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Troy – Recensione

La guerra di Troia e i suoi mitologici protagonisti rivisitata dal regista Wolfgang Petersen

Regia: Wolfgang Petersen – Cast: Brad Pitt, Orlando Bloom, Diane Kruger, Eric Bana, Sean Bean – Genere: Drammatico, Azione, colore, 163 minuti – Produzione: USA, 2004 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 21 maggio 2004.

troy“Cantami, o Diva, del joliniano Pitt/ l’ira funesta che infiniti lutti addusse/ agli orlandibloomiani”, potrebbe cominciare così la pellicola in cui si ha la pretesa di ripercorrere le tappe salienti della guerra di Troia, così come sono state narrate dal cantore cieco Omero nell’Iliade. Peccato che si finisce (troppo presto) per cadere nel ridicolo, soprattutto per colpa di una sceneggiatura che riduce i personaggi dell’immortale poema epico a macchiette di se stessi.

Nonostante il cast stellare, il film non decolla mai e i 163 minuti di cui si compone il film sono eccessivi, finendo per tediare lo spettatore. Menzione Speciale ovviamente per Orlando Bloom nei panni di un’imbarazzante e codardo Paride, che non è un anti-eroe nel mito antico.

Il regista rovina anche le pagine commoventi del saluto di Ettore alla moglie, non riuscendo mai a creare empatia a causa dei molti, troppi errori (ed orrori) che ha sparpagliato qua e là nel suo film. Uno su tutti: Patroclo, che nella storia reale è l’amante di Achille, è ridotto a semplice cugino, facendo storcere il naso a intellettuali e non. Qualcuno infatti dovrebbe spiegare che i legami di parentela nel mondo antico erano “leggermente” diversi da quelli odierni.

Svecchiare l’Iliade per non relegarlo a un libro da primo liceo sarebbe stata un’idea culturale accettabile, solo che in questo caso siamo più di fronte ad un’operazione commerciale, in cui si preferisce sfruttare le potenzialità degli attori che interpretano i personaggi, soprattutto i muscoli (palesemente prestati da qualcuno) di Brad Pitt, la chioma mossa di Orlando Bloom (reduce dal reame boscoso della Terra di Mezzo) e il pelo maschio dell’Hulk Eric Bana. Versione non omerica di un capolavoro della letteratura mondiale. Da consigliare a chi ama vedere gli scontri corpo a corpo, o solo per il piacere di guardare il corpo.

Salvatore Buellis

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