Eco Del Cinema

Télé Gaucho – Recensione

Un romanzo di formazione ambientato negli anni Novanta, il cui protagonista è Victor, giornalista della televisione rivoluzionaria Télé Gaucho con una passione smisurata per il cinema

Regia: Michel Leclerc – Cast: Félix Moati, Eric Elmosnino, Sara Forestier, Maïwenn Le Besco, Emmanuelle Béart – Genere: Commedia, colore, 112 minuti – Produzione: Francia, 2012.

telegauchoContemporaneamente ad una stage presso la casa di produzione televisiva HT1, Victor si è ritrovato suo malgrado a lavorare come giornalista per Télé Gaucho, fondata da Jean-Lou e Yasmina, una piccola emittente attivista che manda in onda programmi che si trasformano in battaglie anarchiche. Il giovane protagonista si innamora quasi subito di Clara e da lei ha un figlio che chiama Antoine, come Antoine Doinel, il personaggio cinematografico creato da Truffaut.

Con questi presupposti nasce un vero e proprio romanzo di formazione, in cui il regista Michele Leclerc mette al centro il giovane ed entusiasta Victor, propositivo e pieno di buone idee, i cui miti sono Godard, Truffaut e Pasolini, e in cui tutti i protagonisti hanno un ruolo ben preciso e a loro modo indovinato: si va dal fondatore della tv libera Jean Lou, alla radicale Yasmina e tutta una serie di personaggi di contorno, che rendono il film un’opera godibilissima, divertente, colorata e piena di spunti, anche per capire la società di oggi, in Francia come in Italia, prendendo spunto dall’epoca delle radio e tv libere.

Si spera che la distribuzione italiana si accorga di questo piccolo “bijou”, visto che in Italia, a parte qualche piccola eccezione come “Lavorare con lentezza” e “Radiofreccia”, il periodo d’oro delle radio e tv libere è stato solo sfiorato dal cinema.

Salvatore Cusimano

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