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Turn Me On, Dammit! – Recensione

Commedia indipendente sui turbamenti erotici di un’adolescente norvegese, premiata ai festival e amata dal pubblico

(Få meg på, for faen) Regia: Jannicke Systad Jacobsen – Cast: Julia Schacht, Arthur Berning, Julia Bache-Wiig, Helene Bergsholm, Henriette Steenstrup, Matias Myren, Malin Bjørhovde, Thomas Opheim, Yngve Hustad Reite, Beate Støfring, Finn Tokvam, Jon Bleiklie Devik, Ronny Brede Aase, Ole Johan Skjelbred-Knutsen, Lars Nordtvedt Listau, Arve Guggedal, Hildegunn Ommedal – Genere: Commedia, colore, 75 minuti – Produzione: Norvegia, 2011 – Data di uscita: 27 ottobre 2011.

tunrmeondammitL’opera prima di Jannicke Systad Jacobsen, apprezzata in ogni paese in cui è stata presentata, è approdata anche al Festival Internazionale del Film di Roma 2011, fuori concorso, nella sezione ‘L’altro Cinema – Extra’.

L’incipit potrebbe sembrare quello di un film erotico, ma la pellicola norvegese è tutt’altro, affronta con ironia e estremo realismo, la scoperta del sesso nell’adolescenza, non dal solito punto di vista maschile, bensì da quello femminile.

La protagonista della storia è Alma, una giovanissima studentessa, che si trova a fare i conti con un desiderio costante, tanto da arrivare a chiamare numeri erotici e leggere riviste porno, gettando nello sconforto la madre. Quando un suo compagno di classe le fa una pesante avance sessuale, non viene creduta dalle sue amiche, un po’ per invidia perché il ragazzo in questione faceva gola anche a una di loro, e viene di conseguenza isolata dal gruppo, che in un centro piccolissimo come quello dove vivono le protagoniste della storia, equivale a tutto il loro mondo.

Altro interprete fondamentale del film è, infatti, un piccolo e isolato centro norvegese, dove le occasioni per divertirsi sono pochissime, e per quasi tutti l’unica speranza nel domani è poter trasferirsi a Oslo, la grande città. La pellicola, attraverso le esperienze, i desideri e i pensieri di Alma, parla di sesso, di solitudine, di affetti, ma anche dei difetti di un piccolo centro, dove non esistono segreti e privacy, e di quanto sia devastante in tale contesto l’esclusione dal branco.

“Turn me on, Goddammit!” non è un film perfetto, a tratti il ritmo lascia molto a desiderare, soprattutto nella parte centrale, ma rimane comunque una pellicola simpatica e interessante, che tratta con leggerezza un tema insolito.

Daniele Battistoni

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