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Femminile singolare (2022)

Recensione

Femminile Singolare: uno sguardo a 360° sull’universo femminile

Femminile singolare rece

“Femminile singolare” racconta sette donne diverse accomunate dalla stessa forza e se vogliamo dalla stessa follia. “Femminile Singolare” è diretto da più autori con grandi attrici, che pur rivestendo piccoli ruoli, lasciano il loro segno.

Femminile singolare (2022)

James Bort dirige Dorothée Gilbert, prima ballerina dell’Opera di Parigi al suo primo ruolo cinematografico in “Nascita di una stella”. Lei, poco prima di una tournée al Bolshoi, si scopre incinta. Nasconde la cosa a tutti, ma è la direttrice della scuola interpretata da Catherine Deneuve a farle capire che può essere danzatrice e madre. Il rosso fuoco del suo abito illumina la scena fotografata magistralmente al ritmo del Bolero di Ravel e la complicità tra lei e la sua superiore è fatta di poche parole cariche di significato. Lo sguardo vittorioso del finale è un inno alla gioia e al coraggio di una futura madre.

Parte da un abito, bianco in questo caso, “Il vestito da sposa” di Rafael Farina Issas, con una dolente Monica Guerritore nei panni di un’umile operaia, il cui unico sogno, è quello di dare alla figlia per il suo matrimonio un abito da favola. Si parla di povera gente e di una vita, quella di Simona spesa dietro alla famiglia.

Molto più crudo, anche se in chiave onirica “Ballerina” di Kristian Gianfreda con la giovane Agnese Claisse. Lei è una giovanissima prostituta in quella che sembra l’ultima sua notte di vita. Il corpo e l’anima sono pieni di ferite. La sua innocenza perduta prende la forma di una bimba incontrata in un bus notturno insieme alla madre della piccola, che sogna come faceva lei da piccola di diventare danzatrice.

Un omaggio alla forza delle donne di ogni razza e cultura

Femminile singolare review

Parla di altri mondi, come quello islamico “Ajo”(lei) di More Raça, con una madre e una figlia di origine islamica alle prese rispettivamente con la violenza domestica e un matrimonio combinato. Si tratta di un “Thelma e Louise” in versione easy, libere di scappare dai maschi violenti.

É sulla via dell’etnico anche “Waiting for” di Matteo Pianezzi sul rapporto complicato tra una figlia lesbica e la madre malata di cancro. Dopo un viaggio silenzioso nella notte nebbiosa, arrivano ad una specie di rito sciamanico, quello che dovrebbe salvare la vita della donna. Una regia che vira velocemente tra silenzi minimali e atmosfere piene di magia.

Cupo al limite del sopportabile, “Hand in the Cap” di Adriano Moretti, che tocca con garbo un tema ostico come quello del sesso per i disabili adulti. La madre di Andrea, il protagonista, cerca in tutti i modi di non negargli il piacere. Ottimo l’approccio discreto dell’autore che non mostra nulla più del dovuto.

“Femminile singolare” si chiude con la storia agrodolce di “Revirgination” diretta da Elena Beatrice e Daniele Lince sulle difficoltà di una giovane donna albanese non vergine che si deve sposare nel 2018. I due registi parlano della ricostruzione dell’imene, ma usando l’ironia e… dell’ottima salsa di pomodoro.

Non tutti gli episodi sono di ugual livello. Tuttavia, il messaggio arriva forte e chiaro ed è quello della potenza del femminile.

“Femminile singolare” esce sugli schermi in occasione del secondo anniversario della firma della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: James Bort, Rafael Farina Issas, Kristian Gianfreda, Matteo Pianezzi, Adriano Morelli, Elena Beatrice, Daniele Lince
  • Cast: Monica Guerritore, Catherine Deneuve, Violante Placido, Agnese Claisse
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 92 minuti
  • Produzione: Italia, 2022
  • Distribuzione: Artex Film
  • Data di uscita: 11 maggio 2022

Femminile singolare poster“Femminile Singolare” è un film a episodi diretti da diversi registi internazionali incentrati sulla figura femminile. Esce in sala il giorno 11 maggio data della firma nel 2011 della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul.

Femminile Singolare: la trama

Sette personaggi femminili, molto differenti tra loro, sono al centro di una narrazione che esplora a 360° la forza nelle difficoltà che le donne devono affrontare quotidianamente.

Note di produzione

Questo progetto nasce da una idea di Artex Film, ed è prodotto da Fulldawa Production, CSC Production, Coffee Time Film, Elena Beatrice & Daniele Lince, AR Production, Sly Production, Diero Film e Arena. “In questo film – dichiara ARTEX Film – è la donna protagonista: coraggiosa e intimorita, fragile e forte, felice e infelice, emancipata e sottomessa, sognatrice e disillusa.

La donna di oggi, che, nonostante le lotte per la parità di genere e l’emancipazione, continua a trovarsi sola nel portare il peso sociale, relazionale e anche economico del microcosmo in cui vive. Ma non si arrende: storie di donne che combattono, si ribellano, rompono il silenzio e denunciano una realtà ancora troppo sbilanciata, in cui la figura maschile è ancora inadeguata, poco attenta e collaborativa. Femminile singolare non è un film che glorifica la donna, ma ne racconta la realtà, con la speranza di aggiungere un mattone in più nella consapevolezza collettiva dei diritti umani e delle donne in particolare. Per diffondere il più possibile il messaggio che, nonostante sia difficile cambiare le cose, è possibile far crescere una visione nuova, di parità e di libertà”.

Il film è promosso da Ihaveavoice APS, community fatta da Donne per le Donne, il cui scopo è dare Voce alle Donne, renderle protagoniste, sensibilizzando su temi importanti come la violenza di genere, l’empowerment femminile, le pari opportunità. Attiva in tantissimi progetti, offre aiuto a migliaia di donne grazie ai suoi servizi.

Trailer

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