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Shattered – Gioco mortale – Recensione

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La tranquillità di una famiglia sconvolta dal piano sadico e crudele di un criminale

(Butterfly on a Wheel) Regia: Mike Barker – Cast: Pierce Brosnan, Maria Bello, Gerard Butler, Plaudette Mink, Emma Karwandy – Genere: Thriller, colore, 95 minuti – Produzione: Canada, Gran Bretagna, 2007 – Distribuzione: DNC – Data di uscita: 17 febbraio 2009.

shattered-gioco-mortaleIl titolo originale di “Shattered – Gioco Mortale” è “Butterfly on a Wheel” ossia “Una farfalla su una ruota”, che allude a una frase delle “Epistle to Dr. Arbuthnnot” di Alexander Pope (1688 – 1744), uno dei maggiori poeti inglesi del XVIII secolo, genericamente interpretata come il chiedersi perché qualcuno possa fare uno sforzo enorme per raggiungere qualcosa di minore o nessuna importanza.

Gerard Butler veste i panni di Neil Randall, un uomo che ha incontrato il successo nel suggestivo mondo della pubblicità, e ha sposato Abby, una delle donne più affascinanti e sensuali di Chicago con cui ha messo al mondo la piccola e bellissima Sophie. I tre incarnano il sogno della perfetta e felice famigliola americana la cui tranquillità però viene a mancare nel momento in cui Tom Ryan (Pierce Brosnan), un sociopatico spietato e calcolatore, rapisce la loro meravigliosa figlia col solo scopo di distruggere le loro vite. Il crudele rapitore ha pianificato ogni mossa per far sprofondare la coppia in un turbine di umiliazioni e sacrifici, che lui osserva con irrazionale sadismo.

Il finale è un vero e proprio susseguirsi di colpi di scena davvero inaspettati che in maniera fulminea spiazzano completamente il già confuso spettatore che mescola il suo stupore a quello degli attori. La trama del film è dunque interessante nonostante si basi sul comune tema del rapimento in cui i bambini sono quasi sempre le vittime designate, poiché con la loro innocenza attirano più facilmente l’attenzione.

A incuriosire dal primo momento è il fatto che non ci siano richieste di riscatto. Interessanti alcune particolari riprese che sembrano quasi voler mostrare l’intima essenza del “cattivo” di turno, ritraendo particolari oggetti o espressioni che un occhio attento potrebbe interpretare come segnali premonitori del finale a sorpresa. Anche i dialoghi sembrano studiati con precisione poiché un po’ alla volta svelano tutti quei piccoli segreti necessari a cambiare radicalmente l’immagine della famiglia perfetta.

Il film è stato girato in più location tra cui Vancouver, Chicago, Inghilterra e Los Angeles, di cui il regista è riuscito in un certo senso a mostrarne il lato più ambiguo in ottima attinenza con il carattere del rapitore. In poco più di novanta minuti Robert Duncan ha saputo inserire le musiche adatte a sostenere questo clima intriso di ansia e disperazione e perché no, anche di sconfitta. Il tutto riprende molto bene il significato del termine “shattered” ossia distrutto, frantumato poiché l’obbiettivo finale non è altro che quello di distruggere la vita di chi ne ha distrutte altre, in un gioco mortale che sembra non avere mai fine.

Giusy Del Salvatore

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