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Thelma (2017)

Recensione

Thelma – Recensione: Thriller psicologico e non solo. Natura, sovrannaturale e umanità, in una suspense senza fine

Thelma scena
Chissà cosa si prova a camminare su di un lago ghiacciato. Guardare i propri passi colpire debolmente il labile confine translucido per paura che si infranga e che il gelo acquatico ci sommerga; e poi alzare gli occhi per osservare la natura circostante, bella ed austera, avvolta da un non so che di soprannaturale. Un coacervo di emozioni: stupore, ammirazione, paura, ansia, tensione ed infine, forse, quando si tocca l’altra sponda del lago, una sensazione di liberazione.

“Thelma” è tutto questo spiegato con un film ed è, soprattutto, il nome di una ragazza di provincia che ha da poco lasciato una famiglia molto religiosa per frequentare l’università ad Oslo; timida e introversa, conosce Anjia con la quale stringe un’amicizia che si trasforma in un sentimento più profondo. Proprio nella grande città norvegese, Thelma scopre di possedere delle facoltà, tanto incontrollabili quanto inquietanti, che la costringono ad affrontare il suo lago ghiacciato, proveniente dal passato e fatto di una superficie terribilmente sottile.

Thelma: un film che rapisce l’attenzione e fa stropicciare gli occhi

Thelma una scena del film

Thelma (2017)

Capita, ogni tanto, di imbattersi in dei film che, fin dalla prima scena, rapiscono l’attenzione e fanno stropicciare gli occhi. “Thelma” è una di queste pellicole, a cui non serve colpire lo spettatore con mirabolanti scene action, perché ha talmente tanto da raccontare che non ha bisogna di doping narrativo.

C’è una natura incombente che sovrasta dall’alto tutta la vicenda, uno sguardo onniscIente che osserva, senza interferire, l’agire della sua forza, apparente e nascosta, nel riversarsi sulle vite delle donne e degli uomini che calpestano la terra. Le donne, in questo caso, sono giovani che stanno affrontando il percorso in salita verso l’età adulta, e che si scoprono desiderose di desiderarsi. Sì, perché “Thelma” non può e non deve essere semplicemente catalogato come thriller psicologico, perché è un film che ha, nella sua faretra, frecce di vario genere e di alta qualità espressiva. Non solo suspense, dunque, che, in ogni caso, l’abile regista scandinavo, Joachim Trier, riesce a distribuire equamente e senza soluzioni di continuità, per tutto il volgere dell’azione.

“Thelma” è un affresco completo, fatto di sapienti pennellate registiche e con una tavolozza ricca di colori che, attraverso vari gradi di tonalità, virano sul nero ammaliando lo spettatore.

Riccardo Muzi

Trama

  • Regia: Joachim Trier
  • Cast: Eili Harboe, Okay Kaya, Henrik Rafaelsen, Ellen Dorrit Petersen, Grethe Eltervå, Marte Magnusdotter Solem, Anders Mossling, Vanessa Borgli, Ingrid Giæver, Steinar Klouman Hallert, Jonas Jörgensen
  • Genere: Thriller, Fantasy, Sentimentale
  • Durata: 116 minuti
  • Produzione: Francia, Norvegia, Danimarca, Svezia, 2017
  • Distribuzione: Teodora Film
  • Data di uscita: 21 Giugno 2018

Thelma loca“Thelma” è una pellicola diretta da Joachim Trier. Negli Stati Uniti è stato accolto molto positivamente, riscuotendo un grande successo nei festival di tutto il mondo, per esempio al Toronto Film Festival. Il lungometraggio è stato selezionato per rappresentare la Norveglia ai Premi Oscar come Miglior Film Straniero 2018.

Thelma: un oscuro segreto dal passato

Thelma, protagonista del film a cui dà il suo nome, è una timida e introversa ragazza, cresciuta in una famiglia molto religiosa, che si trasferisce a Oslo per frequentare l’università.

Nella nuova città incontra Anja, con la quale instaura fin da subito un forte legame di amicizia, che pian piano si trasforma in qualcosa di più, in un profondo sentimento, che Thelma cercherà con tutte le sue forze di respingere a causa della sua educazione clericale.

Ben presto però escono alla luce degli strani poteri, oscuri e ingovernabili che vivono in Thelma. La ragazza scoprirà che queste capacità sono il risultato di un tenebroso segreto del suo passato.

“Thelma” porta sul grande schermo una storia d’amore con dei caratteri misteriosi, rivelati dai poteri della sua protagonista, che grazie ad essi potrebbe sconvolgere pienamente la sua vita e quella delle persone che la circondano.

Joachim Trier ha esordito nel 2006 con “Reprise”, che lo ha consacrato come uno dei registi europeri più promettenti della sua generazione. Nel 2011 ha presentato in anteprima al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard “Oslo, 31. august”, trasposizione cinematografica del romanzo “Fuoco fatuo” di Pierre Drieu La Rochelle, che tra l’altro ha trionfato al Festival del cinema di Stoccolma. Nel 2015 è tornato al Festival di Cannes con il suo primo lungometraggio girato in lingua inglese “Segreti di famiglia” scritto a quattro mani con Eskil Vogt.

Trailer

 

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