza alcun problema dalla produzione di corti a quella di lungometraggi.

Nel 1920 Keaton recita nel suo primo lungometraggio, per la Metro, “The Saphead”, tratto dalla commedia teatrale “The New Henrietta”. Tre anni più tardi, con “L’amore attraverso i secoli” (1923), inizia una produzione propria di lungometraggi. La serie di film che seguono mostrano la crescita artistica e la maturità acquisita da Keaton, ormai considerato già un maestro del genere. Tra film più significativi del periodo, certamente “Accidenti che ospitalità” (1923), “La palla n. 13” (1924), “Il navigatore” (1924), “Seven Chances” (1925), “Io e la vacca” (1925), “Battling Butler” (1926), “Il Generale” (1926), “College” (1927) e “Io e il ciclone” (1928).

L’avvento del sonoro e il declino

 

Con l’avvento del sonoro, Buster Keaton si lega alle nascenti case di produzione e distribuzione cinematografiche e firma un contratto con la MGM. I metodi di lavoro dei grandi Studi non gli sono congeniali, lo stesso Keaton infatti in seguito afferma: “nel 1928 commisi l’errore più grande della mia vita. Mi lasciai convincere da Joe Schenck, mio malgrado, a rinunciare ai miei studios per lavorare con la Metro Goldwyn Mayer“.

Dopo la realizzazione di altri due film muti – “Io e la scimmia” (1928) e “Spite marriage”(1929) ) -, la sua carriera inizia un’inesorabile discesa anche se il suo talento rimane intatto.

Le difficoltà con la Metro Goldwyn Mayer sono infatti solo l’inizio. L’avvento del sonoro implica una trasformazione complessiva del linguaggio cinematografico che fa molte vittime tra le star del muto. Tuttavia, la difficoltà di Keaton non sta nel problema del sonoro ma proprio in quel nuovo mondo delle grandi industrie cinematografiche, lontano dal suo modo di fare cinema. Inoltre, la MGM non ha capito cosa ha portato Keaton al successo, relegandolo progressivamente in ruoli caricaturali, creando un personaggio che chiede compassione, agli antipodi del Keaton delle gag che lo avevano reso una star del cinema muto. Questa costante perdita della propria autonomia e della propria libertà stilistica lo conducono ben presto all’alcool.

Nel 1929 Keaton gira il suo primo film sonoro: “Hollywood che canta”, dove ha anche una piccola parte. La pellicola, seppur lontana dai risultati dei precedenti, ottiene un buon successo. Nonostante ciò nel 1932 la MGM decide di licenziarlo.

I primi anni Trenta sono quindi per Keaton l’inizio di una lunga fase buia. Dopo qualche film sonoro, inizia a lavorare dove può, senza fare grandi distinzioni. Keaton viene ridotto ad attore comico di film dozzinali, o peggio come spalla di altri attori. Di pari passo nemmeno la sua vita privata gode di buona salute: divorzi, dissesti economici, i problemi con l’alcool, un anno in una clinica psichiatrica.

Per una dozzina di anni Buster Keaton si aggira come un fantasma per gli studios di Hollywood, dirigendo, sceneggiando, interpretando, nell’anonimato o quasi.

Gli ultimi anni: dalla ribalta ai riconoscimenti

Buster Keaton anziano

Dal dopoguerra in poi alcune brevi ma intense interpretazioni lo riportano alla ribalta: il giocatore di poker di “Sunset boulevard” (Billy Wilder), il vecchio pianista di “Limelights” (“Luci della ribalta”, Charlie Chaplin) e soprattutto l’uomo che cancella se stesso in “Film” (l’unico cortometraggio del drammaturgo Samuel Beckett, presentato a Venezia nel 1964).

Nel 1960 il cinema riconosce il suo grande contributo artistico assegnandogli un Oscar alla carriera. Solo verso la fine dei suoi anni, il riconoscimento della nuova generazione risolleva il suo spirito.

La sua ultima interpretazione risale al 1966 in “Dolci vizi al foro”, poco prima della sua morte. Malato terminale per un cancro ai polmoni che la famiglia aveva tentato di tenergli nascosto, si spegne il 1 febbraio del 1966.

Gianluca Panico

Filmografia

Buster Keaton Filmografia – Cinema

Buster Keaton film

 

Primi cortometraggi

  • Fatty macellaio (The Butcher Boy) (aprile 1917)
  • A Reckless Romeo (maggio 1917)
  • La casa tempestosa (The Rough House) (giugno 1917), scritto e diretto da Buster Keaton
  • Le nozze di Fatty (His Wedding Night) (agosto 1917)
  • Oh, dottore (Oh? Doctor!) (settembre 1917)
  • Fatty alla festa (Coney Island) (ottobre 1917)
  • A Country Hero, regia di Roscoe ‘Fatty’ Arbuckle (1917)
  • Nel West (Out West) (gennaio 1918)
  • Il fattorino (The Bell Boy) (marzo 1918)
  • Chiaro di luna (Moonshine) (maggio 1918)
  • Buonanotte, infermiera (Goodnight, Nurse) (luglio 1918)
  • Il cuoco (The Cook) (settembre 1918)
  • Fatty attore (Backstage) (settembre 1919)
  • Il rustico (The Hayseed) (ottobre 1919)
  • Il garage (The Garage) (dicembre 1919)

Film muti

  • The Saphead (1920)
  • Tiro a segno (The High Sign) (gennaio 1920)
  • Una settimana (One Week) (settembre 1920)
  • Il carcerato n. 13 (Convict 13) (ottobre 1920)
  • Lo spaventapasseri (The Scarecrow) (novembre 1920)
  • I vicini (Neighbors) (dicembre 1920)
  • La casa stregata (The Haunted House) (febbraio 1921)
  • Fortuna avversa (Hard Luck) (marzo 1921)
  • Il capro espiatorio (The Goat), regia di Buster Keaton e Malcolm St. Clair (maggio 1921)
  • Il teatro (The Playhouse) (ottobre 1921)
  • La barca (The Boat) (novembre 1921)
  • Il viso pallido (The Paleface) (dicembre 1921)
  • I poliziotti (Cops) (febbraio 1922)
  • I genitori di mia moglie (My Wife’s Relations) (giugno 1922)
  • Il maniscalco (The Blacksmith), regia di Buster Keaton e Malcolm St. Clair (luglio 1922)
  • Il nord ghiacciato (The Frozen North) (agosto 1922)
  • Sogni a occhi aperti (Daydreams) (tre bobine, settembre 1922)
  • La casa elettrica (The Electric House) (ottobre 1922)
  • Il matto sul pallone (The Balloonatic) (gennaio 1923)
  • Il nido d’amore (The Love Nest), regia di Buster Keaton (marzo 1923)
  • Senti, amore mio (The Three Ages), conosciuto anche come L’amore attraverso i secoli, regia di Buster Keaton e Eddie Cline (agosto 1923)
  • La legge dell’ospitalità (Our Hospitality), conosciuto anche come Accidenti, che ospitalità!, regia di Buster Keaton e John Blystone (novembre 1923)
  • La palla nº 13 (Sherlock jr.) conosciuto anche come Calma signori miei, regia di Buster Keaton e Joseph M. Schenck (aprile 1924)
  • Il navigatore (The Navigator), regia di Buster Keaton e Donald Crisp, (ottobre 1924)
  • Le sette probabilità (Seven Chances) (marzo 1925)
  • Io e la vacca (Go West), conosciuto anche come Andate al West (novembre 1925)
  • Io e la boxe (Battling Butler), conosciuto anche come Se perdo la pazienza… (agosto 1926)
  • Come vinsi la guerra (The General), regia di Buster Keaton e Clyde Bruckman (febbraio 1927)
  • Tuo per sempre (College), regia di James W. Horne (settembre 1927)
  • Io… e il ciclone (Steamboat Bill jr.), regia di Charles Reisner (maggio 1928)
  • Il cameraman (The Cameraman), regia di Edward Sedgwick, conosciuto anche come Io… e la scimmia (settembre 1928)
  • Io… e l’amore (Spite Marriage), regia di Edward Sedgwick (aprile 1929)

Primi film sonori

  • Hollywood che canta (The Hollywood Revue of 1929), regia di Charles F. Reisner (1929)
  • The Voice of Hollywood, regia di Louis Lewyn, cortometraggio (1930)
  • Chi non cerca… trova (Free and Easy), regia di Edward Sedgwick (1930)
  • Il guerriero (Doughboys), regia di Edward Sedgwick (1930)
  • Io… e le donne conosciuto anche come Salotto, camera e servizi (Parlor, Bedroom and Bath), regia di Edward Sedgwick (1931)
  • Il milionario (Sidewalks of New York), regia di Jules White e Zion Myers (1931)
  • I gioielli rubati (The Stolen Jools), conosciuto anche come The Slippery Pearls, regia di William McGann, cortometraggio (1931)
  • Chi la dura la vince (The Passionate Plumber), regia di Edward Sedgwick (1932)
  • Il professore (Speak Easily), regia di Edward Sedgwick (1932)
  • Viva la birra (What! No Beer?), regia di Edward Sedgwick (1933)
  • Hollywood on Parade, regia di Louis Lewyn, cortometraggio (1933)

Cortometraggi Educational Pictures

  • The Gold Ghost (1934)
  • Allez Oop, regia di Buster Keaton e Charles Lamont (1934)
  • Palooka from Paducah (1935)
  • One Run Elmer (1935)
  • Hayseed Romance (1935)
  • Tars and Stripes (1935)
  • The E Flat Man (1935)
  • The Timid Young Man, regia di Mack Sennett (1935)
  • Three on a Limb (1936)
  • Grand Slam Opera (1936)
  • Blue Blazes, regia di Raymond Kane (1936)
  • The Chemist, regia di Al Christie (1936)
  • Mixed Magic, regia di Raymond Kane (1936)
  • Jail Bait (1937)
  • Ditto (1937)
  • Love Nest on Wheels (1937)

Cortometraggi Columbia

  • Pest from the West, regia di Del Lord (1939)
  • Mooching Through Georgia (1939)
  • Nothing But Pleasure (1940)
  • Pardon My Berth Marks (1940)
  • The Taming of the Snood (1940)
  • Spook Speaks (1940)
  • His ex Marks the Spot, regia di Del Lord (1940)
  • So You Won’t Squawk (1941)
  • General Nuisance (1941)
  • She’s Oil Mine (1941)

Altri film

  • Il re dei Campi Elisi (Le roi des Champs Élysées), regia di Max Nosseck (1935)
  • Carambola d’amore (The Invader – An Old Spanish Custom), regia di Adrian Brunel (1935)
  • La fiesta de Santa Barbara, regia di Louis Lewyn, cortometraggio (1936)
  • Life in Sometown, Usa, regia di Buster Keaton, cortometraggio, una bobina (1938)
  • Hollywood Handicap, regia di Buster Keaton, cortometraggio, una bobina (1938)
  • Streamlined Swing, regia di Buster Keaton, cortometraggio, una bobina (1938)
  • Hollywood Cavalcade, regia di Irving Cummings e Malcolm St. Clair (1939)
  • The Villain Still Pursued Her, regia di Edward F. Cline (1939)
  • Il villaggio più pazzo del mondo (Li’l Abner), regia di Albert S. Rogell (1940)
  • Forever and a Day, film a episodi (1943)
  • San Diego, I Love You, regia di Reginald Le Borg (1944)
  • That’s the Spirit, regia di Charles Lamont (1945)
  • That Night with You, regia di William A. Seiter (1945)
  • God’s Country, regia di Robert Emmett Tansey (1945)
  • Buster Keaton nella luna (El moderno Barba Azul), regia di Jaime Salvador (1946)
  • The Lovable Cheat, regia di Richard Oswald (1949)
  • I fidanzati sconosciuti (In the Good Old Summertime), regia di Robert Z. Leonard (1949)
  • You’re My Everything, regia di Walter Lang (1949)
  • Un duel à mort, regia di Pierre Blondy (1950)
  • Viale del tramonto (Sunset Boulevard), regia di Billy Wilder (1950)
  • Luci della ribalta (Limelight), regia di Charlie Chaplin (1952)
  • L’incantevole nemica, regia di Claudio Gora (1952)
  • Paradise for Buster, regia di Del Lord (1952)
  • Il giro del mondo in ottanta giorni (Around the World in Eighty Days), regia di Michael Anderson (1956)
  • Le avventure di Huck Finn (The Adventures of Huckleberry Finn), regia di Michael Curtiz (1960)
  • The Devil to Pay, regia di Herb Skoble (1960)
  • The Triumph of Lester Snapwell, regia di James Calhoun (1962)
  • Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World), regia di Stanley Kramer (1963)
  • Pajama Party, regia di Don Weis (1964)
  • Beach Blanket Bingo, regia di William Asher (1965)
  • How to Stuff a Wild Bikini, regia di William Asher (1965)
  • Sergeant Dead Head, regia di Norman Taurog (1965)
  • Film, regia di Alan Schneider, cortometraggio (1964). Soggetto di Samuel Beckett.
  • Il ferroviere (The Railrodder), regia di Gerald Potterton, Buster Keaton e John Spotton (questi ultimi due non accreditati), cortometraggio (1965)
  • Buster Keaton Rides Again, regia di John Spotton (1965)
  • Due marines e un generale, regia di Luigi Scattini (1965)
  • The Scribe (t.l. Il copista), regia di John Sebert, (1966), cortometraggio
  • Dolci vizi al foro (A Funny Thing Happened on the Way to the Forum), regia di Richard Lester, (1966)

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