Eco Del Cinema

150 milligrammi (2017)

Recensione

150 milligrammi – Recensione: Emanuelle Bercot alle prese con lo scandalo Mediator

150 milligrammi - Una scena del film

Nel 2007 in un ospedale di Brest in Bretagna la pneumologa Iréne Frachon si rese conto degli effetti collaterali sui pazienti che prendevano un farmaco molto diffuso in Francia chiamato Mediator. Usato per la cura dei diabetici affetti da obesità, causava valvulopatia e portava alla morte in molti casi.

La dottoressa ha sollevato un caso nazionale, tra mille difficoltà. Tra l’altro, il fondatore dell’azienda farmaceutica Servier era stato tra i finanziatori della campagna elettorale di Sarcozy. Alla fine, Irène Frachon scrisse un libro intitolato “Mediator 150 mg. Quanti morti?” per cui la casa editrice fu denunciata dalla Servier per diffamazione. Solo nel 2011, il farmaco fu ritirato dal mercato a seguito dello scandalo scoppiato.

“150 milligrammi”, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016, è un film di denuncia, strutturato seconda classica del film d’inchiesta all’americana.

La regista di “A testa alta”, già attrice protagonista di “Mon Roi” di Maiwenn racconta una storia forte che lascia il segno

“150 milligrammi” è un film non facile, duro, da pugno nello stomaco ma non potrebbe essere altrimenti visto il tema trattato. E’ fiction, ma quello che racconta è assolutamente reale. E’ la dimostrazione di come la vita di tutti noi non vale nulla per le multinazionali farmaceutiche e per i governi che le supportano.

Irène Frachon/Sidse Babett Knudsen è una lottatrice senza paura che crede fortemente nell’importanza della salute dei suoi pazienti. La sua origine bretone la segna tutta per la sua testardaggine e per modi che tutto sono fuorché forbiti. Tutta la narrazione dell’opera è concentrata sui suoi occhi blu come il mare di Brest. C’è tutta la forza delle onde dell’Atlantico che bagna la Bretagna nel suo carattere forte. La regista spiega senza tanti fronzoli tutto ciò che ha portato all’eliminazione dal mercato del Mediator, farmaco altamente tossico della potente Servier.

150 milligrammi: la disequilibrata lotta tra la passione di verità e il lucro della menzogna

La storia di “150 milligrammi” procede implacabile, senza dare un attimo di sosta allo spettatore, spaventato dalle immagini crude di un’autopsia e dall’assoluta mancanza di scrupoli delle autorità governative che non vogliono cedere alle pressioni della donna.

Irène è supportata nella sua battaglia dal collega ricercatore Antoine Le Bihan/Benoit Magimel, dalla spia Arsene Weber/Olivier Pasquier e soprattutto dal marito Bruno/Patrick Ligardes. Il film della Bercot è come “Erin Brockovich – Forte come la verità”, un urlo lancinante contro un mondo che pensa solo al denaro e al potere.

Il ritmo è serrato e appassionato. L’attrice danese Sidse Babett Knudsen è estremamente efficace nella sua interpretazione.

In sintesi si può dire senza dubbio che “150 milligrammi” è uno di quei film essenziali per capire questo mondo contemporaneo dominato dalle multinazionali che manipolano i governi come burattini, senza pensare in alcun modo alla vite dei cittadini.

Ivana Faranda

Trama

  • Titolo originale: La fille de Brest
  • Regia: Emmanuelle Bercot
  • Cast: Sidse Babett Knudsen, Benoît Magimel, Charlotte Laemmel, Isabelle de Hertogh, Lara Neumann, Philippe Uchan, Patrick Ligardes
  • Genere: drammatico, colore
  • Produzione: Francia, 2016
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Data di uscita: 8 febbraio 2017

150 milligrammi“150 milligrammi”, ispirato ai fatti vissuti dalla dottoressa Irene Frachon tra il 2009 e 2010, è il decimo film da regista di Emmanuelle Bercot.

La pellicola drammatica tratta delle vicende realmente accadute alla dottoressa di un ospedale francese. Nell’ospedale universitario di Brest, Irène Franchon, una pneumologa (intepretata da Sidse Babett Knudsen), giunge alla scoperta di un legame diretto tra alcuni decessi sospetti e le cure mediche approvate dallo Stato, in particolare l’assunzione del farmaco Mediator, in circolazione da oltre trent’anni.

Dopo aver sottoposto il caso all’attenzione del gruppo di ricerca farmacologico della struttura ospedaliera, Irène decide insieme ad esso di chiedere all’Agenzia Francese del Farmaco di ritirarlo immediatamente dal mercato.

Ha inizio una guerra sproporzionata fra il piccolo team bretone, il Ministero della Salute e soprattutto il colosso farmaceutico che commercializza il letale farmaco, fino all’esplosione mediatica del caso. La riproposizione in chiave femminile del topos biblico ‘Davide contro Golia’ con in ballo uno degli elementi più preziosi e necessari per l’uomo, soprattutto per quanto riguarda la sua salute: la verità.

150 milligrammi:  quegli ‘exempla’ che ci sono, ma non si vedono

La regista di “150 milligrammi” ha confessato che sin da piccola desiderava fare il medico (riflesso del padre chirurgo). Il percorso è stato sicuramente diverso, sebbene almeno si sia tolta la soddisfazione di “tornare bambina” mettendo la lente d’ingrandimento su una vicenda che ha misurato il valore combattivo e la determinazione di una donna, contro tutti, contro il mondo. Sostenuta dalla paura e dalla sua condivisione con una famiglia unita.

Un exemplum contemporaneo di coerenza, coraggio, responsabilità, deontologia professionale e senso civico, nonché umano. Affida questo delicato ruolo a Sidse Babett Knudsen, protagonista del film “La Corte” e della serie TV fantascientifica “Westworld”, con l’obiettivo di tenere incollato lo spettatore sulla frequenza dell’indignazione verso i poteri forti e, anche, naturalmente verso se stesso.

D’altronde la protagonista ama citare Einstein: “Il mondo è un posto pericoloso in cui vivere, non a causa di coloro che compiono azioni malvagie, ma a causa di coloro che stanno a guardare senza fare niente”.

Sebbene la Bercot si incentri più sul carattere bizzarro che non sulla professionalità della Frachon, ha realizzato un progetto ambizioso, al quale ha dedicato diversi anni. Risultato: il dramma sfiora più il genere investigativo-giudiziario, nella categoria del cinema di denuncia, piuttosto che non il medical drama.

“150 milligrammi” riesce a dare comunque la sensazione di un moderato equilibrio, obbligatorio quando si devono raccontare e sviscerare delicate vicende reali i cui protagonisti sono tutt’ora viventi.

La pellicola sarà in uscita nelle sale cinematografiche il 9 febbraio 2017, con la distribuzione da parte della BIM.

Trailer

Articoli correlati

Condividi