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The Lobster – Recensione

 

  • Regia: Giorgos Lanthimos
  • Cast: Léa Seydoux, Rachel Weisz, Colin Farrell, John C. Reilly, Ben Whishaw, Olivia Colman, Ashley Jensen, Roger Ashton-Griffiths, Jessica Barden, Michael Smiley, Ariane Labed, Rosanna
  • Hoult, Aggeliki Papoulia, Anthony Moriarty, Heidi Ellen Love, Angeliki Papoulia, Ewen MacIntosh
  • Genere: Fantascienza, colore, 118 minuti
  • Produzione: Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi, Francia, 2015
  • Distribuzione: Good Films
  • Data di uscita: 15 ottobre 2015

“The Lobster”, un’originale commedia nera tanto intelligente quanto disturbante

The-lobster

Da qualche parte in un futuro prossimo, essere single è vietato dalla legge. La pena prevista corrisponde all’arresto e alla deportazione in un bizzarro hotel in cui si è forzati a partecipare a un programma per trovare un compagno in quarantacinque giorni. Allo scadere di questo limite, si viene trasformati in un animale a propria scelta.
Fuori dall’hotel invece si trova un bosco in cui vivono i solitari, ribelli fuggiti dalla struttura a cui non è concesso stare con nessuno: il protagonista passerà dall’hotel al bosco per poi trovare l’amore nell’unico luogo in cui è proibito.

“The Lobster” è il primo lungometraggio in lingua inglese di Yorgos Lanthimos, la cui seconda pellicola, “Kynodontas”, oltre ad aver vinto numerosi premi internazionali, tra cui il noto ‘Un Certain Regard’ a Cannes, è stato candidato agli Academy Award come Miglior Film Straniero.
Il film è ambientato in un futuro distopico e descrive molto originalmente il modo in cui ci comportiamo sia nelle relazioni che nella solitudine, mostrando le paure e le costrizioni che crea la società. Come ha spiegato lo stesso regista, “l’idea della storia è nata dalle discussioni su come le persone sentono la necessità di trovarsi costantemente in una relazione amorosa, sul modo in cui alcuni vedono coloro che non hanno una relazione; su come si venga considerati falliti se non si sta con qualcuno; su cosa arrivano a fare certe persone pur di trovarsi un compagno; sulla paura e su tutto ciò che ci succede quando cerchiamo un partner.”

Ambientata nelle terre d’Irlanda Lanthimos ci propone una bizzara storia fantascientifica

“The Lobster” è stato scritto dal regista insieme al suo collaboratore, Efthimis Filippou, uno sceneggiatore pluripremiato. La pellicola, ambientata in Irlanda, presenta un cast eccezionale, capeggiato da Colin Farrell e Rachel Weisz.
Colin Farrell interpreta un architetto triste e solitario, di recente scaricato dalla moglie, che giunto all’hotel-prigione, fa subito amicizia con altri due ragazzi singolari, interpretati da Ben Whishaw e John C. Reilly ai quali confessa che se le cose dovessero andare male, vorrebbe essere trasformato in un’aragosta: perché vivono a lungo e perché ha sempre amato il mare.
Farrell dopo una serie di disavventure ricche di humour ma anche di tanta tristezza e violenza, decide di scappare e andare a vivere tra i ribelli nella foresta, in una società le cui regole sono poco meno disfunzionali e folli rispetto a quelle dell’hotel: qui si innamorerà di Rachel Weisz e farà conoscenza della carismatica e spietata Léa Seydoux, leader dei solitari.

Tutta l’anticonvenzionalità di “The Lobster”

Nel complesso “The Lobster” mostra il disprezzo di Lanthimos per le richieste imposte dalla società sulle aspettative individuali nelle relazioni. Presso l’hotel, i residenti sono costretti a guardare una serie di esilaranti rappresentazioni che mostrano come gli uomini e le donne vadano di pari passo e come l’essere in coppia sia indispensabile nella vita di tutti i giorni.

Il film nonostante la sua follia, ha una trama molto accessibile che indubbiamente fa riflettere lo spettatore e con la sua immediatezza e realismo tocca molti aspetti della psicologia delle persone, dalla paura di rimanere soli alla difficoltà di trovare un compagno con cui dividere la vita, preoccupazioni condivise da ogni essere umano. Satira della società, “The Lobster” oltre a essere perfidamente divertente è soprattutto molto tenero e commovente; al di là di un umorismo crudele e agghiacciante, il film è un racconto romantico molto riflessivo, provocatoriamente eccentrico che analizza diverse sfaccettature dell’amore moderno.

Federica Fausto

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