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Antigone (2019)

Recensione

Antigone – Recensione: la vita che rinasce dalla morte

Antigone immagine

La regista Sophie Deraspe porta sulle scene una donna sola contro il potere stabilito. Secondo il mito greco nessuna legge umana poteva contrariare certi principi, nemmeno se si trattava di un traditore, e soprattutto nessuno poteva vietare a una sorella di dare sepoltura al proprio fratello. In questo caso non si tratta di sepoltura, ma del “vivere”, perché non si tratta di una storia di morte, ma di una storia di vita.

Antigone (2019)

Antigone in questo film, studentessa modello e ragazza esemplare, mette a repentaglio il proprio futuro, ottenuto con grandi sacrifici, per tutelare la sua famiglia e, per salvare suo fratello, abbatte le barriere delle leggi in nome dell’amore, del rispetto, contro il diritto e il dovere.

Il film vanta una struttura densa e un messaggio profondo, anche sociale e razziale, incentrando la vicenda attorno a una famiglia di immigrati ospiti in un paese che sembra averli accolti, ma che non li tutela veramente.

L’amore messo in scena ha tanto da insegnare, la pellicola è molto forte e l’interpretazione di Nahema Ricci è davvero potente, accresciuta dall’intensità del personaggio di Sofocle, rivisitato in chiave moderna e vittima della società.

Antigone: la contemporaneità di una tragedia senza voce

Antigone film

Antigone è molto giovane ed esile, un alter ego del suo immenso vigore interiore, mentre il colore e la vis dell’adattamento sono così vividi che sembrano nascere e appartenere all’oggi. La famiglia non riesce a trovare spazio in una società che non li tollera a priori, in un Canada feroce e spietato in tutto tranne che nella delicatezza di un amore, culla di sentimenti puri e senza condizionamento alcuno.

Sofocle sembra un autore di questo tempo, impressiona la contemporaneità di un’opera che ha millenni, un’eroina che “è preoccupata del giudizio dei morti, rispetto a quello dei vivi”, in un mondo ingiusto, che con le sue leggi e i suoi principi semina morti più di combattimento in battaglia.

Eteocles e Polynices, fratelli di Antigone, hanno le loro colpe ma pagano per le loro scelte e per una criminalità che ormai va combattuta senza alcuna pietà.

Splendido tributo in questo contesto politico e sociale è l’inserimento del coro tebano e l’incarnazione in una psichiatra dell’indovino cieco Tiresia, due isole dell’anima, dove Antigone trova conforto e spazio per raccontare il tumulto che la attraversa e la muove.

Il personaggio è reso attuale dall’inserimento in un contesto diverso, anche se le dittature sembrano non morire mai nutrendosi di qualsiasi gioco di potere, come le leggi che resistono allo scorrere del tempo. Una ragazza rompe la purezza di Sofocle e fa una scelta sul proprio corpo e una scelta di vita, per un futuro in evoluzione, dal senso incerto ma dal sentimento deciso, quello stesso sentire che descriveva Sofocle quando scriveva “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo.”

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Sophie Deraspe
  • Cast: Nahéma Ricci, Rawad El-Zein, Antoine DesRochers, Nour Belkhiria
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 109 minuti
  • Produzione: Canada, 2019
  • Distribuzione: Parthénos Distribuzione e Lucky Red
  • Data di uscita: Settembre 2020

Antigone pellicola“Antigone” è un film drammatico della regista Sophie Deraspe presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2019.

Antigone: un nuovo senso di giustizia

In seguito alla tragica morte dei genitori, la giovane Antigone si ritrova a vestire i panni di colei che regge sulle spalle il peso di dover mantenere la propria famiglia insieme, senza farla crollare come un castello di carte.

Lei, i fratelli e la nonna vivono un’esistenza più o meno pacifica a Montreal, dove si sono trasferiti in seguito al lutto, ma la loro vita viene sconvolta ancora una volta quando il fratello di Antigone, Étéocle, viene assassinato da degli agenti di polizia.

Quest’esperienza fortemente traumatica è ciò che mette in moto le vicende della protagonista, la quale decide di opporsi al concetto di giustizia predicato dalle persone attorno a lei e abbracciare invece un nuovo modello fondato sull’amore.

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