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Tutti pazzi per Rose – Recensione

Dolce commedia romantica francese ambientata negli anni ’50 dell’emancipazione femminile e delle gare di velocità con le macchine da scrivere.

(Populaire) Regia: Regis Roinsard – Cast: Romain Duris, Déborah François, Bérénice Bejo, Shaun Benson, Mélanie Bernier, Miou-Miou – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Produzione: Francia, 2012 – Distribuzione: Bim – Data di uscita: 30 maggio 2013.

tutti-pazzi-per-roseRose Pamphyle ha 21 anni e vive in un minuscolo villaggio nella Normandia del 1958. Per fuggire al destino di casalinga docile che il padre le ha già pianificato, si arma di coraggio e parte per Lisieux, dove il trentaseienne Louis Echard, carismatico titolare di un’agenzia di assicurazioni, sta cercando una segretaria. Il colloquio per l’assunzione è un fiasco totale, ma Rose ha un dono: batte i tasti della macchina da scrivere a una velocità vertiginosa e così riesce suo malgrado a risvegliare l’animo sportivo di Louis. L’uomo scommette con l’amico Bob di riuscire a trasformare quell’imbranata ragazza in una campionessa di velocità dattilografica e, in cambio del posto di lavoro che desidera, Louis porta Rose a vivere in casa sua per allenarla duramente.

Opera prima di Régis Roinsard, “Populaire” è una deliziosa commedia francese ambientata in quegli anni ’50 in cui le donne iniziano ad emanciparsi. Rose fa parte delle ragazze della nuova generazione che sognano indipendenza, libertà, parità dei sessi. Ma le sue ambizioni si scontrano comicamente con la realtà del suo sguardo innocente verso il mondo e della sua inesperienza nei confronti della vita.

Di contro, invece, l’uomo che entra nella sua vita, Luois, è molto più grande di lei, ha vissuto le sofferenze della guerra sulla sua pelle, porta ancora le cicatrici di un amore finito male e le delusioni di una brillante carriera di sportivo mai veramente decollata. È già un uomo vissuto e, forse, proprio per questo Rose non impiega molto ad innamorarsene.

Il loro rapporto fa inevitabilmente tornare alla mente quello tra il Professor Higgins ed Eliza Doolittle alias Rex Harrison ed Audrey Hepburn in “My fair lady”: anche lui molto più grande di lei; anche lui decide di farle da insegnante (in quel caso di dizione e comportamento) in seguito ad una scommessa con un amico; ed anche lei finisce per innamorarsene perdutamente.

D’altro canto la simpatica ambientazione anni ’50 e le performance convincenti di Déborah François e Romain Duris nei panni dei due protagonisti non fanno rimpiangere opere passate, benché superiori. Nel cast, nei panni della moglie di Bob, Marie, c’è anche la bellissima e talentuosa Bérénice Béjo, che il pubblico internazionale ha scoperto grazie a “The Artist”, Premio Oscar 2012 come Miglior Film.

“Populaire” è la classica commedia romantica dal sorriso facile ed il lieto fine assicurato, niente d’innovativo dunque, ma il contesto retrò delle gare di dattilografia ha il suo fascino e la dolcezza della protagonista conquista con facilità, facendo volare piacevolmente i 111 minuti della pellicola.

Corinna Spirito

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