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Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon 3D – Recensione

Tsui Hark torna a sorprendere con un 3D spettacolare nel secondo capitolo della fortunata saga di “Young Detective Dee”

Regia: Tsui Hark – Cast: Mark Chao, Shaofeng Feng, Angela Baby, Kim Beom, Kevin Lin – Genere: Azione, colore, 134 minuti – Produzione: Cina, 2013.

Youngdetectivedee

Considerato il padre della nuovelle vague del cinema di Hong Kong, il regista Tsui Hark porta in scena una nuova avventura fantasy che vede protagonista, per la seconda volta, il giovane detective Dee Renjie. Per farlo, Tsui Hark si avvale della spettacolarità del 3D, di cui mostra di saper sfruttare appieno le potenzialità nelle numerose scene a base di kung fu e mostri marini.

Presentata fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013, la pellicola è il secondo capitolo della saga kung fu fantasy storica, incentrata sul personaggio dell’astuto quanto intuitivo detective Dee, questa volta impegnato a risolvere il misterioso caso di un mostruoso dragone marino assetato di flotte.

Accanto a una convincente e appassionante storia d’avventura, popolata da personaggi ben delineati e caratterizzati, il film è, soprattutto, la prova di un uso sapiente della tecnologia 3D. Alle intricate indagini del personaggio si intrecciano, infatti, lunghe scene di combattimento kung fu rese alla perfezione grazie agli effetti speciali che immergono lo spettatore nel mondo fantastico rappresentato.

Anche l’ambientazione e il contesto in cui si svolge l’azione sono frutto di un lavoro minuzioso: è proprio attraverso la cura dei particolari che la pellicola ricostruisce in maniera realistica e accattivante la città imperiale, rappresentando una Cina antica e carica del fascino orientale. Così come le scene ambientate sulla terra ferma, anche quelle in mare aperto godono di una ricostruzione scenografica magistrale.

Tra azione travolgente, avventura e investigazione Sherlockiana e un pizzico d’ironia, Tsui Hark riesce a trasporre sul grande schermo una storia che ha le sue origini nell’antica letteratura cinese ma che, grazie a una terza dimensione da maestro e a una modernizzazione del personaggio, risulta, oggi più che mai, universalmente accattivante.

Francesca L. Sanna

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