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Il segreto di una famiglia (2018)

Recensione

Il Segreto di una Famiglia – Recensione: legami di sangue, legami d’amore

Il segreto di una famiglia review

Con “Il segreto di una famiglia” il regista Pablo Trapero torna a dirigere le vicende di una famiglia, raccontandole nel momento in cui tutta la sua storia si coagula in occasione di un rincontro globale.

Il segreto di una famiglia (2018)

In una magnifica tenuta Argentina vive l’anziano Isidoro, con la moglie Esmeralda e la prima figlia Mia; la seconda figlia Eugenia vive a Parigi con il compagno Vincent. Mentre deposita delle dichiarazioni a funzionari del governo, Isidoro subisce il suo secondo ictus cerebrale, che lo costringerà a vivere, privo di coscienza, collegato a un respiratore artificiale.

Eugenia torna da Parigi e dopo qualche giorno viene raggiunta dal coniuge. In questi frangenti familiari si snoda l’intera narrazione, arricchita da numerosi colpi di scena.

Il nucleo centrale è rappresentato dal rapporto tra le due sorelle, che cresciute insieme hanno sviluppato un’empatia e una vicinanza del tutto singolari. Si potrebbe parlare di amore, quasi addirittura di amore fisico, osservando alcune scene in cui i loro bellissimi corpi si abbracciano mentre si masturbano, ritornando con la mente alle prime eccitazioni dell’adolescenza. Un amore che le porta a una totale indulgenza reciproca, considerando i tradimenti che perpetrano verso i loro compagni e l’una nei confronti dell’altra.

Nonostante alcune scene strizzino l’occhio ad un soft porn autoriale, non si scivola mai nella morbosità ed anzi tutto sembra funzionale a descrivere ancora una volta quel posizionarsi in bilico tra lecito e proibito. D’altro canto la famiglia delle due giovani donne ha un passato oscuro, legato alla dittatura, con la quale con i due genitori collaboravano e questi legami vengono sapientemente rivelati con scene ricche di pathos.

Il segreto di una famiglia: le ombre del passato

Il segreto di una famiglia still

La tenuta nella quale vive la famiglia si chiama La Quietud (titolo originale della pellicola), un nome che vorrebbe sembrare un desiderio recondito per seppellire un passato ricco di melodrammi. Ma il passato, nei pochi giorni che i protagonisti vivono assieme, ripresenta loro tutti i conti e ognuno dovrà espiare i propri peccati. Le ombre del passato riemergono soprattutto nella condotta della madre, mentitrice seriale e incapace di amare le figlie in egual maniera. Ma nonostante questo, l’amore che loro provano l’una per l’altra vince in una dinastia che altrimenti avrebbe solamente potuto avere un epilogo infausto.

Bérénice Bejo e Martina Gusman, rispettivamente nelle parti di Eugenia e Mia, donano delle prove attoriali notevoli, senza notare che la loro bellezza viene esaltata da una somiglianza che arricchisce il significato della loro relazione.

La veterana diva Graciela Borges interpreta Esmeralda in maniera impeccabile, tutte le sue sfumature di madre amorevole e peccatrice sono degnamente espresse da una voce roca e graffiante.

Il regista descrive con pennellate eleganti una ricca famiglia che, con la sua storia e il suo vissuto, è paradigmatica del paese in cui si svolge la vicenda e forse di molti altri paesi latino americani; ne cura anche la sceneggiatura, che non è mai banale. Ci sono alcune scene inutili legate soprattutto agli spostamenti in macchina dei protagonisti, ci sono alcuni errori nel montaggio, alcune riprese fatte da mezzi in movimento sviluppate male ma tutto sommato il film si snoda in maniera armonica. Le riprese della campagna argentina intorno alla tenuta sono molto belle; le distese delle praterie, i boschi, gli stagni dove si abbeverano i cavalli, con la complicità di albe e tramonti esaltano una natura ancora integra del paese. La colonna sonora è un altro elemento degno di nota, Trapero utilizza molteplici tracce, melodie ispaniche chitarra e voce, musica contemporanea, una magnifica rielaborazione di “People”, e lo fa giocando sui volumi in sala, alzandoli considerevolmente quando uno dei protagonisti conclude una sua interpretazione e lo spettatore viene lasciato solo, alla sua elaborazione.

“Il Segreto di una famiglia” è un film drammatico, sensuale, politico, anche un po’ grottesco ma fortunatamente è soprattutto un film originalmente romantico.

Marco Marchetti

Trama

  • Titolo originale: La Quietud
  • Regia: Pablo Trapero
  • Cast: Edgar Ramirez, Joaquìn Furriel, Bérénice Bejo, Graciela Borges, Martina Gusman
  • Genere: Thriller, Drammatico, colore
  • Durata: 117 minuti
  • Produzione: Argentina, Francia, 2018
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Data di uscita: 4 Luglio 2019

Il Segreto di una famiglia loc ita“Il segreto di un famiglia” è un film scritto e diretto da Pablo Trapero (Leone d’Argento alla regia per “Il clan” 2016). La pellicola racconta la storia di due sorelle che, a causa della morte del padre, si rincontrano per mantenere l’unità famigliare. Ma non tutto andrà per il verso giusto.

Il segreto di un famiglia: tra mistero e fiducia, la verità viene a galla

Eugenia, la maggiore, vive a Parigi dove il papà lavora come diplomatico; Mia, la minore, ha passato la vita con la madre Esmeralda nel loro paese d’origine, l’Argentina e, nello specifico, nella grande proprietà di famiglia “La Quietud” (tradotta in italiano la quiete).

Sfortunatamente per le tre donne, il padre muore di ictus. Questo evento scatenante servirà a far riavvicinare le sorelle. Eugenia torna a “La Quietud” e viene accolta molto calorosamente dalla mamma che, in particolar modo, è felice perché la ragazza è incinta e lei non vede l’ora di diventare nonna. Anche la più piccola, Mia, è molto contenta del ritorno, ma sotto sotto è anche profondamente gelosa e pensa che Esmeralda sia orgogliosa solo di Eugenia. Tutte e tre insieme saranno costrette a fronteggiare il trauma della perdita e dei rancori che si portano dietro da tanto tempo.

Il segreto di un famiglia: Il cast

Bérénice Bejo (“Fai bei sogni“, 2016; “Il mio Godard“, 2017) interpreta Eugenia, mentre Martina Gusman (“Carancho”, 2010; “Elefante bianco”, 2012), attrice con alle spalle molte collaborazioni con il regista Pablo Trapero, è Mia, la figlia che è rimasta in Argentina affianco alla madre Esmeralda interpretata da Graciela Borges (“Brother and Sister”, 2010; “Widows”, 2011).

Il film è distribuito nelle sale da BIM distribuzione.

Trailer

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