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Riunione di famiglia – Recensione

Dopo “The Celebration”, Thomas Vinterberg abbandona i principi del manifesto “Dogma 95” per una pellicola ironica e tagliente, tipicamente nordica

(En Mand kommer hjem) Regia: Thomas Vinterberg – Cast: Thomas Bo Laesen, Morten Grunwald, Karen-Lise Mynster, Ulla Hennigsen, Paw Henriksen – Genere: Commedia, colore, 96 minuti – Produzione: Danimarca, 2008 – Distribuzione: Teodora Film – Data di uscita: 30 aprile 2009.

riunione-di-famigliaÈ estate: la venuta della bella stagione segna il ritorno a casa del famoso cantante d’opera Karl Kristian Schmidt (Oliver Møller Knauer). La piccola cittadina della provincia del nord Europa da cui proviene si prepara ad accoglierlo, in un gran fervore di preparativi. A rovinare la festa, però, c’è Sebastian (Thomas Bo Larsen) il figlio segreto di Karl, che a pochi giorni dalle nozze con Claudia (Ronja Mannov Olesen) scopre di essere ancora innamorato di Maria (Helene Reingaard Neumann), una sua bellissima ex.

Da qui in poi, è un vero e proprio crescendo di comicità di taglio assolutamente nordico, e dunque profonda e dotata di gran senso critico, sia nei confronti dell’ambiente della piccola cittadina, in cui gli scandali diventano subito un affare di stato e il gossip quotidiano scommette sulla parentela di Karl e Sebastian, sia verso l’atteggiamento nei confronti del sesso, fatto e subito, rispetto all’amore. Come se tutti questi temi non bastassero, il regista sceglie di dipingere con i bianchi nordici e i colori forti anche la storia della madre lesbica di Sebastian e degli scambi di coppia tra padre, figlio e la bella Maria. Inutile dire che tutti gli scheletri usciranno fuori degli armadi, in un’escalation dolce e amara.

Thomas Vinterberg, già regista di “Festen”, torna al cinema danese dopo il grandissimo successo di “The Celebration” di dieci anni fa, e sceglie di farlo abbandonando tutte le regole del manifesto “Dogma 95”, sottoscritto anche da Von Trier: preferisce concentrarsi sui contenuti e sulla comicità, piuttosto che sul concetto e la forma, e produce quindi un seguito ideale di “The Celebration” in cui è esplorato nel profondo, nuovamente, il rapporto padre-figlio. Il risultato è sicuramente buono: un piacevole mix di tenerezza, divertimento ed ironia sul tema dell’essere genitori e dell’onestà.

Claudia Resta

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