Sitting Next to Zoe: un tuffo nella leggerezza e nella criticità dell’adolescenza
(Sitting Next to Zoe) Regia: Ivana Lalović – Cast: Runa Greiner, Lea Bloch, Charlie Gustafsson – Genere: Drammatico, colore, 88 minuti – Produzione: Svizzera, 2013.
Ivana Lalović, con la sua opera prima, ci riporta al periodo dell’adolescenza. La storia di Asal e Zoe, entrambe quindicenni e migliori amiche, non è la vita di due ragazze in particolare ma il racconto di un’età da cui ciascuno è passato.
Gli ingredienti ci sono proprio tutti: le prime cotte, il primo bacio, la scoperta della sessualità, le liti con i genitori, i sogni nel cassetto e lo scontro con la realtà. “Sitting Next to Zoe” è un film su tutte quelle ‘prime volte’ che avvengono nel momento più critico della crescita, è il racconto della ricerca e dello sviluppo dell’identità.
A far da scudo a ogni delusione ci pensa quell’amicizia solidale e fraterna così difficile da trovare nei periodi successivi della vita. I desideri giovanili di Zoe e Asal si infrangono contro il mondo adulto nel quale le due ragazze si apprestano a entrare, eppure lo spazio per i sogni non viene mai meno. La pellicola prosegue leggera, mettendo in mostra la spensieratezza e la testardaggine degli adolescenti.
Nonostante la trama lo consenta, la Lalović non si lascia andare a racconti favolistici e resta, piuttosto, ancorata a una storia realistica, in cui trova spazio anche qualche piccolo episodio drammatico. Il risultato è un lavoro semplice, ma non banale, pensato per i ragazzi o per chi vuole ricordarsi come si era, prima di diventare grandi.
Valeria Gaetano