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The Great Wall

Recensione

The Great Wall – Recensione: un immenso muro per proteggere l’umanità

The Great Wall battaglia

Matt Damon, in una scena del film, si lancia armato di frecce dalla Grande muraglia cinese.

Chi di noi non è mai stato affascinato dalla Grande muraglia cinese? Imponente, maestosa, visibile persino dallo spazio: si estende per 8.851,8 km e ci sono voluti ben 1.7000 anni perché venisse completata. Insomma, un’opera umana a dir poco grandiosa alla quale si ispira il nuovo film del regista cinese Zhāng Yìmóu, “The Great Wall”. Ma il nuovo progetto lunge dall’essere un documentario sulla storia della Cina. Ovviamente la Grande muraglia è stata costruita come barriera difensiva, come protezione per gli attacchi dei nemici, ma la vera domanda che mette in moto la narrazione della pellicola è questa: da quali forze ostili l’Impero cinese aveva necessità di difendersi?

Zhāng Yìmóu si ispira alla leggenda: degli orribili mostri, chiamati Taotie, ogni 60 anni minacciano il regno del Nord della Cina a causa di una maledizione inflitta a un sovrano troppo avido e crudele. E’ stata costruita la muraglia per sopravvivere e far sì che questa piaga non si espandesse anche nel resto del mondo, distruggendo l’intera umanità. Il regista è riuscito, così, ad inserire un elemento di originalità all’interno del racconto, andando al di là dei classici film di guerra ambientati in un mitico passato. E’ sicuramente riuscito ad ottenere un buon equilibro fra storia e invenzione, verità e fantasia, creando un mix ben riuscito di action e fantasy. Il tutto è contornato dall’esaltazione della tradizione cinese: sono presenti rituali, valori e principi che richiamano i capisaldi dell’universo orientale.

The Great Wall: battaglie spettacolari ed effetti davvero speciali

Ciò che fa da padrone in “The Great Wall” non è la trama, poco articolata e molto semplice, ma sono sicuramente gli effetti speciali e la spettacolarità dei combattimenti. Le molte battaglie presenti nel film  attirano l’attenzione e sono coreografate in maniera eccezionale: Matt Damon è un abile arciere e l’esercito cinese è d’effetto, forte e compatto, con un organizzazione di ferro. Lo spettatore è trasportato direttamente dentro l’azione, nella lotta, come se fosse un vero guerriero, un soldato pronto a combattere contro i feroci Taotie dalla Grande muraglia.

Anche le donne sono schierate in prima linea e formano un intera ala dell’esercito: le ‘gru’, attaccate a una corda, si lanciano giù dalla barriera per attaccare i nemici da vicino, pronte a morire per il loro Paese; non è ancora così frequente vedere anche il genere femminile impegnato in gesta eroiche e coraggiose e questo è un punto in più a favore di Zhāng Yìmóu, che ha scelto l’attrice Tian Jing per interpretare Lin Mei, una vera guerriera che diventa il generale a capo dell’armata.

La Grande muraglia cinese, inoltre, non è solo una protezione ma anche una vera e propria arma: oltre a frecce, spade e catapulte, il muro agisce e può distruggere, svelando al suo interna una vera e propria macchina da guerra, una fucina sempre attiva, con escamotages segreti che possono aiutare ad uccidere i mostri. Il clima guerresco viene comunque smorzato da un pizzico di leggerezza (come alcuni scambi di battute tra il protagonista William e il suo amico spagnolo Pero Tovar) con la quale il tutto viene trattato e questo permette di stemperare la pesantezza di alcune scene, tenute comunque vive da effetti a sorpresa.

“The Great Wall” e Xin-Ren, ovvero il senso della fiducia

The Great Wall arciere

Nel film, però, c’è anche un sottotesto molto più importante di quello che può apparire a prima vista. Un valore fondamentale in cui crede fortemente l’esercito cinese è quello che Lin chiama Xin-ren e cioè ‘fiducia’: fiducia negli altri e solo questo può abbattere i muri. Matt Damon inizialmente appare come un soldato-mercante andato in Cina solo per fare fortuna, con lo scopo di  trovare la ‘polvere nera’, cioè la polvere da sparo tanto desiderata dall’Europa; non ci viene raccontato il suo passato, sappiamo solo che è un uomo che per tutta la sua vita è stato sui campi di battaglia sotto diverse bandiere, al servizio di molte nazioni, combattendo per procurarsi cibo e denaro.

Inizialmente il generale Lin e William appaiono come opposti, chiusi in una sorta di dualità, di Ying e Yang ma in “The Great Wall” c’è un evoluzione morale del protagonista: invece di scappare decide di restare a combattere al fianco di un popolo che non è il suo per qualcosa di più grande di lui, si lancia nel vuoto fidandosi di una cultura diversa dalla sua, imparando a comprendere i veri ideali per cui l’esercito cinese si è sempre battuto: oltre il denaro, oltre l’egoismo bisogna lottare per proteggersi a vicenda ed eliminare un nemico in grado di annientare l’intera specie umana. Il film ha intenzione di spostare l’attenzione sulle persone e non sui beni materiali, che accecano da sempre gli uomini e li rendono schiavi del potere e della bramosia.

The Great Wall, chi sono i veri nemici?

The Great Wall cast

Alcuni personaggi del cast di “The Great Wall”: Pedro Pascal, Tian Jing, Matt Damon e Zhang Hanyu.

Zhāng Yìmóu ci fa capire che in realtà il vero nemico da cui proteggersi non è solo l’orda malefica dei Taotie, ma è la stessa avidità degli uomini, motivo per il quale i mostri sono stati mandati come punizione in Cina. Oltre alla celebrazione delle tradizioni e del mondo orientale, si può leggere fra le righe una critica velata contro l’Occidente: il motivo per cui l’esercito cinese non vuole portare la polvere da sparo in Europa è proprio il fine per cui quest’arma letale verrebbe usata, cioè per uccidere, distruggere popoli, conquistare terre e realizzare unicamente i propri fini.

Noi siamo il vero male del mondo, i Taotie sono solo una metafora di come la malvagità e la violenza degli uomini possa essere potente. Il regista tenta di farci vedere, tramite il punto di vista dei soldati cinesi, come ci siano  più importanti per cui vivere, che travalicano i confini dell’individualità e del tornaconto personale. Matt Damon personifica un uomo qualunque che ha perso la sua strada, non crede in niente di superiore, al di là del proprio io, ma riesce ad abbracciare un’altra filosofia, cambiando nel profondo. Bisogna stare uniti gli uni agli altri, fidarsi, credere in principi maggiori e solo così si potrà sconfiggere qualcosa di così terribile.

“The Great Wall”, anche se non riesce a sviluppare a pieno l’aspetto drammatico della storia, risultando un po’ statico e  abbastanza prevedibile, riesce comunque a colpire: è un film d’impatto, giocato soprattutto sullo spettacolo, sugli effetti speciali e sicuramente caratterizzato da un significato in più che molti riusciranno ad individuare.

Ludovica Attenni

Trama

  • Regia: Zhang Yimou
  • Cast: Willem Dafoe, Matt Damon, Pedro Pascal, Andy Lau, Tian Jing, Zhang Hanyu, Eddie Peng, Gengxin Lin, Kai Zheng, Xuan Huang, Wang Junkai, Yu Xintian, Liu Qiong
  • Genere: Storico, Guerra, Azione, Colore
  • Durata: 104 minuti
  • Produzione: USA, 2016
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 23 Febbraio 2017

Locandina di "The Great Wall"“The Great Wall” è ambientato nel periodo in cui è stata eretta la grande muraglia cinese, una delle opere più monumentali della storia dell’umanità.

In questo film la storia si fonde alla leggenda, narrando di un gruppo di uomini che hanno riunito le forze per salvare il mondo, dirigendosi sula grande muraglia cinese, pronti ad affrontare misteriose e gigantesche creature.

“The Great Wall” è una vera e propria operazione per costruire un ponte tra il cinema americano e quello cinese, unendo un attore popolare in occidente come Matt Damon e un regista famoso in Oriente, Zhang Yimou.

Trailer

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