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Vengo anch’io (2017)

Recensione

Vengo anch’io – Recensione: il diritto alla felicità

Vengo anch'io scena

Con “Vengo anch’io”esordiscono al cinema Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, il duo comico conosciuto per gli sketch in programmi televisivi come “Mai dire…” e “Zelig”.

I due portano in scena un “piccolo film”, in quanto realizzato in sole cinque settimane, che racconta le vicende di un aspirante suicida (Nuzzo), un’ex carcerata (Di Biase), un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger (Gabriele Dentoni) e di una giovane atleta del salento (Cristel Caccetta).

L’eccentrico gruppo sarà costretto a intraprendere un viaggio insieme, da Milano al Salento a bordo di un pulmino rosso, che li porterà a confrontarsi con i problemi del proprio passato e i turbamenti del presente. Durante il tragitto scopriranno di essere un gruppo coeso e sopratutto di esser diventati ormai una famiglia, per quanto eccentrica e singolare, in grado di trasformare i punti deboli di ogni singolo membro in forza.

Il film ha lo scopo di raccontare quel “diritto alla felicità” che ogni essere umano dovrebbe rivendicare e lo fa attraverso gli occhi di chi è più fragile, di coloro che hanno meno certezze e vivono con un costante senso di inadeguatezza.

Vengo anch’io: un esordio riuscito a metà

Non è facile realizzare un’opera prima, soprattutto quando hai un budget limitato e poche settimane per la lavorazione, ma Nuzzo e Di Biase ci sono riusciti per quanto non completamente. Il duo comico porta nelle sale una “piccola commedia” che risente dell’inesperienza dietro la macchina da presa e in fase di scrittura.

“Vengo anch’io” voleva rappresentare l’uscita dallo standard dell’attuale commedia italiana, ma ne rimane comunque imbrigliato. Infatti si possono riscontrare le stesse dinamiche narrative già viste in altri film del momento: un background già dato, un mezzo risvolto positivo a metà film e un finale già visto.

Siamo ben lontani dai bellissimi, e riusciti, “Tre uomini e una gamba” e “Così è la vita” di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il confronto qui ci sta tutto, poiché – oltre a esserci un cameo di Aldo Baglio – ci si trova davanti ad un esordio di comici al cinema e se allora il trio riuscì a creare una commedia fresca, divertente e carica anche di temi attuali in “Vengo anch’io” si assiste all’opposto in quanto vi è la pretesa di toccare troppi argomenti, liquidandoli velocemente e in modo approssimativo.

Il problema di molto cinema italiano è proprio quello di voler abbracciare più temi del dovuto; questo è dettato dalla necessità di stare al passo coi tempi, ormai variegati e complessi, e di competere con le produzioni estere. Il risultato però non è sempre ottimale e si nota una certa incertezza nel toccare certi argomenti, per quanto ci sia una forte intenzione nel voler andare avanti e uscire dai canoni prestabiliti.

Vengo anch’io: l’intenzione di spezzare la norma

L’intenzione di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase di creare una frattura rispetto alla norma è molto forte e la si riscontra all’interno del film, sopratutto in alcune scene ben riuscite e molto divertenti che raramente si vedono in una commedia classica. Il duo lavorando da molto tempo insieme, ed essendo una coppia anche nella vita, risulta vero e sincero in quei momenti di intimità tra i due personaggi.

I giovani attori che chiudono il quadretto, Gabriele Dentoni e Cristel Caccetta, si sono dimostrati all’altezza del compito affidatogli, per quanto ancora acerbi. Dentoni aveva l’arduo compito di portare in scena un personaggio affetto dalla sindrome di asperger e si è dovuto confrontare con personalità come quella di Dustin Hoffman, sia nel film che nella realtà.

Come già affermato le intenzioni di creare qualcosa di nuovo da parte del duo comico ci sono tutte e si spera che alla prossima sfida riescano ad uscire dalle catene sicure dello standard italiano.

 

Riccardo Careddu

 

Trama

  • Regia: Corrado Nuzzo, Maria Di Biase.
  • Cast: Corrado Nuzzo, Maria Di Biase, Gabriele Dentoni, Cristel Caccetta, Aldo Baglio, Ambra Angiolini, Francesco Paolantoni, Vincenzo Salemme, Alessandro Haber, Nandu Popu
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Medusa Film
  • Data di uscita: 8 Marzo 2018

Vengo Anchio Locandina 1

Corrado Nuzzo e Maria di Biase, i due attori comici famosi per i loro sketch a Zelig e per la partecipazione a programmi televisivi come i vari “Mai dire…” con la Gialappa’s band e ” Quelli che il calcio”, con “Vengo anch’io” debuttano sul grande schermo.”Vengo anch’io”,  scritto e diretto dagli stessi attori è distribuito da Medusa Film. La trama è incentrata sulle vite drammatiche di quattro ragazzi: un aspirante suicida,  un’ex carcerata, una giovane atleta salentina e un ragazzo con la sindrome di Asperger.

Vengo anch’io: un viaggio per cambiare vita

“Vengo anch’io” è un film che vede quattro giovani ormai stanchi, depressi e totalmente sfiduciati nei confronti della vita che li ha tanto delusi. Per uno strano scherzo del destino, i protagonisti si ritrovano ad affrontare il proprio passato attraverso un lungo viaggio da Milano al Salento a bordo di un pulmino rosso.  Durante questo percorso i quattro, sono portati ad aprirsi l’un l’altro e ad abbandonare la propria condizione solitaria.

Partecipano a una gara amatoriale di canottaggio, dove nonostante abbiano barato, perdono miseramente. Questa sconfitta cela, in realtà, una grande vittoria. I quattro sono ormai diventati una famiglia coesa, oltre i vincoli e le diversità. Una famiglia anomala, strampalata ma pur sempre una famiglia che molto probabilmente tutti noi vorremmo avere come vicina di casa.

Maria Di Biase definisce il film come una “tragedia con tanti momenti comici”, e poi aggiunge: “affrontiamo tanti temi importanti, senza però volerli scimmiottare”. Accanto a quest’affermazione troviamo quella del collega Corrado Nuzzo: “É un film atipico perché parte dalla tragedia per poi sciogliersi verso la commedia. É un viaggio della speranza al contrario”.

 

Trailer

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