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Una vita tranquilla – Recensione

La tranquillità apparente della vita del protagonista interrotta dall’arrivo inaspettato di un ragazzo dal suo passato

Regia: Claudio Cupellini – Cast: Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler, Alice Dwyer, Maurizio Donadoni, Joachim Kretzer, Daniel Roesner, Hans Joachim Heist – Genere: Noir, colore, 105 minuti – Produzione: Italia, Francia, Germania, 2010 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 5 novembre 2010.

unavitatranquillaRosario (Toni Servillo) conduce una vita tranquilla: va a caccia di cinghiali che poi cucina nel suo ristorante, è innamorato della sua bella moglie Renate (Juliane Köhler) e si dedica al figlio Mathias (Leonardo Sprengler). Un giorno tutto questo cambia. Dal suo passato ritorna un fantasma, Diego (un sorprendente volto nuovo, Marco D’Amore), e la vita che credeva di aver seppellito ritorna in superficie prepotentemente costringendolo a farci i conti.

In concorso al quinto Festival del Film di Roma 2010, “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini (“Lezioni di cioccolato” del 2007 e “4-4-2” del 2006) è davvero un’ottima pellicola che ha tutte le carte per vincere, soprattutto per via dell’encomiabile Toni Servillo. Che dire di lui che non sia già stato detto o scritto? La sua bravura è ormai innegabile, la sua capacità di diventare davvero Rosario, un napoletano emigrato in Germania, lascia a bocca aperta. A tutto questo si unisce la capacità di recitare anche in tedesco. Una continua conferma. È davvero un momento d’oro per l’attore, molti degli ultimi film di cui è protagonista sembrano scritti appositamente per lui. Al suo fianco scopriamo Marco D’Amore, un giovane attore con anni di teatro alle spalle. Sono una coppia perfetta.

Il centro della storia di “Una vita tranquilla” è la duplicità dell’essere umano. Davvero ci si può liberare del proprio passato? Davvero si possono cancellare con un colpo di spugna errori e fallimenti? Davvero si può diventare un altro? Forse sì, per vigliaccheria o per coraggio, chissà. Decidetelo voi.

Domenica Quartuccio

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