“Spose celestiali dei mari di pianura” di Aleksei Fedorchenko, un buon documentario potenziale, ma un film mancato
(Nebesnye Ženy Lugovykh Mari) Regia: Alexey Fedorchenko – Cast: Julia Aug, Yana Esipovich, Vasiliy Domrachev, Daria Ekamasova, Olga Dobrina, Yana Troyanova, Olga Degtyarova, Alexandr Ivashkevich, Yana Sexte – Genere: Drammatico, colore, 106 minuti – Produzione: Russia, 2012.
Lascia a dir poco perplessi il film russo “Le spose celesti dei mari della pianura”, in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, diretto da Aleksei Fedorchenko. Il regista che due anni fa era stato premiato con il Mouse D’Oro a Venezia.
Il nuovo film è une serie di 22 micro-episodi sullo stile del Decamerone di Boccaccio sul popolo dei mari di pianura. Essi vivono in Russia e sono di cultura pagana. Sono rimasti assolutamente attaccati alle loro tradizioni Sono protagoniste di tutti gli episodi donne, alle prese con riti più o meno magici. Il risultato finale è un quadro frammentato che poco dà allo spettatore, fatta esclusione per la visività che, è da riconoscerlo, lascia davvero a bocca aperta.
Resta la domanda di fondo sul senso dell’opera, che probabilmente sfugge ai più. Tutti gli interpreti sono ovviamente ignoti e non lasciano alcun segno sullo spettatore occidentale. Poteva essere un ottimo documentario, ma come film non funziona.
Ivana Faranda