Eco Del Cinema

Sono viva – Recensione

Un noir intenso e originale dei fratelli Gentili

Regia: Dino Gentili, Filippo Gentili – Cast: Giovanna Mezzogiorno, Marcello Mazzarella, Giorgio Colangeli, Guido Caprino, Massimo De Santis – Genere: Drammatico, colore, 87 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: Iris Film Distribution – Data di uscita: 28 maggio 2010.

sono-vivaCon “Sono viva” i fratelli Dino e Filippo Gentili hanno realizzato un noir veramente bello e coinvolgente soprattutto se teniamo conto del fatto che per questi due scrittori, che hanno curato anche la sceneggiatura, è la prima prova da registi. L’incipit narrativo è un tema classico, quello della veglia funebre: Rocco, lavoratore precario, per guadagnare un po’ di soldi, nonostante un’iniziale e comprensibile ritrosia, accetta di vegliare per una notte Silvia, una giovane donna che giace morta in un letto. Il padre della ragazza tornerà alle otto del mattino seguente. Sarà una notte molto intensa, in cui il protagonista, e con lui lo spettatore, si chiederà la causa della dipartita.

In una girandola di personaggi che appaiono in scena per poi uscirne velocemente, quasi assistessimo ad una rappresentazione teatrale, la situazione si ingarbuglia. Crescono le ambiguità e in Rocco il malessere aumenta, ma non al punto da ottenebrare la sua mente, sempre attenta, sempre più bramosa di verità. Massimo De Santis interpreta Rocco con particolare intensità e naturalezza, donandogli quella credibilità necessaria nel rendere tutto concreto e realistico. Infatti, nonostante la particolarità della situazione, la storia appare allo spettatore verosimile.

La narrazione, carica della giusta tensione che un noir deve avere, procede ricca di piano sequenza nelle ambientazioni interne, e di immagini volutamente lente, girate con macchina a mano per gli esterni. Nonostante la disponibilità finanziaria sia stata limitata, la professionalità di tecnici e artisti ha permesso a questi bravi registi di portare nelle sale un prodotto di altissima qualità.

La storia, seppur nella sua straordinarietà, è inserita in quella che è la quotidianità del protagonista, un bravo ragazzo, sensibile, volenteroso, stanco della precarietà del suo lavoro. Film come questo fanno capire che la cinematografia italiana è viva più che mai, che il panorama offre talenti puri che dovrebbero avere la possibilità di lavorare con una maggiore serenità, che i tagli effettuati dalle istituzioni per gli aiuti al settore non permettono. La pellicola tratta temi universali in modo egregio, lo dimostra anche il fatto che ha ottenuto un’ottima accoglienza in tutti i festival internazionali nei quali è stata presentata. Bravi tutti: cast, registi e tecnici; menzione a parte merita il direttore della fotografia, Vittorio Omodei Zorini, che ha saputo dare alle immagini un aspetto quasi ruvido, che aumenta la drammaticità di molte scene.

Brava anche Valentina Marchionni che, pur non essendo un’attrice, ha reso Silvia, la giovane morta, più che presente, quasi un totem sulla scena. La sua immagine è sempre mostrata in modo particolarmente luminoso, etereo, quasi a volerne lenire la dipartita. “Sono viva” è consigliato a tutti quelli che amano il cinema, quello bello, quello inconsapevolmente autorevole.

Maria Grazia Bosu

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