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Tournée – Recensione

Vincitore del Premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes 2010 e del premio critica Prefisci 2010, esce nelle sale “Tournée”, il film diretto ed interpretato dal prezioso Mathieu Amalric, con le regine del New Burlesque statunitense, Mimi Le Meaux e Dirty Martini. L’arte e l’ironia con cui un gruppo di donne e il loro impresario affrontano una vita difficile

Regia: Mathieu Amalric – Cast: Mathieu Amalric, Julie Ferrier, Anne Benoît, Damien Odoul – Genere: Drammatico, colore, 111 minuti – Produzione: Francia, 2010 – Distribuzione: Nomad Film – Data di uscita: 16 marzo 2011.

tournee-locandina-itaJoachim è un uomo esile e nervoso. Ha lo sguardo di chi dorme poco e con addosso ancora gli abiti del giorno prima. Dei figli non ricorda la data di nascita, non sa loro raccontare storie per metterli a letto e al loro scherno sembra ormai rassegnato. Tra le ballerine di burlesque che ha ingaggiato in America, per la tournèe teatrale con cui spera di tornare vincitore a Parigi, c’è un po’ di tutto. Magiche, triviali e desuete, vi ritroviamo la ragazza timida, quella di talento, la Lolita, la musicista e poi Mimi, dolce e fragile Marilyn Monroe, nascosta sotto il trucco pesante e la pelle disegnata. Tutti insieme costituiscono una famiglia allargata, in cui non importa se al risveglio non si è più le luccicanti valchirie da palco della sera prima. Come una scolaresca in gita, queste donne si ubriacano, ridono di tutto, fanno l’amore nei bagni, si fingono delle dive di altri tempi e sfuggono così alla malinconia, che si riconferma il ‘lascia passare’ ideale per ritratti di verità come questo.

Il nuovo film di Mathieu Amalric, intitolato “Tournée” è dunque il viaggio, tutto francese, a volte pop, a volte documentario, di ‘una moltitudine di solitudini’, come lo stesso regista ha più volte definito i suoi personaggi. Seppure consapevole di certi difetti di forma, questo lavoro, come anche la coppia di protagonisti, non si lascia abbattere dalla disillusione e va avanti, regalando un paio di sequenze dal valore artistico e illuminato. Parliamo della donna al supermercato e del dialogo con l’inserviente della pompa di benzina, oltre che delle scene finali che la location, luminosa e surreale, perfettamente incornicia.

Una pellicola interessante, ancora di più se si pensa che due delle attrici sono star del burlesque statunitense e che il pubblico dei loro spettacoli era quello vero, senza la cluck, dei luoghi in cui si svolgevano le riprese. Un mondo di vitalità, ironia e edonismo, che, indagato in tal modo, dà risultati certamente diversi da quelli dell’Hollywoodiano “Burlesque”, con Cher e Christina Aguilera.

Un grazie ad Amalric per questo vagabondaggio, che forse resterà senza meta e incongiunto come d’altra parte sono tutti i vagabondaggi, ma che almeno ci avrà fatto deviare dai percorsi più battuti, che ormai seguiamo come cavalli da maneggio.

Cecilia Sabelli

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