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Vuoti a rendere – Recensione

“Vuoti a rendere”: conclusione di una trilogia di Jan Sverak sull’uomo e il cammino della vita, che ne ritrae l’ultima fase, ossia la vecchiaia

(Empties) Regia: Jan Sverak – Cast: Zdenek Sverak, Daniela Kolarova, Tatiana Vilhelmova, Robin Soudek, Jiri Machacek, Pavel Landovsky, Jan Budar, Miroslav Taborsky, Nela Boudova, Jan Vlasak, Martin Pechlat, Vera Tichankova – Genere: Commedia, colore, 100 minuti – Produzione: Repubblica Ceca, Inghilterra, 2007 – Distribuzione: Fandango – Data di uscita: 16 gennaio 2009.

vuoti-a-rendereLa terza età in tutte le sue sfaccettature è al centro del film di Jan Sverak “Vuoti a rendere”. Pepa, vecchio professore di letteratura a Praga, stanco dei suoi terribili allievi getta la spugna e va in pensione. Ma, stare tutto il giorno in casa con la moglie non fa per lui e così si trova un lavoretto in un piccolo supermercato. Con il poco loquace “Parlantina”, l’ex professore ritira i vuoti a rendere.

Affacciato allo sportellino, Pepa entra in contatto con un’umanità varia, dalla bella ragazza bionda alla vecchietta che a mala pena arriva alla fine del mese. Nel frattempo, la figlia Helenka viene mollata dal marito e il nostro eroe si dimostra un nonno perfetto con il piccolo Tomik.

Il regista ceco racconta di come sorprendentemente i meno giovani a volte hanno più speranze ed energie dei loro stessi figli. Pepa, oltre a scovare nuovi stimoli per se stesso e la moglie Elis, sarà capace di far trovare l’amore al suo collega “Parlantina” e non solo.

Il protagonista è interpretato da Zdenek Sverak, padre del regista che già l’aveva diretto in “Scuola elementare” nel 1992 e successivamente in “Kolya”, che nel 1996 era stato insignito dell’Oscar.

“Vuoti a rendere” è la conclusione di una trilogia che racconta con ironia e intelligenza tutte le fasi della vita dell’uomo, dall’infanzia alla vecchiaia. Nel corso della storia assistiamo al cambiamento dei personaggi, che sembrano subire positivamente l’influenza del vecchio professore, a cominciare dalla moglie. Essa all’inizio è acida e scontrosa. Alla fine, riuscirà a far innamorare di lei un uomo più giovane e persino a far ingelosire il marito, il quale, peraltro non ha mai perso la sua verve e continua a sognare le belle donne e soprattutto la sua attraente ed inquieta ex collega.

Eppure l’amore vero trionfa, infatti, i due vecchi coniugi si ritroveranno persi sui cieli di Praga a bordo di una mongolfiera rossa, quasi a dimostrare che è non è mai troppo tardi per imparare a volare. Ce l’aveva già ricordato il film evento dell’ultimo Festival di Venezia “Pranzo di ferragosto” di Gianni Di Gregorio, che il cinema può essere fatto di piccole storie raccontate con garbo e delicatezza.

È il caso anche di “Vuoti a rendere”. Zdenek Sverak, il protagonista è notevolissimo e risulta in perfetta sintonia con Daniela Kolarova nei panni della moglie. E non è un caso visto che i due erano già stati “sposati” in “Na samote u lesa” di Jiri Menzel. Una piccola curiosità, il regista cita il film precedente “Kolya” in una pagina di una rivista.

Ivana Faranda

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