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“Tutti gli uomini di Victoria”: la video-intervista con Virginie Efira

L’attrice belga naturalizzata francese Virginie Efira è la protagonista del nuovo film di Justine Triet, Tutti gli uomini di Victoria (titolo originale “Victoria”). Efira ha parlato oggi con la stampa del suo ruolo nel film in una video-conferenza su Skype.

“Tutti gli uomini di Victoria”: il personaggio di Victoria tra forza e debolezza

Tutti gli uomini di VictoriaLa prima domanda rivolta a Virginie Efira riguarda i ruoli che è chiamata ad interpretare nei suoi film, che spesso sono quelli di donne carismatiche e forti. Le viene dunque chiesto se, secondo lei, ci sia un motivo per cui le vengano affidati ruoli simili e se lei si identifica o meno nei suoi personaggi cinematografici.

«Non so se siamo consapevoli di ciò che facciamo. Credo che la regista Justine Triet mi abbia dato un ruolo pieno di contraddizioni. Ma è vero che le donne che interpreto spesso cercano di cavarsela da sole con una certa fierezza… grazie a Justine però ho potuto mostrare che potevo anche crollare: essere forti e basta non è molto interessante!».

La seconda domanda riguarda il ruolo di Victoria, che ha difficoltà a trovare un equilibrio tra vita privata e carriera. Viene chiesto a Virginie Efira se, secondo lei, gli uomini siano spaventati o affascinati dalla “donna in carriera”.

«Fortunatamente ci sono vari prototipi di uomini: sicuramente ce ne sono alcuni che ne sono spaventati. Se parlo della mia esperienza personale, non credo si possa dividere nettamente la sensibilità dalla fragilità… penso che le due cose si mescolino. È importante riflettere sull’indipendenza, ma anche sullo spazio lasciato all’altro. Sicuramente Victoria, talvolta, sottostima il suo bisogno di essere consolata

La domanda successiva riguarda la mascolinizzazione del personaggio di Victoria nel film, cui l’attrice risponde che non comprende appieno come il concetto di “mascolinizzazione” possa avere a che fare con il suo personaggio. Al contrario, Virginie Efira rimarca come ciò che ha apprezzato dal lavoro della regista Justine Triet sia il fatto che abbia raccontato qualcosa di estremamente attuale senza bisogno di teorizzarlo troppo.

«È evidente che siamo gli eredi di una tradizione maschile fortemente basata sulla virilità e sul potere, ma vediamo come tutte queste questioni siano in movimento».

“Tutti gli uomini di Victoria”: le difficoltà del ruolo di Victoria

Tutti gli uomini di Victoria scimpanzèVirginie Efira parla delle scene più difficili da girare, che non ricorda nitidamente, dal momento che sono passati due anni dalle riprese del film. Efira richiama alla memoria la difficoltà di girare la scena in tribunale con la scimmia, ironizzando sulla paura generata sul set dal comportamento poco ortodosso del primate. Efira cita poi la scena in cui Victoria si trova sotto l’effetto di stupefacenti, e ci confida di aver riflettuto a lungo su come renderla credibile e non comica.

A Efira viene poi chiesto se Victoria e Virginie siano simili, cui l’attrice risponde:

«Ricordo che quando ho letto la sceneggiatura mi sono detta che la storia era molto lontana da me. Poi però Melvil Poupaud, che recita nel film ed è un mio amico da molto tempo, mi ha detto: è pazzesco, Victoria sei tu! Personalmente, non vedevo affatto questa somiglianza: non lavoro così tanto – almeno per il momento –, non sono mai andata su Tinder, non prendo Lexothan… ma il fatto che Victoria non si prenda carico della sua vulnerabilità è qualcosa in cui mi riconosco. Victoria ha sicuramente sia qualcosa di me che della stessa regista Justine Triet, e c’è qualcosa nel suo modo di pensare di profondamente istintivo e realistico».

“Tutti gli uomini di Victoria”: Virginie Efira parla del caso molestie e della controversa posizione di Catherine Deneuve

Catherine Deneuve Tutti gli uomini di VictoriaIn conclusione, a Efira viene chiesto di commentare la posizione espressa da Catherine Deneuve riguardo ai casi di molestie. L’attrice risponde di essere d’accordo con l’ultima lettera aperta che Catherine Deneuve ha indirizzato al quotidiano Liberation:

«Sono d’accordo con questa ultima lettera. Ho l’impressione che la gente urli talmente forte che, alla fine, non si sente più niente. In realtà, credo che su questa questione siamo tutti d’accordo! Forse non è stato il momento migliore per uscire allo scoperto (si riferisce alla prima lettera di Catherine Deneuve ndr), ma va detto che ogni pensiero è degno di essere preso in esame, perché ogni questione ha varie sfumature. Non so se è successa la stessa cosa in Italia, ma il problema qui in Francia è stata l’interpretazione delle parole di Catherine Deneuve da parte della stampa: hanno preso delle sue frasi fuori contesto, rigirandole come se lei fosse favorevole alle molestie! Ovviamente non è favorevole: nessuno lo è! Credo che (Catherine Deneuve) volesse dire una cosa importante e, in realtà, io trovo una risonanza tra quello che è successo in queste settimane e quello che capita al personaggio di Victoria nel film, per quanto riguarda il rapporto con la tecnologia. Dato che, grazie al web, abbiamo ormai accesso ad un’enorme quantità di dati ed informazioni, ci siamo convinti che possiamo avere opinioni estremamente ricche e analitiche su tutto. In realtà non è vero: secondo me c’è, al contrario, un annientamento del tempo di riflessione e della possibilità di analizzare. Bisogna prendere del tempo e ragionare veramente a fondo su queste questioni, altrimenti il dibattito diviene caotico ed inconcludente».

“Tutti gli uomini di Victoria” è scritto e diretto da Justine Triet. Nel cast Virginie Efira, Vincent Lacost, Melvil Poupaud e Laurent Poitrenaux. Il film sarà nelle sale a partire dal 25 gennaio 2018, distribuito da Merlino Distribuzione Srl.

Marta Maiorano

17/01/2018

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