Eco Del Cinema

Welcome – Recensione

Un sodalizio con un giovane curdo porterà il protagonista di “Welcome” a cambiare la propria vita

Regia: Philippe Lioret – Cast: Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana – Genere: Drammatico, colore, 110 minuti – Produzione: Francia, 2009 – Distribuzione: Teodora Film – Data di uscita: 11 dicembre 2009.

welcomeL’intensa pellicola di Philippe Lioret è una storia che lascia un segno profondo nello spettatore, per la sua veridicità, per la naturalezza e la semplicità del racconto, ma soprattutto per quella sensazione di inutilità che attraversa l’anima di chi osserva lo scorrere delle immagini, sperando in un irreale lieto fine.

Il film narra, attraverso l’incontro di due uomini, la difficoltà dell’amare, la capacità di sperare e di contare sulle proprie forze per cambiare il proprio destino. Il tutto sullo sfondo di una città di mare, Calais, tristemente nota perché luogo di raccolta di immigrati extracomunitari d’ogni dove, specialmente curdi, iracheni e africani, che sperano di trovare un espediente per raggiungere la Gran Bretagna, terra agognata dove realizzare i propri sogni, le cui coste sono ben visibili nelle giornate limpide.

In una Francia severa e punitiva (fino a cinque anni di carcere per reato di solidarietà) con i propri cittadini che aiutano, anche solo ospitando per una notte un irregolare o offrendogli una cena, in quest’umida e malinconica città di mare si incrociano i destini di Simon, istruttore di nuoto della piscina comunale, e del giovane Bilal, un giovane curdo disposto ad attraversare la Manica a nuoto pur di riabbracciare in Inghilterra la ragazza che ama. Quest’incontro cambierà le vite di entrambi.

L’interpretazione di Vincent Lindon dà al personaggio di Simon uno spessore ed una profondità tali da far sembrare allo spettatore, in più momenti, di osservare di nascosto la sua vita e non un’opera cinematografica. Il valore morale della pellicola risiede nel saper raccontare, attraverso la fotografia di un’incontro, come le esperienze ci possano migliorare, dandoci una più concreta coscienza del nostro posto nel mondo, dell’importanza che ha l’operato di ogni singolo individuo affinché la società in cui siamo inseriti migliori.

Maria Grazia Bosu

Articoli correlati

Condividi