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Sanctum 3D – Recensione

Una storia poco avvincente e scontata accompagna i protagonisti di questa pellicola tra i fondali marini esplorati in 3D, dal creatore di mondo James Cameron

(Sanctum) Regia: Alister Grierson – Cast: Richard Roxburgh, Alice Parkinson, Allison Cratchley, Dan Wyllie, Rhys Wakefield – Genere: Avventura, colore, 109 minuti – Produzione: USA, Australia, 2011 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 11 febbraio 2011.

sanctum-3d-itaQuello che soprattutto emerge guardando “Sanctum” è l’interrogativo: perché? Perché fare un film che racconti la storia di una squadra di speleologi che in una delle loro esplorazioni sottomarine in una parte di caverne più pericolosa e, inaccessibile, resta bloccata??? Lottando “inaspettatamente” contro paure e sopravvivenza per riemergere. Perché fare un film da regista e poi vedere soltanto il nome del produttore? Si chiamerà pure James Cameron, le telecamere saranno anche le sue, va bene anche le tecniche, e i finanziamenti, ma quasi non si riesce a leggere chi lo ha “diretto”, a questo punto perché non l’ha girato il Re di Pandora in persona?

Il paziente director australiano Alister Grierson invece, ce la mette tutta, ma proprio non gli riesce, nonostante il nome alle spalle, i finanziamenti, e le telecamere, “Sanctum 3D” non ha nulla di spettacolare, nulla che colpisca, se non la banalità. La stessa sceneggiatura piatta e scontata che ha accompagnato “Avatar” e i suoi uomini blu, puntando tutto sugli effetti speciali, guidati dalla sapiente Fusion 3D Camera System (inventata da Cameron e Pace), si riaffaccia prepotente in questo claustrofobico giro di fondali marini. Che negli studi di Los Angeles, a causa della crisi del settore, non si sia deciso di lasciar scrivere le sceneggiature a tutti gli alunni delle scuole con poca fantasia?

Il titanico Cameron, le cui pellicole ad ogni uscita devono avere la valenza di rivoluzionare le basi cinematografiche, creando aspettative di stupore, che sia il lancio di un geniale attore, o una nuova tecnica tridimensionale, o la creazione di un mondo del tutto fantastico, esplora e testa quella che sarà la sua prossima avventura su grande schermo, in punta di piedi. Ovvero, Mr. Avatar, ha deciso di produrre questo film lasciando la responsabilità ad un’altra persona, ma avvalendosi della riuscita delle immagini, che gli sarà preziosa per i suoi “Avatar 2” e “Avatar 3 “. Ebbene si ne avremo ancora due purtroppo, che come tutti sanno saranno ambientati ”in fondo al mar”. Ma forse, proprio ciò che avrebbe salvato questo film dalla noia e la ripetizione, sarebbe stata la sirenetta e il fedele granchio Sebastian con la loro “in fondo al mar, in fondo al mar”…

Sonia Serafini

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