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Se solo fosse vero – Recensione

Una commedia sentimentale sui generis, che trascende i limiti del reale per narrare un amore poco fisico, molto spirituale

(Just Like Heaven) Regia: Mark Waters – Cast: Reese Witherspoon, Mark Ruffalo, Donal Logue, Dina Spybey, Ben Shenkman, Jon Heder – Genere: Commedia, colore, 95 minuti – Produzione: USA, 2005 – Distribuzione: Universal – Data di uscita: 13 aprile 2006.

se-solo-fosse-veroMa l’amore è diventato così difficile da pensare che adesso lo si debba cercare anche tra il fisico ed il metafisico? È il quesito che pone ”Se solo fosse vero”, il film diretto da Mark Waters, tratto dal successo editoriale di Marc Levy. Analizzando la trama da un punto di vista tutto femminile, cioè, immedesimandosi nel personaggio interpretato da Reese Witherspoon, la graziosa Elisabeth, la prospettiva di trovare l’amore può risultare in effetti al limite del tragico.

La prima scena è riservata alla nostra eroina dagli occhi blu, che oltre ad essere adorabile nell’aspetto è anche una vera stacanovista, che da 23 ininterrotte ore è di turno come medico ad un pronto soccorso di San Francisco. Dopo aver ricevuto la promozione in cui sperava tanto, si ritrova finalmente in macchina alla volta di casa, quando inaspettatamente viene travolta da un altro mezzo. Della sua fine non è dato sapere e l’occhio della telecamera si sposta sul cavaliere della favola: David, interpretato dallo stesso Mark Ruffalo di “Vizi di famiglia”.

David è vedovo e proprio per questo depresso, ma ha un destino da cui non gli è possibile fuggire e durante le ricerche per l’acquisto di un nuovo appartamento, si imbatte in un “insistente” foglietto pubblicitario che gliene indica uno in particolare e che il ragazzo occupa immediatamente. Ovviamente quello è lo stesso appartamento di Elizabeth ed è lì che i due fanno conoscenza, ma lei è anche in ospedale ricoverata in stato di coma, dunque quello è lo spirito di Elizabeth? ma perché si trova in quelle condizioni e perché solo David è in grado di vederla? Insomma, nel tentativo di rispondere a tali domande i due cominciano a scoprirsi e pian piano a liberarsi della propria solitudine interiore, finendo per innamorarsi perdutamente l’uno dell’altra e per risolvere il mistero che ruota intorno alla sospensione tra i due mondi di Elizabeth.

Il ritmo del film è nella prima parte coinvolgente e con momenti di sottile comicità, mentre più intenso e sentimentale nella seconda, forse un po’ troppo. A renderne comunque molto piacevole la visione, le performance recitative della coppia protagonista; la Witherspoon, ricordiamo vincitrice di un Oscar nel 2006, si distingue per l’innata naturalezza e per quel fare perfettino e tenace che sembra faccia parte del suo carattere anche nella vita reale, mentre Ruffalo si fa apprezzare per la capacità espressiva e una presenza, che proprio perché lontana da quella del classico belloccio, risulta inevitabilmente interessante.

Dunque la classica commedia romantica hollywoodiana, con lieto fine compreso di bacio che risveglia la bella addormentata. Ma se prima per incontrare il tanto sospirato principe azzurro bastava appisolarsi su un comodo giaciglio ed aspettare, pare proprio che adesso si debba prima farsi investire e poi mandare il nostro spirito vagabondo a chiamarlo. Niente di più semplice insomma!

Cecilia Sabelli

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