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The Beatles – A Hard Day’s Night – Recensione


A venti anni di distanza, torna in versione restaurata con audio rimasterizzato il primo film sui Beatles “A Hard Day’s Night”

Regia: Richard Lester – Cast: John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Robin Ray – Genere: Musicale, b/n, 85 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 1964 – Data di uscita: 9 giugno 2014.

beatlesahardPer tre giorni, dal 9 all’11 giugno 2014, ritorna sui grandi schermi il primo film sui Beatles, in occasione dell’anniversario dell’anteprima mondiale al Pavilon di Londra il 6 luglio 1964.

Diretto da Dick Lester nel 1964, “A Hard Day’s Night” nasce con il pretesto di veicolare l’omonimo album. Sono gli anni magici della Beatlemania, infatti così si doveva intitolare in origine la pellicola che racconta della ‘giornata dura’, come il titolo del film, e del famoso pezzo dei quattro fabulous, in fuga perenne dalle fans urlanti e alle prese con un improbabile nonno di Paul.

Il plot è solo un pretesto per un tributo alle prime rock star interplanetarie della storia. Tutto in bianco e nero, il film è venato da sottile ironia british e ovviamente ripropone alcuni dei pezzi più famosi della band di Liverpool.

Appena uscì, questo surreale e lunghissimo videoclip ante litteram, fu stroncato da parte della critica. Rivalutato in seguito, “Tutti per uno”, come fu intitolato in italiano, si inquadra perfettamente in quella corrente cinematografica che fu il ‘free cinema’ inglese, movimento di contestazione, fiorito tra il 1956 e il 1959, simile ad altri fenomeni emersi in altre cinematografie nazionali.

Questa sorta di Nouvelle Vague britannica raccontò il fenomeno Beatles, né più e né meno di come fece poi nel 1968 Godard con i Rolling Stones nel suo “Sympathy for the Devil”. Dietro l’apparente leggerezza delle gag di Paul, Ringo, John e George, si può intravedere lo spirito libero dell’epoca, che va molto oltre i lunghi capelli dei quattro.

Con la loro folle corse verso il treno, i Beatles iniziano a sovvertire l’establishment dell’epoca e di quello stesso show biz che in seguito li fagociterà. Non è un caso, infatti che Ringo scappi dallo studio di registrazione e John sia tenuto sotto continuo controllo dal manager Norm.

Per non citare, infine, l’indimenticabile finto nonno di Paul, interpretato da uno stralunato Wilfrid Branbell, che sarebbe stato perfetto in un film dei Monthy Python. Seppur naif a tratti e dilatato dai tempi lenti del montaggio del tempo, “A Hard Days’s Night” di Richard Lester è imperdibile per tutto coloro che hanno amato i Beatles.

Ivana Faranda

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