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Tropa de Elite – Gli squadroni della morte – Recensione

Il dramma della criminalità e della corruzione nelle favelas di Rio de Janeiro, vissuta sulla pelle da un gruppo di poliziotti del Bope

(Tropa De Elite) Regia: José Padilha – Cast: Wagner Moura, Caio Junqueira, Maria Ribeiro, André Ramiro, Fernanda Machado, Milhem Cortaz – Genere: Azione, colore, 115 minuti – Produzione: Brasile, Argentina, 2007 – Distribuzione: Mikado – Data di uscita: 6 giugno 2008.

tropadeeliteglisquadronidellamorteDopo aver inaugurato e vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2008, approda in Italia l’opera prima di José Pedilha “Tropa de Elite”, coprodotto dai fratelli Winstein. Al centro del film l’inferno dantesco delle favelas di Rio de Janeiro, raccontato dalla voce narrante del superpoliziotto Nascimento, comandante del Bope, battaglione per le operazioni speciali.

In occasione della visita di Giovanni Paolo II nel 1997 gli viene ordinato di bonificare il Morro del Turano mentre sotto stress per la prossima nascita del figlio, medita di abbandonare la prima linea, trovando un successore. Durante una sparatoria Nascimento salva due giovani poliziotti, ansiosi di entrare nel suo corpo scelto e forse uno dei due è proprio il suo erede. Neto e Matias, i due prescelti, seppur molto diversi tra loro, sono uniti da una grande amicizia che solo la morte potrà spezzare. Uno è coraggioso e impulsivo, l’altro è intelligente, e, iscritto all’università, insegue il sogno di diventare avvocato.

È proprio lì che Matias incontra Maria, ragazza di buona famiglia, senza poterle mai confessare di essere un poliziotto. Non c’è salvezza per nessuno. Anche i giovani idealisti dell’Ong che opera nelle favelas fanno parte del “sistema” e sono complici con il boss locale Baiano. Alla fine perderanno tutti, e non ci sarà spazio per un lieto fine.

Prendendo spunto da un libro scritto dal sociologo Luiz Eduardo Soares e dai due ex membri del Bope, il film pone uno sguardo sulle favelas dal punto di vista della polizia. Alla violenza delle bande del narcotraffico si contrappongono la corruzione delle forze dell’ordine e i metodi brutali del Bope, non tanto migliori dei criminali che combattono. Del resto ci si chiede perché un pubblico ufficiale in Brasile dovrebbe rischiare la vita per 500 dollari di stipendio, se può guadagnare cento volte tanto chiudendo un occhio.

L’unica via di uscita sembra essere rappresentata dal Batalhao de Operacoes Policiais Especials, che nonostante il sadismo che lo contraddistingue, è ragione di orgoglio per chi ne riesce a far parte. Forti anche se estremamente sgradevoli le scene di addestramento, ricreate alla perfezione da Fatima Toledo preparatrice del cast, già collaboratrice di Meirelles.

Il regista Josè Pedilha, coadiuvato alla sceneggiatura dall’ex poliziotto Rodrigo Pimentel, realizza una storia assolutamente al “maschile”, appaiono dolenti le amanti e mogli dei protagonisti Wagner Moura, Andrè Ramiro e Caio Junqueira. Difficilissima la lavorazione sul set: troupe e cast hanno rischiato la pelle durante le riprese quando furono rubate loro tutte le armi di scena. Una curiosità; “Tropa de Elite” è stato visto in Brasile da ben tre milioni di spettatori illegali ancor prima che uscisse nelle sale dopo il furto del dvd originale, piratato a tempo di record.

Ivana Faranda

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