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Box Office USA: “Maze Runner 2” si aggiudica la vetta

(incassi 18 – 20 settembre) Due sono le new entry che mischiano le carte in tavola nella top ten del Box Office USA: “Maze Runner 2” e “Black Mass” si insediano al primo e secondo posto dei vertici della classifica americana dei film più visti di questo weekend.

Tra il viaggio fantascientifico di “Maze Runner: The Scorch Trials” e quello terrificante di “The Visit”, si insedia il gangsta Johnny Depp con “Black Mass”

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La pellicola di fantascienza “Maze Runner: The Scorch Trials”( in Italia uscirà con il titolo “Maze Runner – La Fuga”), ambientata in un futuro distopico e seguito del fortunato “The Maze Runner”, rispettivamente secondo e primo capitolo della trilogia scritta da James Dashner, ha fatto il suo debutto al cinema americano e si è immediatamente conquistata la vetta più alta del Box Office USA, con un incasso pari a 30.300.000 dollari, facendo guadagnare a Thomas e i suoi amici, questa volta alla ricerca di indizi sulla potente organizzazione C.A.T.T.I.V.O., il primo posto.

Non è da meno la storia del criminale Jimmy Bulger, interpretato da Johnny Depp e raccontata in “Black Mass”, che riportando in luce le storie di collaborazione dell’FBI con i criminali infiltrati, in nome della giustizia, si guadagna una medaglia d’argento, incassando, al suo esordio, 23.360.000 dollari.

Scende in terza posizione, rispetto alla seconda del weekend scorso, il film che ha segnato il ritorno del regista M. Night Shyamalan “The Visit”, che passa a 11.350.000 dollari su un totale di 42.348.320 verdi bigliettoni.

Direttamente dalla 72ª edizione del Festival di Venezia, a metà Box Office USA si inserisce “Everest”, che separa il quarto e il sesto posto di “The Perfect Guy” e “War Room”

E’ tempo per il ragazzo perfetto di David M. Rosenthal presentato nel suo “The Perfect Guy”, di abbandonare la prima posizione del Box Office USA, per stabilirsi, alla seconda settimana di proiezione, con 9.640.000 dollari su 41.350.472 totali, al quarto posto, precedendo la new entry “Everest”, selezionato per aprire Fuori Concorso l’appena conclusasi 72ª Mostra Internazionale d’Arte Ccinematografica di Venezia, in quinta posizione con 7.560.000 dollari. Diretto da Baltasar Kormákur, il docu-film è stato tratto dal saggio “Aria sottile” (titolo originale “Into Thin Air”), scritto nel 1997 da Jon Krakauer, incentrato sulla disastrosa spedizione sull’Everest del 1996.

Raddoppia la posizione in classifica il sesto classificato: “War Room”, con 6.250.000 dollari incassati su un totale di 49.088.662, passa dal terzo gradino della scorsa settimana al sesto all’interno del Box Office USA.

Nella coda della fila del Box Office USA scendono rispetto alla scorsa settimana “A Walk in the Woods”, “Mission: Impossible-Rogue Nation” e “Straigh Outta Compton”

Registrano tutte dei picchi discendenti le pellicole che troviamo in settima, ottava e nona posizione.

“A Walk in the Woods”, con le due colonne del cinema americano Robert Redford e Nick Nolte, dalla quarta posizione scende in settima, con un incasso di 2.732.730 dollari su un totale di 24.792.245 totali alla terza settimana di programmazione.

Tre le posizioni perse anche per il blockbuster “Mission: Impossible – Rogue Nation”, che troviamo in ottava posizione rispetto alla quinta dello scorso weekend; il quinto capitolo della saga delle avventure dell’agente segreto Ethan Hunt (Tom Cruise) nel suo incasso globale di 191.732.210 dollari ha già conteggiato i 2.250.000 provenienti dal weekend del 18-20 settembre.

Come fanalini di coda troviamo: la storia del gruppo N.W.A., “Straight Outta Compton”, che dopo il primato incontrastato durato quasi un mese, inizia ad affacciarsi ai piedi del Box Office USA, sistemandosi in nona posizione con 1.970.000 dollari su 158.921.260 totali; e la commedia dai tratti drammatici “Grandma”. Il film diretto da  Paul Weitz e tra le premiere del Sundance Film Festival 2015, con 1.595.820 dollari su 3.789.539 totali, chiude la top ten del Box Office USA, aggiudicandosi una decima posizione che, alla quinta settimana di proiezione non a livello ‘mainstream’, può comunque inorgoglire il regista Paul Weitz e il suo cinema d’autore.

Eleonora Di Giacomo

21/09/15

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