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A Girl Walks Home Alone at Night (2013)

Recensione

A Girl Walks Home Alone at Night – Recensione: presentato al Festival Internazionale del film di Roma il primo horror western iraniano

A girl walks home alone at night 1

Viene dal Sundance uno dei film più sorprendenti del Festival Internazionale del Film di Roma, inserito nella sezione più sperimentale, “Mondo Genere”. Firmato dalla giovanissima regista iraniana naturalizzata americana Ana Lily Amirpour, “A Girl Walks Home Alone At Night” è un’interessante commistione tra un horror e un western ambientato in un Iran totalmente onirico.

A Bad City non tira una bella aria e un fossato è sempre pieno di cadaveri. Nelle strade vuote cammina una decapottabile guidata da un emulo di James Dean che ha adottato un gatto mentre tra la polvere gioca un ragazzino con una giacca più grande di lui. E’ l’inizio di un viaggio visionario in un paesaggio desolato sul cui sfondo spiccano delle alte ciminiere di una centrale elettrica. Con un andamento molto lento, entriamo nella vita di Arash, che sceso dalla sua macchina trova a casa il padre malato e tossico. In poche notti tutti risolveranno i loro problemi e il Deus ex Machina sarà una donna vampiro che gira la notte da sola.

A Girl Walks Home Alone at Night: le influenze di Ana Lily Amirpour

Tutto girato rigorosamente in bianco e nero, questo piccolo gioiellino è un ritratto poetico e malinconico di un’umanità devastata. Lei, l’inquietante presenza dal mantello nero, uccide i cattivi ma veglia sui buoni, come un giustiziere della notte. Tutti i personaggi sono sopra le righe e fanno breccia nel cuore dello spettatore. Anche perché, la giovane regista, il cinema lo conosce bene e mette nel suo lavoro tutti i registi che l’hanno influenzata. Si va da “Rumble Fish” di Coppola a David Lynch per le atmosfere oniriche e inquietanti. Ma c’è il cinema di Jarmush e non solo per l’uso del bianco e nero. E infine c’è l’affinità con “Sin City” di Robert Rodríguez, Frank Miller e Quentin Tarantino per una certa tendenza allo splatter mischiata a una sana ironia e a una punta di romanticismo. Il film si chiude, infatti, con la fuga nella notte dei due eroi, il James Dean iraniano, la bella e fragile vampira e… il gatto.

Film notturno, con un elemento horror molto calibrato, spicca per la sua originalità. La colonna sonora mischia il rock indie di Radio Teheran e pezzi western. Il soggetto viene direttamente da una graphic novel della stessa regista dall’inquietante tante titolo “Death is the answer” e la produzione è della compagnia Spectre Vision dell’attore indie Elijah Wood. Ottimo il cast da Sheila Vand/vampira già vista in “Argo” a Marshall Manesch padre del giovane e tormentato Arash Marandi. Una citazione a parte la merita il gatto Masuka, che buca lo schermo con i suoi occhi come i fari della macchina che nella notte porta lontano i due amanti.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Ana Lily Amirpour
  • Cast: Sheila Vand, Arash Marandi, Marshall Manesh, Mozhan Marnò, Dominic Rains, Rome Shadanloo, Milad Eghbali, Reza Sixo Safai, Pej Vahdat, Ray Haratian
  • Genere: Horror, B/N
  • Durata: 97 minuti
  • Produzione: USA, 2013
  • Distribuzione: Academy Two
  • Data di uscita: 30 Giugno 2016

A girl walks home alone at night - locandinaBad City è una città meridionale dell’Iran, che si affida alle pompe di petrolio per sopravvivere. Città di fantasmi, luogo senza speranza: rifugio di tossici, prostitute, e anime perverse. Di notte uno strano personaggio si aggira per le strade e perseguita gli abitanti di Bad City: una giovane ragazza che indossa il chador come un mantello e beve sangue umano. Un vampiro.

È proprio di notte che la protagonista incontra Arash, con la sua decappottabile anni Cinquanta e tutti i problemi che si trascina dietro. Nonostante il luogo poco incline a far da scenario ad una storia romantica, tra i due nasce un’insolita relazione amorosa.

A Girl Walks Home Alone at Night: l’oscurità di Bad City

L’eroina di “A Girl Walks Home Alone at Night” riporta il mito del vampiro all’antica e sognata necessità dell’uomo di combattere la propria morte. La Bad City della Amirpour è di per sé una terra desolata di esistenze trascinate, terrorizzate, dissanguate, e la vampira è in realtà forza vitale, reazione solitaria, sogno cartoonesco di fuga con la decapottabile. La vampira attribuisce anche un nuovo significato al velo tradizionale, dando un senso al nascondersi sotto di esso.

“A Girl Walks Home Alone at Night” è un film che affascina per la bellezza del suo bianco e nero e per la geometria semplice del suo racconto, ma conquista per la qualità della sua ironia. Definito dalla regista un “Iranian Vampire Spaghetti Western” ha debuttato al Sundance Film Festival nel 2014 ed è basato su un precedente cortometraggio, con lo stesso titolo, che ha vinto come Miglior cortometraggio il Noor Iranian Film Festival nel 2012.

Trailer

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