Eco Del Cinema

Rheingold (20220)

Recensione

La vera storia di Giwar Hajabi

Rheingold

Tratto da una storia vera, “Rheingold” si sposta dall’Iraq a Parigi, da Bonn a Londra fino alla Siria, raccontando una storia di vita, quella di Giwar Hajabi, in arte Xatar. Dall’infanzia difficile, al travagliato percorso della propria famiglia per sfuggire alle persecuzioni, agli attentati e alle torture. Ex detenuto, rapper, imprenditore: la strada percorsa da Giwar Hajabi per arrivare dove è arrivato l’ha visto impegnarsi nella musica, per poi rifiutarla, passando dalla passione per il rap allo spaccio di droga, fino alla rapina che cambierà la sua vita, tra vendette, amori giovanili e sogni infranti.

Un insieme di situazioni diverse, suggestioni, minacce, fughe e legami che ritornano. Un rimando all’appartenenza alla propria famiglia, a quelle persone che non ti abbandoneranno mai. “Rheingold” ha un ritmo vivace e dinamico, è ricco di eventi che cambiano il corso della storia, tra momenti di suspence e sorpresa. Un racconto movimentato, avvincente e carico di energia, ma che porta comunque sempre con sé i segni di una tragedia. Quello stesso dramma che il protagonista sente vicino lo porta a una convinzione: il suo destino è già scritto e non vale la pena di lottare per cambiarlo. Ma quel destino già segnato in cui crede Hajabi è lo stesso che lo riavvicinerà a ciò che realmente può farlo rinascere.

La musica protagonista principale di “Rheingold”

Rheingold

Il regista Akin, attraverso i fatti realmente accaduti che racconta, realizza un film dove il tema principale concerne quello della criminalità organizzata, spesso legato all’universo imprenditoriale, sottolineando come solo ciò che appassiona realmente può trascinare davvero una persona ovunque e renderla felice. “Rheingold” è un film sulla casualità della vita, su quei momenti che la cambiano per sempre, ribaltando sogni e desideri, stravolgendo convinzioni e certezze. Con una regia talvolta frenetica talvolta leggera e dilatata, in linea con il corso degli eventi, ogni avvenimento viene travolto e accompagnata dalla musica.

Ed è proprio la musica la vera protagonista del film, che passa dall’opera al rap all’R&B. Una fotografia tanto colorata e nitida come lo è l’intera storia e che rappresenta diversi continenti e diversi momenti della vita del protagonista, fa da sfondo a un film che si muove tra le strade di Parigi, Londra, Baghdad e Bonn fino alle anguste e terribili celle dove in qualche modo la pellicola inizia e finisce, con una struttura circolare. Delle ottime interpretazioni aumentano la buona riuscita del film, capace di intrattenere e suscitare delle riflessioni sull’animo umano, sempre indissolubilmente legato alla consapevolezza di sé, e alla convinzione di poter sempre cambiare il corso della propria esistenza.

Giorgia Terranova

Trama

  • Regia: Faith Akin
  • Cast: Emilio Sakraya, Kardo Razzazi, Mona Pirzad, Hüssein Top, Arman Kashani, Sogol Faghani
  • Genere: drammatico
  • Durata: 140 minuti
  • Produzione: Germania, Paesi Bassi, Marocco, Messico, 2022
  • Data d’uscita: n.d.

Rheingold - poster

“Rheingold”, diretto dal regista Faith Akin e presentato alla 17ª Festa del Cinema di Roma, racconta la storia del rapper Xatar, nome completo Giwar Hajabi e di tutte le tappe che l’hanno portato a diventare un artista noto a livello internazionale e un famoso imprenditore.

Rheingold: la trama

Nel 2010, tre uomini vengono rinchiuse in una prigione in Iraq dove vengono torturati quando si rifiutano di rispondere a una domanda: “dove si trova l’oro”. Tra i tre c’è il curdo Giwar Hajabi, figlio di un compositore e una violinista, da sempre legato alla musica che ha fatto prima incontrare e poi allontanare i suoi genitori. Alla ricerca di un posto sicuro, Hajabi ha vissuto in molti posti e i primi ricordi d’infanzia sono tra le mura di una prigione, insieme a sua madre e suo padre, curdi che non hanno avuto alcuna alternativa se non unirsi alla lotta armata curda per la libertà. Adolescente con un futuro nel mondo musical, poi ragazzo di strada, buttafuori, studente del conservatorio di Bonn, imprenditore, spacciatore e che trova in quel richiamo lontano della musica un potere salvifico.

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