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The Rum Diary – Cronache di una passione – Recensione

Fortemente voluto da Depp arriva sugli schermi un film che rende omaggio a Hunter S. Thompson, giornalista e romanziere, raccontandone i suoi esordi

(The Rum Diary) Regia: Bruce Robinson – Cast: Johnny Depp, Amber Heard, Giovanni Ribisi, Aaron Eckhart, Amaury Nolasco, Richard Jenkins, Marshall Bell, Bill Smitrovich, Michael Rispoli, Karen Austin, Jimmy Ortega, Karimah Westbrook, Gavin Houston, Bruno Irizarry, Jason Smith, Andy Umberger, Julian Holloway, Aaron Lustig – Genere: Avventura, colore, 120 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 24 aprile 2012.

therumdiarycronachediunapassioneBruce Robinson porta sul grande schermo “The Rum Diary – Cronache di una passione”, romanzo giovanile autobiografico del grande giornalista e scrittore americano Hunter S. Thompson, scomparso nel 2005, cui presta il volto un ispirato Johnny Depp.

Proprio a Depp dobbiamo la riscoperta, nella polverosa cantina dello scrittore, del manoscritto originale, dimenticato fin dal 1959. Erano gli anni ’90 e Johnny Depp e Thompson erano diventati amici durante la preparazione di “Paura e delirio a Las Vegas”, altra grande prova dell’attore americano, tratta da un altro romanzo dello stesso Thompson.

Il film è una ricostruzione fedele della Puerto Rico anni ’50: negli Stati Uniti del secondo dopoguerra una generazione di spericolati affaristi senza scrupoli si era scatenata alla ricerca di speculazioni di ogni genere, e la vicina isola di Puerto Rico, vero paradiso naturale, era una preda troppo ghiotta per lasciarsela scappare. In questo quadro d’insieme si inserisce la vicenda del protagonista, Paul Kemp, un giornalista newyorchese alla ricerca di sé stesso, che cerca sopratutto nel fondo delle bottiglie le risposte ai quesiti che lo attanagliano.

Sull’isola Kemp/Depp scrive per uno scalcinato quotidiano locale e stringe amicizia con altri personaggi, tra cui spiccano il pittoresco collega Moberg, uno strepitoso Giovanni Ribisi, sempre troppo sottovalutato, e il fotografo Sala, interpretato da un Michael Rispoli in grande forma, che diventa in breve suo compagno inseparabile, di bevute e di avventure.

Kemp in un primo momento sembra stringere amicizia con Sanderson, cui presta il volto Aaron Eckhart, uno degli uomini più potenti dell’isola, uno dei tanti affaristi privi di scrupoli che vogliono trasformare un territorio incontaminato in unico immenso resort, che cerca in Kemp una ‘penna’ al suo soldo. Il giornalista, sempre alla ricerca di imprese impossibili, si invaghisce pure della donna del capo, Chenault, una bellissima Amber Heard, il cui atteggiamento ambiguo concorre sempre di più alla confusione di cui è sempre maggiormente preda.

Tra paesaggi mozzafiato e i colori di un carnevale caraibico, solenni scazzottate e altrettanto solenni bevute, combattimenti di galli e “viaggi” allucinogeni, la ricerca di Kemp diventa analisi della propria anima, li giornalista si mette alla macchina da scrivere solo quando trova nella tutela del più debole e nella lotta alla corruzione il senso della propria vita.

Il film è lento e manieristico, anche se non mancano i momenti divertenti, ma è una pellicola che merita di essere vista, oltre che per la presenza del sempre convincente Depp e per le bellissime interpretazioni degli altri attori, come detto Ribisi su tutti, anche per conoscere un po’ meglio le vicende di Hunter S. Thompson, oltre che i suoi romanzi. Quest’uomo, passato alla storia come l’inventore del “gonzo journalism”, dedicò gran parte della sua attività di giornalista alla denuncia di soprusi, sempre tutelando i più deboli: un giornalista scomodo che mai ha mancato di levare alta la sua voce di denuncia, insomma un esempio anche oggi.

Sempre attuali sono anche, purtroppo, le considerazioni sullo sfruttamento senza scrupoli dei territori ancora vergini e degli abitanti: la sensazione è che il colonialismo finirà quando non ci saranno più territori da sfruttare.

Daniele Battistoni

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