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Sex Tape – Finiti in rete – Recensione

Neanche le bellezze di Cameron Diaz potranno salvare questa commedia demenziale da un enorme flop

(Sex Tape) Regia: Jake Kasdan – Cast: Jason Segel, Cameron Diaz, Rob Lowe, Ellie Kemper – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 11 settembre 2014.

sextape2Jay (Jason Segel) e Annie (Cameron Diaz) sono una coppia con figli, sposata da ormai dieci anni. Per rinvigorire il proprio rapporto – perché no? – decidono di registrare un video hot, in cui sperimentare, in una maratona di tre ore, tutte le posizioni di “The Joy of Sex”.

L’idea sembra brillante, l’unico problema è che il filmato viene erroneamente diffuso su alcuni tablet e i due devono imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima che finisca nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Una corsa contro il tempo per ritrovare il video e anche per salvare la loro reputazione e, ancora più importante, il loro matrimonio.

Con “Sex Tape – Finiti in rete” siamo di fronte alla classica commedia demenziale made in U.S.A. Non manca davvero nulla: scene in cui l’animale domestico di turno viene ucciso o quasi da un fidanzato barra marito in difficoltà (vi ricorda qualcosa “Tutti pazzi per Mary”?), donne che, per distrarre il capo da un’incursione segreta nella sua meravigliosa casa, arrivano a fare le cose più impensabili, paffuti bambini decenni in grado di ricattare due adulti molto meglio di quanto potrebbe fare  un criminale professionista, parolacce di neo-coniazione che entreranno immediatamente a far parte dello slang dei ‘screwball comedy’s addicted’ e così via.

Effettivamente l’unica cosa che manca a questa commedia è ciò che viene annunciato dal suo stesso titolo: l’elemento pruriginoso. La campagna pubblicitaria del film è stata principalmente basata sulle numerose scene di nudo di Cameron Diaz e di Rob Lowe: ovviamente un infallibile metodo per attirare moltissimi spettatori. Bene, del video incriminato non si vede quasi nulla: in un mare di facce concentratissime, spuntano ogni tanto delle gambe intricate e il fondoschiena di Cameron Diaz, tutto qui. Eppure la storia è ambientata in una sfacciatissima California e non all’interno della famiglia di un pastore protestante di una piccola cittadina dell’Alabama.

Per quanto riguarda trama e sceneggiatura si può dire che entrambe lascino molto a desiderare. Improbabile e ripetitiva la prima, che non fa altro che procedere per accumulazione di scene impossibili, pressoché sempre identiche e al limite della credibilità, poco stimolante la seconda. “Sex Tape – Finiti in rete” non è una di quelle commedie esilaranti, tutt’altro: se si escludono un paio di battute sull’incomprensibilità del Cloud (questo grande sconosciuto) a far ridere resta ben poco.

A migliorare la situazione sono le interpretazioni dei due attori protagonisti che, tutto sommato, sono riusciti a calarsi nella parte in maniera piuttosto convincente. Degna di nota è la scena in cui la Diaz deve mimare gli effetti di una droga pesante: la sua espressività è, in questo caso, davvero sorprendente.

Micol Koch

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