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Speed Racer – Recensione

Tratto da un manga giapponese, “Speed Racer” mescola corse automobilistiche e stile visivo da arti marziali, dando vita a un genere ibrido: il Car-Fu

Regia: Larry e Andy Wachowski – Cast: Emile Hirsch, John Goodman, Susan Sarandon, Matthew Fox, Christina Ricci, Benno Furmann, Hiroyuki Sanada, Richard Roundtree – Genere: Azione, colore, 135 minuti – Produzione: USA, 2008 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 9 maggio 2008.

speedracerSuperlativo, eccentrico, velocissimo, il film d’avventura a tutto gas dei fratelli Andy e Larry Wachowski (già fortunati e geniali ideatori della trilogia di “Matrix”), porta sul grande schermo l’anime degli anni ’70 “Mach Go Go Go”, tratto dal manga “Pilot Ace” del giapponese Tastuo Yoshida.

Un film per tutta la famiglia, una storia abitata da personaggi eccezionali, che si muovono in un mondo vibrante e super colorato, in cui coesistono molte ere e molti stili; un film nella cui estetica “si riesce a vedere quello che è passato, presente e futuro” come dichiara il produttore Joel Silver (coproduttore coi Wachowski di “Matrix” e di “V per Vendetta”). Al centro della storia la mirabolante, potentissima auto da corsa Mach 5 guidata da Speed (Emile Hirsch, acclamato dal pubblico nel recente “IntoTheWild”), artista su quattro ruote, intorno la famiglia allargata Racer composta dalla mamma (Susan Sarandon), dal papà (John Goodman), dal fratellino con scimmia al seguito, dal meccanico di fiducia e dalla fidanzata (Christina Ricci, vicina nello stile di recitazione al premio Oscar Sarandon e sempre più lontana dalla gotica Mercoledì Addams); ognuno con un ruolo fondamentale per il raggiungimento della vittoria, quella finale del Gran Premio della World Racing League e quella morale dei buoni (la famiglia Racer) sui cattivi (l’azienda Royalton).

In questo film, infatti, in cui le vicende familiari si intersecano alle corse automobilistiche, i caratteri sono ben definiti e di facile fruizione, una storia fantastica in cui non manca l’eroe buono e idealista e l’eroe mascherato (Racer X, l’atletico Matthew Fox) che lo aiuta a sconfiggere dopo mille peripezie i cattivi ed avidi piloti avversari (tra questi Togokahn, interpretato dalla popstar asiatica Rain al suo esordio cinematografico). Una pellicola psichedelica resa possibile da un magistrale lavoro di equipe (D. Tattersall per la fotografia, Z. Staenberg e R. Barton per il montaggio e J. Gaeta e D. Glass per gli effetti speciali), innovativa sia nella forma del racconto a più livelli che nella realizzazione di effetti visivi mozzafiato.

I Wachowski hanno dato vita per la prima volta al “Car-Fu” (arti marziali automobilistiche), uno stile scelto per le sequenze delle gare su pista che va oltre l’immaginabile. In breve il movimento fluido e fluttuante tipico di sports come lo skateboard e lo snowboard a cui sono state aggiunte tattiche da battaglia in stile gladiatorio e modifiche meccaniche in stile 007, il tutto per rendere viva la visione di uno sport automobilistico estremo, con bolidi potenti e ultra sfolgoranti che sfrecciano su piste nel modo più spettacolare possibile. Ipnotico!

Anna Maria Pugliese

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