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Torneranno i prati – Recensione

La nuova pellicola di Ermanno Olmi, per il centenario della Grande Guerra, rende omaggio ai soldati caduti per una guerra ‘truffa’

Regia: Ermanno Olmi – Cast: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Andrea Di Maria, Francesco Formichetti – Genere: Drammatico, colore, 80 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 6 novembre 2014.

torneranno-i-pratiSiamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata. Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore. Tutto ciò che si narra in “Torneranno i prati” è realmente accaduto e poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.

Ermanno Olmi ricorda il centenario del giorno dell’armistizio firmato a Villa Giusti che pose fine alle ostilità della Prima Guerra Mondiale (in data 4 novembre), con questa pellicola che si colloca più che come film sulla guerra come pellicola sulla sofferenza umana. “Torneranno i prati” descrive dapprima in maniera realista non solo la drammaticità della Grande Guerra, ma anche i sentimenti degli uomini dietro ai soldati, il loro dolore e la loro amarezza nel sentirsi costretti a eseguire ordini senza logica. Molti dei giovani ragazzi che hanno partecipato in prima linea al conflitto hanno dato la loro vita senza che le motivazioni del conflitto fossero loro spiegate, spinti da un sentimento di amor patrio che oggi è a noi sconosciuto.

Attraverso un racconto asciutto, curato con una fotografia metaforica, che, partendo dal realismo, si configura via via come evocativo, Olmi riporta sotto i nostri occhi il dilaniamento dello spirito di chi ha combattuto battaglie passate su luoghi presenti, che hanno continuato a esistere dopo la loro morte. Mentre molte vite si spegnevano senza ragione, la natura mostrava la vita, attraverso i suoi paesaggi incantanti e i suoi silenzi carichi di sentimento.

Il grande cineasta bergamasco torna sul grande schermo per rievocare e chiedere scusa a tutte le giovani vite vittime di un conflitto disumano con una narrazione in cui esce fuori tutto il volto umano della guerra, firmando una pellicola ambientata nelle trincee sugli altipiani di Asiago, in mezzo a paesaggi carichi di neve e magicamente colpevoli.

Ermanno Olmi, attraverso la sua magistrale regia, ci invita così a non dimenticare per poter cambiare il mondo partendo soprattutto da noi stessi.

Miriam Reale

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