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The Twilight Saga: New Moon – Recensione

Secondo capitolo della saga sul bel vampiro Edward Cullen e l’umana Kristen Steward

Regia: Chris Weitz – Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Dakota Fanning, Ashley Greene, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Kellan Lutz, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Bronson Pelletier, Alex meraz, Kiowa Gordon, Billy Burke, Edi Gathegi, Rachelle Lefevre, Michael Sheen, Christopher Heyerdahl, Charlie Bewley, Daniel Cudmore – Genere: Fantastico, colore, 122 minuti – Produzione: USA, 2009 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 18 novembre 2009.

thetwilightsaganewmoonVampir, wampyr, upiór, upyr’, o in forma ancora più arcaica etimmé…la tradizione folkloristica di tutto il mondo non tralascia certo di dedicare alcune delle proprie leggende a quella che forse è la figura più affascinante ed ambigua nell’immaginario orrorifico. Il vampiro compare sin dalla preistoria, e la stessa Bibbia non ha trascurato di inserirne una sorta di antenato al femminile di nome Lilith.

Nella letteratura e sul grande schermo, dal più celebre manoscritto di Bram Stoker, dal quale Francis Ford Coppola ha tratto il suo “Dracula” (1992), a “Nosferatu il vampiro” (“Nosferatu, eine Symphonie des Grauens”, 1922) capolavoro del cinema muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau, troviamo solo alcuni esempi dell’attenzione riservata a questo demone o spirito essenzialmente solitario, dall’animo tormentato in cerca di pace, anti-eroe romantico per eccellenza.

Il grandissimo successo, prima di tutto letterario, che l’autrice della saga “Twilight”, Stephen Meyer, ha ottenuto, riporta in auge le conturbanti storie dei non-morti. Siamo indubbiamente lontani dall’ iconografia classica, con i suoi inconfondibili spicchi d’aglio maleodoranti, specchi che non riflettono l’immagine, letti a forma di bara e paletti di frassino. Viene fatto posto, invece, ad aitanti giovani dalla pelle lucente, dalla sensualità spiccata e dall’altruismo spropositato. Ma non è forse questa la formula magica che ha portato, prima i romanzi poi i film, al trionfo mondiale?

È vero, qualcuno storcerà il naso per le involuzioni di una figura mitologicamente tanto definita, ma anche gli eroi più classici hanno diritto di mutare la propria forma, per adattarsi a contesti sociali più contemporanei. Ed è per questo che, oltre ad essere adolescenti turbati dai primi fermenti amorosi, i vampiri di “Twilight” e dei capitoli successivi alla saga, devono andare incontro a leggi che sovrastano la loro volontà, e sono vincolati, altresì, a sottostare ad ordini gerarchici prestabiliti.

In “New Moon” la passione tra la mortale Bella Swan e il vampiro Edward Cullen è ad una topica svolta. Edward lascia Bella, per proteggerla dai pericoli continui che corre la sua amata standole affianco. Caduta in una profonda crisi, la ragazza trova rifugio nell’amico d’infanzia Jacob Black, custode a sua volta di un inconfessabile segreto. Per un equivoco Edward pensa che Bella sia morta, e si reca a Volterra per scatenare l’ira dei Volturi, la potente casata vampiresca che risiede nella città. Sentimenti vanagloriosi di amore e dedizione? La storia è infinitamente più semplice. Se tralasciamo alcuni indubbi salti temporali in una sceneggiatura che tende essenzialmente a sottolineare le passioni che intersecano le vite dei personaggi, ci rimane comunque quel profondo pathos che solo storie simili (una fra tutte “Romeo e Giulietta”) consentono di sostenere il peso di una vita “normale”.

Farsi cullare dal corso degli eventi di un amore tanto travagliato quanto impossibile, è quel che ci serve per dimenticare quanto le nostre “storie” non abbiano nulla a che fare con tutto ciò. Il cinema, e prima ancora la letteratura, sono l’antidoto che ci libera di questa triste ineluttabilità. Una cosa è certa, per le fan “assetate” di tutto il mondo l’attesa è finita!

Eva Carducci

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