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Song of Silence – Recensione

Un notevole esordio per un film profondo e suggestivo

Regia: Chen Zhuo – Cast: Li Qiang, Yin Yaning – Genere: Drammatico, colore, 114 minuti – Produzione: Cina, 2011 – Distribuzione: Distribuzione Indipendente – Data di uscita: 29 maggio 2014.

song-of-silence-locandinaQuesta è una storia basata su fatti realmente accaduti. Jing, adolescente sordomuta, è affidata alla madre dopo il divorzio dei genitori, ma poiché non va d’accordo con il patrigno, decide di andare a vivere con il nonno e lo zio, con il quale intreccia un rapporto amoroso che la costringe ad andare via dal villaggio e spostarsi in città dal padre. La giovane amante di lui, Mei, una musicista, rimane incinta, e i tre vanno a vivere tutti insieme. Il rapporto tra due donne così diverse – una che non sente e l’altra che vive di musica – con il passare del tempo si trasforma da ostilità a solidarietà.

“Song of silence”, come preannuncia il titolo, è una storia che canta silenziosamente il suo dolore attraverso gli occhi dei suoi personaggi. Non ci sono molte parole ma bastano a comunicare allo spettatore il bisogno di amore delle due giovani protagoniste, unite dalle difficoltà della vita. Mentre Mei riesce a mettere in musica le sue angosce e incertezze, Jing ha molte più difficoltà ad essere compresa avvolgendo nel suo mutismo i suoi rifiuti e le sue profonde mancanze, immersa in una solitudine troppo profonda.

Con lo scorrere delle immagini, che restituiscono in maniera suggestiva la bellezza della particolare ambientazione, la provincia dello Hunan nel sud della Cina, la pellicola si apre alla speranza mostrandoci come la semplicità e l’autenticità dei sentimenti rendano possibile ogni tipo di comunicazione, superando qualsiasi tipo di ostacolo.

Quello di Chen Zhuo, del quale è facile cogliere l’esperienza nel campo dell’arte visiva, è un esordio alla regia di grande abilità, con un attento sguardo autoriale che sembra già profondamente maturo. Molte brave anche le giovani interpreti, entrambe alla prima esperienza ma dal talento promettente.

“Song of silence” è dunque una pellicola indipendente da cui, chi avrà la possibilità di vederla, non rimarrà deluso poiché tocca delle corde universali senza fare mai rumore, come un’ombra di luce nel mare di fragilità dei rapporti umani.

Miriam Reale

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