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Una notte blu cobalto – Recensione

Pellicola di qualità dell’esordiente Daniele Gangemi, che insegue con la cinepresa, in una notte magica, il suo protagonista alla ricerca della felicità

Regia: Daniele Gangemi – Cast: Corrado Fortuna, Regina Orioli, Valentina Cornelutti, Alessandro Haber, Vincenzo Crivello – Genere: Commedia, colore, 80 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: Bolero Film – Data di uscita: 18 giugno 2010.

una-notte-blu-cobalto“Una Notte Blu Cobalto”, opera prima di Daniele Gangemi, che qui dimostra di essere dotato di sensibilità visiva e acutezza emotiva, è la dimostrazione che il cinema italiano, nonostante le difficoltà economiche e la ripetitività dei prodotti cosiddetti ‘di punta’, ha ancora tanto da raccontare.

Il plot narrativo è semplice: Dino Malaspina, il protagonista, non riesce ad accettare la fine della sua relazione con Valeria, così vive una sorta di sospensione umana ed emotiva, che non gli permette di metabolizzare il dolore e andare avanti. Il personaggio è interpretato dal talentuoso Corrado Fortuna, che si muove con estrema disinvoltura nei prodotti cinematografici come in quelli televisivi, è infatti il simpatico Elio di “Tutti pazzi per amore” e “Tutti pazzi per amore 2”, che gli ha regalato la popolarità e l’affetto del pubblico.

I panni di Valeria sono invece vestiti da Regina Orioli, attrice trascurata dai registi, che forse paga lo scotto di aver abbandonato le scene per un paio d’anni per completare gli studi universitari. Corrado e Regina, che hanno collaborato anche alla stesura della sceneggiatura, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, facendo coppia anche nella vita, danno ai loro personaggi maggiore credibilità e intensità.

L’apatia di Dino ha uno scossone quando decide di lavorare come porta pizze per la misteriosa “Blu Cobalto”, il cui proprietario, Turi, un fantastico Alessandro Haber, sempre generoso con registi al loro esordio, funge da maestro per Dino. Inizia così per il ragazzo una notte indimenticabile, dove si muove in scooter in una Catania affascinante e contraddittoria, tra clienti stravaganti ed esperienze quasi magiche, che lo formeranno nel profondo, dandogli la forza di affrontare la vita con gioia.

La pellicola, divertente e onirica, si evolve con brio tra reale e surreale, mostrando come la nostra solitudine e la nostra amarezza, vengano ridimensionate dalla solitudine e dall’amarezza altrui, che ci fa prendere coscienza del fatto che non siamo gli unici a soffrire, e soprattutto che possiamo scegliere di star meglio, addirittura di essere felici.

Per una volta la fine di una storia d’amore ha come protagonista un uomo, e viene raccontata senza quell’isteria e quei piagnistei ai quali ci ha abituato certo cinema italiano. Il girato ha un grande ritmo, grazie anche al montaggio di Paola Freddi, e i movimenti della macchina da presa sono spesso inusuali, aumentando l’interesse per la narrazione, il tutto coadiuvato dalla bella fotografia di Michele D’Attanasio. Splendide le musiche di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, e degna di nota la performance della band di culto catanese ‘Francois e le coccinelle’, con il brano ‘Sono guarito’.

“Una Notte Blu Cobalto” è stato finanziato completamente da privati, ed ha trovato una via per la distribuzione dopo ben due anni, nonostante sia stato premiato come Miglior Opera Prima nel 2009 al Worldfest di Huston. Il cinema è cultura, la cultura è vita, se non investiamo nei nostri talenti siamo un popolo destinato all’aridità intellettuale.

Maria Grazia Bosu

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