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The Tourist – Recensione

Una pellicola dal grande impatto visivo, a cavallo tra il thriller e il film romantico, con due grandi interpreti come Johnny Depp e Angelina Jolie

Regia: Florian Henckel von Donnersmarck – Cast: Angelina Jolie, Johnny Depp, Neri Marcorè, Nino Frassica, Paul Bettany, Rufus Sewell, Timothy Dalton, Steven Berkoff, Ralf Moeller, Raoul Bova, Christian De Sica – Genere: Thriller, colore, 105 minuti – Produzione: USA, Francia, 2010 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 17 dicembre 2010.

the-tourist“The Tourist” è uno sfavillante gioco di immagini, in cui l’effetto visivo prevale sul racconto, di per sé poco originale, essendo il remake del thriller “Anthony Zimmer”, del 2005, diretto da Jérôme Salle, con Sophie Marceau, mai distribuito in Italia; il film francese si poteva considerare a sua volta un remake, in quanto ispirato a “Caccia al ladro” del grande Alfred Hitchcock. Quindi “The Tourist” in sostanza è il remake di un remake, ma che importa dell’originalità se i protagonisti sono due cavalli di razza come Angelina Jolie e Johnny Depp, che con un loro sorriso illuminano lo schermo?

Frank (Depp) incontra su un treno l’affascinante Elise (Jolie), dalla quale rimane stregato. La misteriosa donna gli offre un alloggio a Venezia e lo coinvolge nella sua complicata vita, fatta di corse in motoscafo, feste da ballo e fughe per le calli veneziane, in un susseguirsi di equivoci e colpi di scena, questi ultimi peraltro un po’ scontati.

La pellicola di Florian Henckel von Donnersmark è come un cristallo dalle mille sfaccettature, non è prezioso, ma dà tanta luce. I costumi sono strepitosi: la Jolie è sempre elegantissima, spesso in lungo, con abiti fascianti, ma fluidi, che porta con grazia quasi divina. Sulla scena si muove sempre con una gran delicatezza, anche per fare colazione al bar. Sembra vivere in un mondo parallelo, quello della bellezza. Depp poi, perfettamente in parte nel ruolo dell’uomo qualunque coinvolto da un bizzarro destino, è perfetto. A guardar bene alcune scene di fuga, tra un saltello e l’altro, possiamo riconoscere il simpatico ‘Capitan Jack’, protagonista della saga de “I pirati dei Caraibi”.

Così, nella splendida cornice veneziana, che ben si sposa col lusso che pervade l’intera pellicola (pure i passanti sono elegantissimi!), le scene d’azione si alternano a momenti di silenzio, in cui le romantiche musiche accompagnano i grandi occhi dell’attrice, le sue carnose labbra rosso fuoco e lo sguardo del nostro amato pirata, che si perde negli occhi di questa donna enigmatica. Tutti gli altri interpreti fanno solo da contorno, ma se Paul Bettany fa la sua parte, con tristezza non possiamo dire altrettanto delle maestranze italiche. Sembrano caricature di attori, non veri artisti. Il confronto con i colleghi anglosassoni è improponibile.

Vengono alla mente altri film e altri interpreti, sicuramente di diverso spessore (come Orso Maria Guerrini in “The Bourne Identity”), che chiamati a partecipare a produzioni internazionali non hanno deluso, arricchendo le pellicole con intense interpretazioni, anche se per piccoli ruoli. Insomma niente di nuovo sotto il sole, tutto riciclato, ma con stile e i 105 minuti patinati scorrono veloci. Magari non lo porteremo nella memoria a lungo, ma sarà stato un gran bel relax guardarlo, adrenalina e romanticismo, un mix che non delude quasi mai.

Maria Grazia Bosu

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