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The Parade – La Sfilata – Recensione

Teste rasate e bomber tutti uguali contro palloncini colorati d’arcobaleno

(Parada) Regia: Srdjan Dragojevic – Cast: Nikola Kojo, Milos Samolov, Dejan Acimovic, Goran Jevtic, Hristina Popovic – Genere: Commedia, colore, 115 minuti – Produzione: Serbia, Germania, Slovenia, Ungheria, Croazia, 2011 – Distribuzione: Cineclub Internazionale – Data di uscita: 9 maggio 2013.

parade-la-sfilata-locUn rozzo e potente criminale serbo, il suo bulldog, e una fidanzata bionda e innamorata che pianifica le nozze dei sogni. Un veterinario grasso e simpatico con la macchina tutta rosa impietosamente imbrattata e un organizzatore di matrimoni diplomatico e perfezionista.

Sembra davvero impossibile all’inizio del film intuire cosa unisca questi personaggi presentati con una verità disarmante già dai primi fotogrammi, ma con lo scorrere delle scene il gioco è fatto. E in un momento le vite di quattro persone così diverse tra loro si legano imprescindibilmente e a dispetto di tutto ciò che li divide.

È in una Belgrado dura, ignorante e crudele che si svolge l’intreccio così stranamente leggero e divertente, a tratti addirittura da morire dal ridere, del film di Srdian Dragojevic. È nel, così drammaticamente vicino, 2001 che si tentò in questa città di realizzare la prima sfilata Pride della Storia della Serbia.

Ma il film non racconta lo spargimento di sangue in cui si risolse tale tentativo, o non solo. Quella che prende vita sullo schermo è la storia di un gruppo, improbabilmente assemblato di uomini e di donne che, ognuno per motivi assolutamente propri e diversi, lotta per un ideale che è ancora ben lontano dall’essere accettato e capito dalla città in cui vivono, in cui si tenta un atto di coraggio e di libertà.

La struttura del film è quella della commedia mista al dramma, come nelle tradizioni più classiche, il calibro del ritmo sembra proprio avere lo scopo di sorprendere emotivamente lo spettatore nel momento esatto in cui si è rilassato sulla poltrona appena preso da una risata incontenibile, o appena commosso da un gesto d’affetto imprevedibile. Come vi fosse dietro una sorta di manipolazione, ma una manipolazione onesta ed educata.

Ci si affeziona subito a tutti i personaggi presentati, possiedono un carattere e una simpatia immediata, perfino quelli che appaiono solo nei primi minuti. La cura al dettaglio in un montaggio mozzafiato e pieno di ritmo lascia allo stupore libero spazio in un gioco di tensioni alternate.

La colonna sonora appartiene quasi interamente a musiche balcane che sono allegre a dispetto del significato dei testi che, volendo soffermarcisi, sempre leggero non è.

La lotta per i diritti gay è permeata in tutto il film, e così chiara persino nel titolo: un orgoglio che deve poter essere vissuto a testa alta e mai toccato con la violenza della vuota repressione. Ma quello che più trasmette questa pellicola è la rivendicazione della libertà di ogni essere umano in quanto essere umano, in quanto uomo o in quanto donna liberi di amare e credere in chi vogliono. Di camminare tranquilli per le strade e di guidare una macchina rosa con un porta chiave di Hello Kitty.

“The parade” è lo specchio cruento di un mondo che è nostro e che pericolosamente resiste al cambiamento restando attaccato a qualche mazza da baseball pur di non fermarsi a notare che i colori dell’arcobaleno sono solo più belli.

Godibile, doloroso, sublime.

Paola Rulli

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