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Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese – Recensione

Una pellicola che si candida a diventare la tipica black comedy all’inglese, per la regia di Stephen Frears

(Tamara Drewe) Regia: Stephen Frears – Cast: Gemma Arterton, Dominic Cooper, Luke Evans, Tamsin Greig, Roger Allam, Bill Camp, Joel Fry, Jessica Barden, Josephine Taylor, Natasha Alderslade, Jon Plimmer – Genere: Commedia, colore, 119 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 2010 – Distribuzione: Bim – Data di uscita: 5 gennaio 2011.

tamara-drewe-tradimenti-inglese-locL’ex brutto anatroccolo Tamara fa ritorno al suo paesino d’origine nel Dorset dopo la morte della madre per vendere la casa; con un naso nuovo e un rinnovato sex appeal fa capitolare i maschietti della noiosa cittadina di Ewedon, gettandola nel caos. Questa brillante dark comedy è tratta dalla famosa e omonima graphic novel di Posy Simmonds, che a sua volta si rifà al romanzo “Via dalla pazza folla” di Thomas Hardy.

Narra in chiave moderna le vicende di una ragazza bruttina e delle conseguenze che la sua trasformazione determinano nella vita di quelli che la circondano. Il film, girato nei meravigliosi e lussureggianti paesaggi del Dorset, ha come punto di riferimento la pensione per scrittori gestita magistralmente dalla signora Hardiment, moglie paziente e ingenua di un famoso e affascinante giallista. Gli avvenimenti che colpiscono la fattoria non solo stravolgono le loro vite; ma faranno da spunto agli ospiti, in crisi con i loro romanzi, che assistono ad esilaranti scenate familiari e a rivalità non dettate certo dalla letteratura, ma da qualcosa di molto più personale.

Il regista Stephen Frears rappresenta in questa pellicola tutti i tipi di uomini che una donna possa incontrare: c’è il ragazzo tuttofare bello e dolce ma senza grandi aspettative dalla vita; la rockstar maledetta che vive sopra le righe, ma che poi si rivela essere terribilmente immaturo ed egocentrico; l’infedele e famoso scrittore che affascina tutte le donne con il suono dolce delle sue parole, ma è pronto ad abbandonarle con l’arrivo di una più giovane e bella, e infine il classico amico segretamente innamorato della donna infelice, pronto a cedere sempre un sorriso o una spalla su cui piangere.

Tutto in questo microcosmo noioso e bucolico, dove non avviene mai nulla di emozionante se non la venuta di un taxi ogni tanto. La protagonista, bellissima e affermata giornalista, nel mondo reale non lascerebbe mai una città stimolante come Londra per un luogo del genere, ma Tamara è tutto fuorché scontata. È sarcastica, intelligente, sembra perfetta e invece è piena di difetti e insicurezze; è proprio questo forse che ce la fa accettare e ce la rende un po’ più simpatica e umana.

Il film, scandito ritmicamente dalle stagioni che passano, cambiando il paesaggio così come il rapporto tra le persone, tutto sommato non dice davvero niente di nuovo e finisce esattamente come ci si aspetta fin dalla prima scena; ma in compenso è in grado di strappare qualche risata e farci staccare un po’ dal grigiore quotidiano. Le parti migliori sono quelle affidate alle due (esordienti) ragazzine del villaggio, in grado di portare scompiglio e movimentare la storia, che per raggiungere i loro scopi sono disposte a combinarle di tutti i colori fregandosene altamente delle conseguenze.

“Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese”, presentato al Festival di Cannes 2010, ha tutte le caratteristiche tipiche della commedia umoristica inglese dal cast perfetto; forse un po’ lenta e destinata a non rimanere impressa a lungo nei nostri pensieri, ma non per questo meno apprezzabile.

Federica Palma

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